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Una lotta perenne

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“La vita e gli scacchi sono una lotta perenne”
Emanuele Lasker

Nato il 24 dicembre 1868 a Berlinchen all’età di 11 anni fu inviato a Berlino a studiare matematica assieme a suo fratello Bertholdt che gli insegna i primi rudimenti del nobil gioco; all’età di 15 anni dimostra interesse vero per il gioco frequentando assiduamente il caffè Kaiserhof a Berlino e… guadagnandosi -a spese degli occasionali giocatori da caffè- …l’argent de poche a lui occorrente nel vivere quotidiano.
Diventa maestro di scacchi all’età di 20 anni vincendo il torneo di Breslau.
Un periplo scacchistico lo compie in Inghilterra dove vince due importanti tornei e soprattutto… maltratta il vecchio Blackburne per 6 a 0.

Questo in vista di lanciare la sfida a Steinitz per il titolo mondiale.
Il che avviene. Con il mondo scacchistico scettico che considerava sino ad allora Emanuele Lasker non più che un giovane scacchista talentuoso… capace di battere gli inglesi Bird e Blackburne; il tedesco Mieses ma da questo a battere Steinitz, campione del mondo: questo proprio non era nelle previsioni degli intenditori.

Segue un match vittorioso contro Mieses e quindi il viaggio verso gli Stati Uniti per l’annunciata e attesa sfida per il titolo mondiale contro Steinitz da tutto il mondo scacchistico dato per favorito.

Giovane, cortese, ben educato, mai una parola sgradevole nei confronti del prossimo avversario per il titolo, al contrario di questi che non perde occasione per ostentare la propria certezza di riconferma nel titolo mondiale.
Lasker vince la prima partita ma Steinitz afferma che stava meglio lui, in posizione vinta, e la sconfitta dovuta a sua disattenzione.
Il match dura poco più di 2 mesi giocato in parti uguali nelle città di New York; Filadelfia , e Montreal. Ed è appannaggio di Lasker con il punteggio di 10 vinte, 5 perse ; 4 pari.
Steinitz non si rassegna e non ammette di aver perso per merito dell’avversario: anzi reclama la rivincita da giocarsi il mese di dicembre successivo, cioè due mesi dopo: ma dovrà attendere …due anni per ottenerla.
Lasker non ha fretta. La rivincita viene giocata a Mosca nel 1896 e per Steinitz fu una catastrofe… il punteggio finale fu di 10 a 2 a favore del campione in carica.
Dopo la sua nuova vittoria su Steinitz –in rivincita per il titolo mondiale- Lasker si rende conto di aver tolto lo scettro di campione del mondo a un uomo defadato dal peso degli anni e gli rende omaggio qualificandolo “Re del gioco posizionale”.

Steinitz cade in depressione. ed il resto che lo riguarda non mette conto ricordarlo qui perché è a tutti nota la sua fine…
Lasker, dopo i 23 anni di età oltre ad essere campione del mondo di scacchi ha altri centri di interessi non meno importanti.
E’ divenuto dottore in Matematica; in Psicologia; e tre dei suoi libri, in questa disciplina, furono pubblicati con successo. I titoli: LE COMBAT; COMPRENDRE LE MONDE; e LA PHILOSOFIE DE L’INACCESSIBLE.
Ama anzitutto essere considerato dal suo pubblico un filosofo: Le sue maniere affabili escludono ogni ipotesi ostile verso il prossimo.
L’amico suo più celebre è stato Albert Einstein il quale ha anche scritto una bibliografia su Lasker.
E non mette conto dire che i due amici ebbero lunghe discussioni sulla celeberrima teoria delle relatività di Einstein innanzi alla quale Lasker rivestiva il ruolo dello scettico aggiungendo che non intendeva interessarsene ulteriormente.
Lasker è stato il campione del mondo più maturo, distaccato, capace di interrompere l’attività scacchistica per dedicarsi ad altre discipline.
Giocatore di prima forza a bridge fu membro della squadra di bridge in rappresentanza del proprio Paese.
E inventa un sistema di gioco che battezza “Le Laska”.
Al tramonto della sua esistenza, Lasker si interessa di sociologia esaminando tutta una serie di possibili riforme sociali che riassume in un testo intitolato “La Comunità del futuro”.
E a questo punto ci si domanda come possa un uomo così curioso e fecondo aver speso una voragine di tempo quale quella che richiede il gioco degli scacchi:
La battaglia intellettuale e il conflitto di due cervelli umani che ne conseguono : fu la risposta del diretto interessato…
Lasker disse una volta: Gli scacchi mettono a confronto non già due intelligenze ma due volontà…
Allorché Steinitz gioca in funzione della posizione raggiunta sulla scacchiera, Lasker introduce invece un nuovo e diverso concetto: “Il carattere manifestato dall’avversario sarà un criterio da tener presente per decidere la mossa da giocare …per cui occorre mettere in forte confidenza l’avversario per svelarne il carattere…e fare in modo che perda il senso latente del pericolo nella posizione raggiunta per amministrare a sua volta il contrattacco decisivo”.
E questo suo stile di gioco eclettico gli permette di affrontare vittoriosamente ogni sorte di avversario:
Contro il focoso Marshall ad esempio si è ripetuto sovente questo modo di condurre l’attacco al momento cruciale…
E dopo la sua decima vittoria del match, a Mosca – contro Steinitz – con Steinitz, Lasker riassume perfettamente la differenza di stile e di gioco tra sé e l’austriaco affermando la seguente frase: il giocatore ha battuto il pensatore…

Nel lasso di tempo intercorso tra i due match giocati contro Steinitz per il titolo mondiale -4 anni- Lasker ha giocato altri che due soli tornei importanti: ad Hastings piazzandosi terzo e a un altro torneo a 4 giocatori: con Steinitz; Pillsbury e Chigorin.
A Mosca nel 1896 finalmente fu giocata l’attesa rivincita che Lasker però fa sua secondo le novelle previsioni, con punteggio 10 a 2 che non ammette scusanti…

Nel 1903 iniziano le trattative, che durano 4 lunghi anni per organizzare un match – titolo mondiale in palio – tra Lasker e l’americano Marshall campione degli Stati Uniti.
Agli organizzatori appaiono esose le pretese d Lasker in fatto di premi da mettere in palio – 2000 mila dollari – ma la replica del campione in carica resta inflessibile, argomenta: “non voglio finire in miseria come Steinitz”
Marshall però non dispone delle risorse finanziarie sufficienti e allora la trattativa si interrompe e Lasker volge il suo interesse ad altra trattativa che gli si prospetta: l’ungherese Maroczy, fresco di due vittorie, a Ostenda e Brema ma anche questa non si conclude positivamente.
La disputa tra i due verte sulla sede di gioco: Maroczy domanda Vienna, Lasker insiste per New York e… non se ne fa nulla.
Lasker allora torna alla trattativa con Marshall riducendo questa volta le sue pretese di ingaggio a 1000 dollari e il match finalmente ha inizio a New York nel gennaio dell’anno 1907.
Malgrado il suo stile di gioco aggressivo, Marshall non riesce a vincere nemmeno una partita e il match tra i due campioni si conclude con 8 vittorie per il campione in carica e 7 nulle.

Nel tempo, un altro aspirante al titolo si aggiunge: Siegbert Tarrasch, che aveva rifiutato un match a Lasker nel 1894 quando questi era solo un aspirante al titolo e sono trascorsi da allora 15 anni.

Il concetto di Tarrasch relativamente agli scacchi è l’opposto di quello di Lasker.
Questi è interamente pragmatico; il contendente, Tarrasch invece è un fervente dogmatico.
Proclama:
– Piazzate le torri sulle colonna aperte;
– arroccate rapidamente;
– in apertura, non muovete due volte di seguito lo stesso pezzo;
– occupate il centro con i vostri pedoni;
– sviluppate alla svelta i cavalli e, di seguito, gli alfieri.

Tarrasch, soprannominato Praeceptor Germaniae per tali suoi principi, considera il gioco degli scacchi una scienza che obbedisce a regole ben precise ma queste sue schematizzazioni – è opinione di molti suoi contemporanei – gli hanno impedito di giungere alla vetta dello scacchismo mondiale.