Australian Open, Gauff: “Una sconfitta non è la fine del mondo. Il mio obiettivo è il Roland Garros”
Coco Gauff non è riuscita a bissare la semifinale raggiunta lo scorso anno all’Australian Open. L’enfant prodige statunitense è infatti stata sconfitta in due set dalla spagnola Paula Badosa ai quarti di finale. “Paula ha giocato benissimo. Forse in alcuni momenti del primo set le cose sarebbero potute andare diversamente. Penso che ci sia ancora molto lavoro da fare, ovviamente sono delusa, ma non completamente distrutta. Ho ancora molto a cui guardare con ottimismo. Mi sembrava di fare molti errori, soprattutto a rete. Credo che il mio tempismo fosse un po’ fuori fase, colpivo la palla troppo in avanti e forse giocavo troppo arretrata“. Ha dichiarato la numero 3 del mondo dopo la sconfitta, frutto di un cambio di approccio che non sta ancora rendendo a pieno…
“Sentivo di impostare bene molti punti, ma poi sbagliavo sull’ultimo colpo. Ad esempio, sul 40-15 ho sbagliato un colpo a rete. Devo essere aggressiva; è così che gioco il mio miglior tennis. È anche il modo in cui ho vinto la maggior parte delle partite negli ultimi mesi. Penso sia solo una questione di abituarsi. Sto cercando di cambiare il mio stile di gioco e non ho sempre giocato in modo così aggressivo. Devo aspettarmi degli alti e bassi inizialmente, ma credo che con il tempo diventerà un istinto naturale. Ho lottato fino alla fine. Ci sono partite che andranno a mio favore e altre no”.
L’ultimo precedente fra Gauff e Badosa era stato in Cina, quando in semifinale a Pechino la ventenne americana aveva battuto in tre set proprio l’iberica: “La partita di oggi è stata molto simile a quella in Cina. Anche lì ero sotto di un set e un break, ma oggi alcuni punti sono andati più dalla sua parte. Non credo che lei abbia fatto nulla di diverso; ha giocato meglio nei momenti cruciali. Nel primo set ho avuto delle possibilità: ero avanti 30-0 in un game, ma ho sbagliato un colpo di poco. Chissà, magari se avessi vinto quel game il set sarebbe andato diversamente. Con lei si tratta sempre di chi riesce a fare meglio nei momenti chiave, e oggi è stata lei”.
Ma Gauff, anche alla luce dei suoi 20 anni, vede davanti a sé un roseo futuro: “Allo US Open dovevo migliorare il servizio. Non è ancora perfetto, ma c’è stato un grande miglioramento. Ora devo continuare a lavorare su questo e sul giocare con aggressività. Nonostante la sconfitta, sento di essere sulla strada giusta. Qualche anno fa mi sarei sentita distrutta, come se il mondo mi stesse crollando addosso. Ora sono semplicemente delusa per non aver fatto meglio in alcune aree. Ho fatto il massimo con quello che avevo oggi, e questo è tutto ciò che posso fare. Ora ci sono Doha e Dubai, come ogni anno. Cercherò di migliorare. Per ora voglio tornare a casa e prendermi una pausa. Ho giocato molto dall’anno scorso, quindi penso di fermarmi una settimana prima di riprendere il lavoro. Il mio obiettivo principale è il Roland Garros“.
Un futuro che deve tener conto delle pesanti aspettative su chi ha vinto lo Slam casalingo a soli diciannove anni: “La maggior parte delle persone che commentano online non ha mai giocato a questo livello. È facile giudicare dall’esterno. Io sono quella in campo e devo prendere decisioni. Alcuni commenti hanno buone intenzioni, ma alla fine conta che io sia orgogliosa di me stessa. Continuerò a lavorare per migliorarmi e soddisfare le mie aspettative”.