Australian Open, le certezze di Alcaraz: “Non ho paura di Djokovic, so come affrontarlo”
E’ un Carlos Alcaraz piuttosto realista quello che si è presentato ai microfoni della consueta conferenza stampa post-match in quel di Melbourne. Il numero tre del mondo, reduce dalla vittoria ottenuta contro Jack Draper – che ha alzato bandiera bianca dopo due set di ottavi di finale – ha affrontato numerosi temi. Dal dispiacere per il ritiro del rivale britannico alla sfida eventuale contro Novak Djokovic nel prossimo turno dell’Australian Open. Di seguito, le dichiarazioni rilasciate da Alcaraz.
D. Ciao Carlitos. Avanzi al prossimo turno non nella maniera in cui volevi vincere. Cos’hai detto a Jack a rete?
“Beh, non mi sono sentito a mio agio in quella situazione. Ovviamente non è il modo in cui voglio vincere le gare. Quando vedo qualcuno che deve ritirarsi a causa di un infortunio, per me non è un bel momento.
Non potevo dire nulla a Jack in quel momento. Gli auguro solo una buona guarigione. Gli ho solo chiesto scusa. L’ho visto nello spogliatoio e avrei potuto parlarne meglio con lui, ma ho solo detto che presto lo vedrò giocare al meglio.“
D. Ho notato, nel corso dell’ultima settimana, che nessuno ti ha fatto domande riguardo al Career Grand Slam e se ci pensi o meno…
“Beh, ovviamente sono a un passo. Ma quello che ho imparato nei precedenti Grandi Slam che ho giocato, è che si va avanti giorno per giorno. Il Grande Slam può risultare molto lungo se si pensa a ciò che verrà dopo o al futuro. Io voglio solo pensare al presente, giorno per giorno, cercando di sentirmi il meglio possibile ogni giorno, rispettando
ogni turno, ogni giocatore. Tutto qui. Penso che questo aiuti molto a mostrare il proprio tennis migliore in ogni partita, pensando solo al presente e dando il cento per cento di te stesso.“
D. Siamo abituati a vederti giocare contro Novak in finali e semifinali. In che modo l’idea di poterlo affrontare -potenzialmente – in un quarto di finale, ha cambiato il tuo pensiero al riguardo? È una cosa che non fai da molto tempo.
“Beh, penso che non sia il giocatore giusto da affrontare in un quarto di finale (sorride). Penso che in uno Slam, dai quarti alla finale, tu possa incontrare i migliori al mondo. Se non dovesse essere Djokovic, potrebbero essere altri giocatori che sono in cima alla classifica, in cima al mondo. Ma affrontare Novak, per me, non cambierà nulla se lo affronterò nei quarti di finale o in semifinale. Probabilmente avrebbe fatto un po’ di differenza se si fosse trattato di una finale. Essendo in un quarto di finale, affronterò la partita con lo stesso atteggiamento che ho avuto nelle precedenti partite contro di lui, e vedremo. Ovviamente deve vincere il suo prossimo incontro. Ma vediamo. Entrambi i giocatori sono fantastici. Se si tratta di Novak, affronterò la partita come tutte le altre…“
D. Quando giochi contro Novak, inizi a pensare alla tua “eredità”? A quanto contano gli incontri tra uno dei più grandi del circuito e uno dei tennisti più grandi di tutti i tempi?
“Se penso a tutto quello che ho fatto nel mio percorso e a tutta la sua carriera quando lo affronto? Sto cercando di non pensarci. Se pensassi a tutto quello che ha fatto nel tennis, non potrei giocare. 24 Grandi Slam, il maggior numero di settimane al n. 1, tutto. Ha quasi battuto ogni record nel tennis. Cerco di non pensarci quando sono in partita. Cerco solo di essere in grado di batterlo. Conosco le mie armi. So che sono in grado di giocare un buon tennis contro di lui, che sono in grado di batterlo. Questo è tutto ciò che penso quando lo affronto. Penso che ogni giocatore quando affronta Novak cerchi di concentrarsi solo su sé stesso.“
D. Gioventù contro esperienza. Tu sei giovane e Novak ha esperienza, pensi che uno dei due abbia un vantaggio rispetto all’altro?
“Beh, credo che lui sia il giocatore che ha ottenuto il maggior numero di quarti di finale in un Grande Slam nella storia, se non sbaglio. Non lo so. Penso che, sì, ovviamente ha esperienza. Quando lo vediamo giocare, sembra come se fosse di nuovo giovane, quindi… È incredibile. È in uno stato di forma davvero buono. In un quarto di finale, mi sono trovato in questa posizione poche volte. Non lo so. Ovviamente, l’esperienza, fare più esperienza in certe situazioni, è importante. Ma non credo che ne trarrà vantaggio. Sono pronto e so cosa devo fare nei quarti di finale.“
D. Ieri il tuo fratellino ha giocato a Le Petits As. Hai avuto modo di parlare con lui?
“Sì, l’ho visto. Ho visto i risultati. Sì, ricordo quel torneo, quel periodo della mia vita. Mi sono fatto molti amici in quel circuito, diciamo. Sono solo felice di vedere il mio fratellino che gioca quei tornei come facevo io alla sua età. Ho appena visto i risultati. Non potevo ancora parlargli. Ho parlato con mia madre perché lui è lì con mia madre. Voglio dire, ha detto che ha giocato benissimo. Spero che continui così. Lo sosterrò sempre. Non importa che io sia dall’altra parte del mondo. Cerco di
di sostenerlo, di essere d’aiuto per lui, cercando di eliminare tutte le
pressioni che la gente esercita su di lui. Sono felice di vederlo crescere e diventare un uomo di successo.“
D. Hai affrontato Novak su tutte le superfici. Non l’hai ancora battuto sul cemento. I tuoi incontri cambiano molto nel giocare sull’erba, sulla terra battuta o sul cemento?
“Non proprio. Onestamente, voglio dire, dipende dalla superficie su cui sto giocando. Ovvio che cambi un po’ il mio gioco. Non sarà lo stesso stile di gioco di quando mi muovo sull’erba o sulla terra battuta. Penso che tutti abbiano un punto debole. Non importa se giochiamo su una superficie o su un’altra, avremo comunque lo stesso punto debole.
Quali sono i punti deboli di Novak? Pochi o nessuno. So cosa devo fare sulla terra battuta, sul cemento e sull’erba. Sono solo emozionato. Stiamo parlando come se avesse già vinto. Ovviamente deve vincere. Gioca contro un avversario davvero avversario difficile (Lehecka ndr.). Se dovessi giocare contro di lui, sarò pronto ad affrontarlo sul cemento.