Nessun Paese al mondo sciopera per la Flotilla. Solo la sinistra italiana scatena l’inferno per attaccare il governo
In nessun paese viene proclamato uno sciopero generale per il fine-corsa della Flotilla dopo l’abbordaggio israeliano. Solo in Italia Landini e compagni mattono benzina sul fuoco, creano il caos e bloccano l’Italia. Nonostante l’illegittimità della manifestazione resa nota a chiare lettere dal Garante degli scioperi. Vi sembra normale che mentre un governo lavcora per costruire una processo di pace sindacati rossi, pro Caos e compagni di ogni ordine e grado acuiscano lo scontro di piazza? No, non è normale, infatti, in generale va sottolineata la particolarità -diciamo pure la irresponsabilità – delle sinistre italiane che hanno caricato il caso dei “flotilleros” per farne un uso antigovernativo. Con toni e slogan minacciosi e inquietanti come quelli di morte contro Meloni a Milano. Nel resto del mondo la sinistra non si infiamma come in Italia per il finale della Global Sumund Flotilla. Ci sono state manifestazioni di piazza in Grecia, Turchia, Argentina, Tunisia e in Malesia, ma di scioperi generali non c’è traccia. Quell’ostilità politica conto il governo che ha portato alla convocazione dello sciopero generale è un triste primato italiano.
Sciopero generale per Flotilla e Gaza solo in Italia
Già le aperture dei quotidiani esteri in questi giorni non si erano scaldati granché. La notizia apriva solo i siti italiani e spagnoli, mentre era relegata fra le brevio dagli esteri sulla maggiore parte delle principali testate degli altri paesi europei: nel Regno Unito e negli Stati Uniti, dove fin dall’inizio non hanno seguito con grande attenzione la missione degli attivisti. La notizia dell’abbordaggio israeliano era in primo piano solo su quelli di El Pais e de La Vanguardia. Sul primo la cronaca era doverosa, visto che aveva a bordo un suo cronista sulla imbarcazione Captain Nikos. Epperò il quotidiano non poteva fare a meno di registrare gli sfottò dei vertici del partito popolare spagnolo. La cui leader si esprimeva ai limiti della derisione, come riporta il sito Open: «Torneranno ai loro chiringuito».
Gli sfottò dei popolari spagnoli: ora gli attivisti possono tornare a prendere soldi pubblici
Per dire, il portavoce del partito popolare di Madrid, Carlos Dìaz Pache infieriva sull’epilogo della missione: «Si sta mettendo fine alla batucada del Mediterraneo». Il termine indica una samba brasiliana particolarmente agitata. Una presa in giro evidente.
La stampa tedesca non si emoziona, per quella anglosassone conta solo Greta Thunberg
In Germania la notizia della Flotilla non ha avuto alcun rilievo “né sulla home page del sito della Faz né su quello della Bild”. In altri Paesi la notizia è stata rilevato solo in virtù delle presenze sulle navi della Flotilla: un trafiletto in Belgio sul sito di Le Soir che si preoccupa esclusivamente della sorte dei tre cittadini belgi a bordo di una delle imbarcazioni. Una breve in fondo alla home anche sul sito del più importante quotidiano greco, Ta Nea. Anche in Francia il sito di Le Monde ha circoscritto la notizia sui parlamentari francesi a bordo della Flotilla sul sito di Le Figaro. Il leader della sinistra francese Melenchon ha criticato l’invito del governo, rivolto agli attivisti a bordo delle imbarcazioni, a non cercare di forzare il blocco. Ma il movimento «Bloquons tout», che è stato iperattivo nei giorni successivi alla caduta del governo Bayrou, stavolta non si è messo in moto con quella stessa intensità.
Anche la stampa anglosassone punta la notizia solo dal lato delle sorti di Greta Thunberg, sia The Independent, su The Guardian (fra le brevi dal mondo) e su The Times. Scarna la stampa Usa: piccole schede sul sito del The New York Times e una notizia nella parte bassa del Washington Post riguardante esclusivamente il fermo di Greta. Solo in Italia la stampa è diventata “flotillacentrica” per via dell’utilizzo costante della vicenda come martello pneumatico di attacco al governo: sia nell’aula della Camera, sia nei cortei pro Caos che hanno messo a ferro e fuoco le città italiane. E infatti, in nessun altro paese fino ad ora è stato proclamato uno sciopero generale di protesta come in Italia. Si blocca tutto per Flotilla e per Gaza, un pretesto per seminare il caos.
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