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Rassegna stampa – Bolelli/Vavassori, è di nuovo finale all’Australian Open

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Coppia da sogno (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

È un’Italia che vede doppio. Quello di Andrea Vavassori e Simone Bolelli, la coppia che a Melbourne può puntare al titolo Slam che le è mancato l’anno scorso. La finale […] è arrivata, non senza sofferenza, dopo aver battuto Goransson e Verbeek in rimonta: «È stato un match difficile – analizzano i due azzurri -: loro nel primo set sono partiti fortissimo e noi eravamo poco incisivi al servizio. Non stavamo servendo bene come gli altri giorni e quella piccola pausa dopo il primo set ci ha fatto bene». Sguardi, parole, pensieri e obiettivi all’unisono, una volta ritornati in campo hanno tirato fuori l’orgoglio da favoriti: «Abbiamo resettato quanto accaduto nel primo set, abbiamo alzato il livello di gioco, ci abbiamo messo energia e la chiave del match è stata proprio l’atteggiamento mentale. Abbiamo sempre lottato e abbiamo trovato la soluzione per portare a casa questa bella vittoria». Andrea e Simone sono una coppia che funziona in campo perché viaggia sugli stessi binari anche fuori, una piccola squadra gioiello che ha come obiettivo, oltre alle vittorie, anche far crescere la loro specialità […]: «Dovrebbero dare più visibilità al doppio, anche attraverso i social, puntare un po’ più sul marketing — racconta Vavassori — e per questo io sono entrato nel consiglio dei giocatori Atp per il doppio. Tante cose possono essere fatte meglio per crescere, abbiamo tante storie da raccontare». […] Bolelli qui ha già trionfato, in coppia con Fabio Fognini, ma sono passati già dieci anni ed è ora di rinfrescarsi la memoria: «Fu una grande gioia, abbastanza inaspettata — ricorda Bole —: io all’epoca giocavo ancora il singolo, così come Fabio. Affrontavamo il torneo di doppio pensando a un turno alla volta, senza aspettative. Ora, invece, siamo teste di serie numero 3, siamo più focalizzati sulla specialità, più pronti e preparati». L’esperienza iniziata 12 mesi fa è stata l’inizio di un 2024 importante come risultati e crescita: «Ci presenteremo a questa seconda finale consecutiva più preparati — spiega il torinese […]. Per me si tratta della quarta finale Slam […] e sicuramente le esperienze fatte, soprattutto a livello di gestione mentale, mi aiuteranno». La finale di domani intorno a mezzogiorno italiano, dopo quella del singolare femminile, sarà contro Heliovaara e Patten, una coppia tosta: «Giocheremo tardi, dovremo aspettare diverse ore e dovremo gestire una lunga attesa. Questa volta di sicuro ci faremo trovare più pronti rispetto allo scorso anno. Ci sarà tensione, ma sarà importante gestire le emozioni. Gli avversari sono fortissimi, la chiave sarà essere aggressivi e servire bene». Il 2025 è iniziato già bene, con la vittoria di Adelaide che ha permesso al duo azzurro […] di prendere la rincorsa per lo Slam. L’obiettivo a lungo termine, però è diventare numeri 1 del mondo: «Le premesse ci sono, come anche i risultati, e questo ci dà fiducia. Se riusciremo a rimanere a questo livello giocheremo un po’ meno e ci concentreremo solo sugli eventi più importanti. Dovremo essere bravi a gestire il calendario». Ad maiora.

Dai, Jannik: come loro! (Giovanni Pelazzo, Tuttosport)

Third time lucky? Chissà se, come dicono gli anglofoni, la terza volta sarà quella buona per Simone Bolelli e Andrea Vavassori. Quel che è certo è che la coppia italiana più forte del mondo tornerà a giocarsi un’altra finale Slam, la terza appunto dopo l’Australian Open e il Roland Garros 2024. Negli ultimi cinque Major nessuna coppia ha raggiunto tre finali a parte i ‘Bolessori’, soprannome che loro stessi pare abbiano scelto per un duo sempre più affiatato e vincente. Ancora imbattuti nel 2025 […] Bolelli e Vavassori hanno una maturità e un’esperienza diversa rispetto a dodici mesi fa. Si conoscono meglio, hanno imparato a soffrire e a stare lì anche quando la situazione si fa complicata. Come nel primo set della semifinale di ieri, quando nel cuore della notte italiana gli azzurri cedevano 6-2 il primo set ai sorprendenti Goransson/ Verbeek, che ai quarti di finale avevano eliminato i n. 1 del mondo Arevalo/Pavic. […] La reazione di Simone e Andrea è arrivata subito, con i break conquistati in avvio di secondo e terzo parziale, difesi in entrambi i casi fino alla fine: 2-6 6-3 6-4. «All’inizio non è stato facile, loro giocavano con tanta energia e intensità e noi non riuscivamo a servire come nei giorni precedenti – ha spiegato Vavassori -. Con il prosieguo della partita, però, siamo riusciti a essere più aggressivi, ottenendo una vittoria molto importante». Concorda con il torinese anche l’amico e compagno Bolelli, che ricorda la sua prima finale in. Australia, dieci anni fa con Fabio Fognini: «Sono molto emozionato per aver raggiunto un’altra finale qui. Nel 2015 con Fabio entrambi siamo usciti subito in singolare e da lì è iniziata la nostra cavalcata in doppio, mentre quest’anno i tempi sono totalmente cambiati: il mio focus è unicamente sul doppio. Siamo arrivati il giovedì prima del torneo, volevamo prepararci meglio rispetto a un anno fa», dice il 39enne bolognese, divenuto l’italiano con il maggior numero di finali Slam raggiunte in doppio. Gli obiettivi di inizio stagione sono tanto chiari quanto ambiziosi: «Vogliamo diventare la coppia numero 1 al mondo», ha ribadito ieri Vavassori, facendo eco a un altro traguardo dichiarato pubblicamente, ossia quello di arrivare alla tanto agognata vittoria Slam. «L’Australian Open è il nostro torneo preferito – affermano in coro – stiamo facendo un ottimo percorso, vogliamo vincere». Nella tarda mattinata di domani, dopo la finale femminile, Simone e Andrea torneranno a calcare l’imponente Rod Laver Arena: tra loro e la coppa restano ancora il finlandese Harri Heliovaara e il britannico Henry Patten, campioni in carica a Wimbledon. Proprio a Londra, le due coppie si sono affrontate per la prima volta, con la sconfitta all’esordio per Bolelli e Vavassori (6-3 6-4), bravi però a rifarsi in finale a Pechino al super tie-break (4-6 6-3 10-5 per gli azzurri). Ieri Heliovaara e Patten hanno battuto un altro duo molto affiatato come i tedeschi Krawietz/Puetz […]: 6-4 3-6 10-7 per la coppia britannico-finlandese, con un Heliovaara particolarmente scatenato. A fine partita, infatti, Harri ha subito urlato al suo team “one more”, ancora una vittoria. «Bolelli e Vavassori sono una coppia molto forte […] – ha raccontato il finlandese -. In campo mostrano il vero cuore italiano, dovremo fare del nostro meglio per vincere». Il successo per Simone e Andrea avrebbe un significato doppiamente speciale: gli azzurri, infatti, potrebbero balzare al n. 3 del ranking individuale, divenendo la coppia n. 2 del mondo. […]

Bentornata Keys. Ma in finale trova la tigre Sabalenka (Strocchi, Tuttosport)

Duemilaseicentonovantuno giorni, ovvero sette anni, quattro mesi e mezzo. Tanto è passato da quando Madison Keys ha disputato la sua unica finale Slam, agli US Open del 2017, raccogliendo appena tre game con la connazionale Sloane Stephens. Già, perché sarà proprio la statunitense domani a contendere il titolo degli Australian Open ad Aryna Sabalenka, bi-campionessa in carica […]. La n.1 del mondo non ha lasciato scampo all’amica Paula Badosa, partita a mille (2-0 40-0) ma poi uscita sconfitta 6-4 6-2 in poco meno di un’ora e mezza. Una volta registrati i suoi colpi, supportata dal potente servizio, la 26enne di Minsk […] non ha avuto particolari problemi […]. La tigre bielorussa, alla sua quinta finale in un Major (negli ultimi 8 disputati), andrà a caccia del tris di trionfi a Melbourne: sarebbe la prima dai tempi di Martina Hingis, che firmò la tripletta dal 1997 al 1999. «Sono felice di essere di nuovo in finale — il commento di Aryna, terza giocatrice negli ultimi dieci anni ad aver vinto almeno 20 match in uno stesso Slam dopo Serena Williams (Us Open e Wimbledon) e Swiatek (Roland Garros) -. Non è mai facile dare il meglio contro un’amica, ma sono contenta di aver rivisto Paula a questo livello. Lascerò passare qualche giorno, poi le chiederò di nuovo di andare a fare shopping insieme. E pagherò io ma con un limite… In Australia mi sento come a casa, quest’anno ancora più del solito. Sento la gente che urla il mio nome, mi spinge, ed è incredibile un supporto del genere in questa terra che adoro». A dispetto di quel che un po’ tutti si attendevano Sabalenka dall’altra parte della rete non troverà però Iga Swiatek: la polacca, n.2 del ranking, ha dovuto inchinarsi di fronte alle accelerazioni della Keys, capace di imporsi in rimonta, per 5-7 6-1 7-6 (10-8) […] annullando anche un match-point sul 6-5 per la 23enne di Varsavia (rovescio in rete). La tennista di Rock Island […], che spegnerà 30 candeline il 17 febbraio, è la variabile impazzita che ha fatto saltare il banco down under; sugli stessi campi dove dieci anni fa aveva rivelato il suo grande talento raggiungendo la prima semifinale Slam in carriera. Ne sono seguite poi altre sei […], senza però mai toccare con mano quella gloria che solo l’arrivare in fondo regala. «Per molto tempo mi sono sentita come se fossi molto vicina all’obiettivo facendo le cose in un certo modo e mi sono messa molta pressione addosso —ha ammesso Keys […]. In certi momenti mi sembrava che le cose fossero facili, ma nello sport è davvero difficile essere sempre al top ogni settimana. E quando le cose non vanno come vorresti, è abbastanza facile che si insinuino dei dubbi. A un certo punto ho iniziato a chiedermi: quello che fai ti piace o no? Mi ha dato una visione migliore di ciò che volevo fare e, credo, più fiducia in me stessa, aperta a qualsiasi cambiamento». La partenza lanciata di questa stagione, con una serie di 11 vittorie consecutive […], viene anche da un cambio di attrezzo, su suggerimento del marito e coach, l’ex tennista Bjorn Fratangelo. «Dopo gli infortuni che ho avuto, per rendere le cose un po’ più facili per il mio corpo e il mio gioco, abbiamo provato diverse soluzioni: con la racchetta che sto usando sento di poter spingere di più e allo stesso tempo avere più controllo. Mi ha dato sicurezza e ha migliorato molto il mio gioco». Basterà per la sfida delle sfide?