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Giorgio vs Giorgio … a Porto San Giorgio

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La provincia marchigiana di Fermo, istituita nel giugno 2004, è divenuta operativa nel giugno 2009. Comprende 40 Comuni, che prima appartenevano alla provincia di Ascoli Piceno, fra i quali quello di Porto San Giorgio.

Al 7° turno del Torneo B della XXI Edizione del Festival Scacchistico Internazionale “Provincia di Fermo”, svoltasi a Porto San Giorgio dal 21 al 29 agosto 2009, ho incontrato Giorgio Pantaleo Chinnici. Si è laureato in Ingegneria con indirizzo Elettronico a Palermo e in Fisica con indirizzo Teorico a Milano (io mi sono laureato in Matematica con indirizzo Didattico a Roma), e ha scritto vari saggi scientifici dal taglio divulgativo nonché alcuni articoli in questo blog (io ho scritto vari articoli in questo blog). Scacchisticamente è di categoria 1N (anch’io). Riporto la nostra partita:

I primi errori di una certa rilevanza, sia da parte mia che da parte del mio avversario, si sono verificati all’11° mossa [primo diagramma]. Invece di 11.Tg5, 11.Cxf6+ mi avrebbe permesso di ottenere un leggero vantaggio (in vista di 11…gxf6 12.Cxe5 Ab4+ 13.Ad2 Axd2+ 14.Rxd2 dxe5 15.Dxh5+ Rd8 16.Dh6). Dopo 11.Tg5 il mio avversario, a sua volta, avrebbe potuto ottenere un leggero vantaggio con 11…Axf3 al posto di 11…Df7 (in vista di 12.Dxf3 Cd4 13.Dd1 Cxd5 14.cxd5 Ab4+ 15.Ad2 Axd2+ 16.Rxd2 O-O).

Il mio errore successivo si è verificato alla 12° mossa [secondo diagramma]. Invece di 12.Ae2, avrei fatto meglio a giocare 12.Txh5 (12…Dxh5 13.Cxc7+ Rd7 14.Cxa8 Txa8 15.Ae2 Dh3 16.Ae3 Ab4+ 17.Ad2, con lieve vantaggio del Bianco, oppure 12…Cxh5 13.Cg5 Df8 14.Dxh5+ g6 15.Dh3, con netto vantaggio del Bianco).

Alla 28° mossa, tuttavia, il mio avversario ha commesso l’errore decisivo. Si trovava in posizione superiore e avrebbe potuto conservarla con 28…Tg2 (29.h3 a6). Giocando 28…Txh2 [terzo diagramma], mi ha consentito di effettuare una semimossa eccellente: ricordo la sua espressione di disappunto non appena resosi conto che 29.d6 aveva ribaltato le sorti della partita!

Per concludere la mia analisi, faccio notare che alla 32° mossa avevo a disposizione una combinazione di Matto in 10 mosse [quarto diagramma]; ecco una delle possibili sequenze: 32.d7 Rc7 33.Te8 Th2+ 34.Rf1 Th1+ 35.Rg2 Th2+ 36.Rxh2 Cf3+ 37.Rh1 Rd6 38.b4 c5 39.d8=D+ Rc6 40.Dd7+ Rb6 41.Te6#. Anche la semimossa da me giocata (32.Te8+), comunque, risulta vincente.

Come ho già avuto modo di scrivere nel blog, il Festival Scacchistico di Porto San Giorgio è, senza alcun dubbio, tra i miei preferiti; basti pensare che ho giocato 90 partite di torneo nella cittadina marchigiana: nell’agosto degli anni 2002, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2013, 2019 e nel luglio dell’anno 2015 (stavolta, però, si trattava del Campionato Italiano di categoria 1N).

 

APPENDICE (umoristica, ma non troppo…)

Tenendo conto della varietà dei contenuti di questo blog e dato che nel mio articolo ho nominato Ingegneria, Fisica e Matematica, voglio riportare una nota barzelletta riguardante l’atteggiamento mentale di ingegneri, fisici e matematici, rispettivamente. La traggo (con qualche modifica irrilevante) dal saggio Il riso di Talete. Matematica e Umorismo scritto dal matematico, specializzato in Logica, Gabriele Lolli [Bollati Boringhieri editore 1998 e 2023, pp. 12-13]:

Un ingegnere, un fisico e un matematico sono sottoposti a una prova di sopravvivenza, chiusi ciascuno in una stanza spoglia di tutto fuorché di un materasso, con una scatoletta di sardine sigillata e una forchetta. Dopo un mese di clausura vengono riaperte le stanze. L’ingegnere è morto con i muscoli contorti dallo sforzo e con la forchetta deformata dal tentativo di trasformarla in leva, per forzare la scatoletta. Il fisico è morto appoggiato al muro su cui ha inciso, con la punta della forchetta, complicati calcoli sull’energia dei possibili impatti della scatoletta sulle diverse regioni dei muri, secondo diversi angoli di incidenza. Il matematico è disteso sul materasso, ma sembra respirare debolmente e muovere le labbra. Avvicinandosi, lo si sente sussurrare con fatica: «Supponiamo… per assurdo… che la scatoletta… sia aperta…».