“Zelensky in esilio in Francia”: l’ultimo affondo di Trump. Musk: “Ti nutri dei cadaveri dei tuoi soldati”
Il clima di tensione tra Donald Trump e il leader ucraino Zelensky a due giorni dall’affondo pesante del presidente Usa conosce un’altra giornata effervescente. Oggi venerdì 21 febbraio a metà mattinata arriva la “bomba” del New York Post ad agitare i rapporti. Il presidente ucraino “ha sempre meno sostenitori alla Casa Bianca, se non addirittura nessuno”; e secondo la ”cerchia ristretta di Trump” dovrebbe lasciare il suo Paese e ”trasferirsi in esilio in Francia”. Anche perché ”il peggioramento dei rapporti” tra Trump e Zelensky ”rischia di indebolire la posizione di Kiev nei colloqui di pace con la Russia”. Lo scrive il quotidiano citando fonti vicine al presidente americano, che nei giorni scorsi aveva infierito definito Zelensky un “dittatore”, un “pessimo negoziatore”, un comico modesto.
“Ipotesi esilio Zelensky in Francia”
Sebbene il peggioramento dei rapporti tra Washington e Kiev sembri improvviso, una fonte a conoscenza delle discussioni alla Casa Bianca ha dichiarato al Post: “Per me non è una novità. Ho sentito mesi fa che è giunto il momento di indire elezioni e di formare una nuova leadership” in Ucraina. Un’altra fonte vicina a Trump concorda e suggerisce che ”la soluzione migliore per Zelensky e per il mondo è che se ne vada immediatamente in Francia”.
Musk: “Zelensky si nutre dei cadaveri dei suoi soldati”
A rincarare la dose contro il presidente ucraino è stato Elon Musk che su X ha scritto: “Il presidente Trump ha ragione a ignorare Zelensky e a decidere per la pace indipendentemente dalla disgustosa e massiccia macchina per la corruzione del presidente ucraino che si nutre dei cadaveri dei suoi soldati”. “Se Zelensky fosse davvero amato dal popolo ucraino, indirebbe le elezioni”. Il clima è rovente. Zelensky aveva rifiutato una prima proposta degli Stati Uniti di cedere il 50% delle terre rare del suo paese e ha replicato accusando Trump di vivere in uno “spazio di disinformazione” alimentato dalla Russia a proposito del presunto basso gradimento da parte della popolazione ucraina nei suoi confronti. Ma successivamente ha affermato che Kiev è pronta ad un accordo con gli Stati Uniti, che puntano ad un’intesa per lo sfruttamento delle risorse minerarie dell’Ucraina dopo la conclusione della guerra con la Russia.
In corso con Usa colloqui su terre rare
E a questo proposito, secondo quanto rende noto l’Afp citando un alto responsabile ucraino a condizione di anonimato, funzionari americani e ucraini hanno avviato negoziati. “C’è uno scambio costante di bozze di documenti, ne abbiamo inviata un’altra ieri” e “stiamo aspettando una risposta americana”, ha aggiunto la fonte informata sull’andamento dei colloqui. (nella foto, Zelensky con il rappresentante speciale del presidente americano per l’Ucraina e la Russia, Kellogg)
Kiev: La Russia dichiarerà la vittoria il 24 febbraio
Mosca dichiarerà la vittoria sull’Ucraina il 24 febbraio, giorno del terzo anniversario dell’inizio della guerra. E’ quanto sostiene l’intelligence di Kiev, citata dal Kyin independent, secondo cui la Russia starebbe dando istruzioni ai suoi propagandisti perché proclamino “la vittoria” nella guerra “contro l’Ucraina e la Nato”.
Tajani: “La Francia non parla al posto nostro”
Intanto il ministro degli Esteri Tajani osserva: “Ci sono paesi che stanno parlando con gli Usa noi siamo stati al quintetto. Ci sarà il G7 lunedì quindi parlano tutti, non è che parla la Francia al posto nostro”. Così il vice premier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico di Torino a chi chiedeva della missione negli Stati Uniti del presidente francese Macron. “Io credo invece che serva che ci sia più Europa, un’Europa che deve sedersi al tavolo della pace e quando ci sarà il momento giusto della trattativa anche perché come ha riconosciuto lo stesso segretario di stato Rubio noi abbiamo imposto sanzioni alla Russia e il tema delle sanzioni sarà sul tavolo di una pace, mi auguro giusta, che possa costruirsi. Lavoriamo sempre per quello, come lavoriamo per la pace a Gaza”.
Scholz: Ancora molto lontani da cessate il fuoco
L’Europa dovrà garantire che l’Ucraina continui a essere in grado di difendersi anche dopo un eventuale cessate il fuoco. Lo ha dichiarato il Cancelliere tedesco Olaf Scholz, intervistato durante un programma della Zdf. “Siamo ancora molto lontani da un cessate il fuoco – ha ammesso Scholz – La guerra continua a svolgersi ogni giorno con la massima brutalità”. Nel frattempo, ha detto, la Germania e l’Europa devono garantire che l’Ucraina non sia lasciata sola. Per il cancelliere resta da vedere se, in caso di cessate il fuoco, le truppe internazionali potranno svolgere un ruolo in Ucraina, “e se questo debba accadere”.
Cina: “Pronti a ruolo costruttivo per risoluzione crisi”
“La Cina è disposta a continuare a svolgere un ruolo costruttivo nella risoluzione politica della crisi” in Ucraina. E’ la dichiarazione del ministro degli Esteri cinese Wang Yi nel corso di un incontro dei ministri degli Esteri del G20 a Johannesburg. Wang ha incontrato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov a margine del G20 e ha affermato che le relazioni tra Mosca e Pechino si stanno “muovendo verso un livello superiore e una dimensione più ampia”. I due si incontreranno presto a Mosca, aveva affermato in precedenza Lavrov.
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