Djokovic, la stampa australiana si schiera con lui: “Pubblico deludente e vergognoso, non chiamatelo Happy Slam”
È stata una semifinale particolare quella tra Djokovic e Zverev. Mentre tutti si aspettavano ore e ore di spettacolo, l’incontro tra il dieci volte campione dell’Australian Open e il numero due al mondo non ha toccato nemmeno gli 85 minuti. L’immagine della volée sbagliata a rete e la stretta di mano ad un incredulo Zverev nel giro di pochi secondi è destinata a fare la storia, soprattutto per ciò che è successo dopo. Il pubblico, quando è reso conto della situazione, non ci ha pensato due volte a fischiare Djokovic. Un po’ la frustrazione per l’evento sportivo di fatto “rovinato”, un po’ l’idea di aver pagato per un evento a tutti gli effetti sospeso per causa di forza maggiore. Ed è proprio questo il motivo che al netto di tutto avrebbe dovuto far reagire diversamente il pubblico australiano.
Il primo a bacchettare il pubblico è stato proprio l’avversario Alexander Zverev che ha subito analizzato lucidamente il tutto: “La prima cosa che voglio dire è questa: ragazzi, per favore, non ricoprite di ‘buuu’ il giocatore quando si ritira. So che avete pagato i biglietti e avreste voluto vedere una battaglia al quinto set. Ma Novak Djokovic ha dedicato tutta la sua vita a questo sport negli ultimi 20 anni. Ha vinto questo torneo con uno strappo addominale ed uno strappo al tendine del ginocchio: se non può continuare a giocare a tennis vuol dire che davvero non lo può fare. Quindi per favore siate rispettosi e mostrate un po’ di amore nei confronti di Novak. Penso sia stato un primo set di alto livello, poi sì forse nel tie-break non si muoveva bene come durante il set. Però abbiamo avuto scambi molto duri“.
Il mattino dopo, la rassegna stampa australiana è stata molto severa contro il pubblico locale con il The Australian: “Non chiamatelo Happy Slam, il campione meritava di più: felicità non è il termine giusto“. Non manca la provocazione: “C’è stata una reazione vergognosa al ritiro di Novak Djokovic, li ha vinti 10 volte, non ci ha forse intrattenuto?“, in risposta a coloro che contestavano il mancato spettacolo.
Forse ancora più pesante il passaggio successivo: “Dopo tutte le vessazioni subite dal pubblico australiano nei suoi 20 anni agli Open, dopo tutte le partite epiche giocate con la folla schierata contro di lui, dopo essere stato trattenuto e deportato dal governo australiano per la sua posizione contro i vaccini, ci ha comunque salutato con un pollice alzato. La reazione del pubblico è stata qualcosa tra il deludente e il vergognoso”.