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Perozzi (Vitaly): “Medioriente ed Est Europa mercati alternativi per Pmi italiane: gli scambi sono in crescita”

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“L’Italia ha un potenziale straordinario sui mercati esteri, ma servono strumenti adeguati per farlo fruttare. Il mio obiettivo è creare una struttura che aiuti gli imprenditori italiani a giocare da protagonisti a livello globale”, parola di Salvatore Perozzi, imprenditore italiano alla guida del gruppo Vitaly Spa. “Stiamo lavorando a una private bank dedicata agli imprenditori che intendono espandere il proprio business a livello internazionale sotto il segno del Made in Italy. Dopo anni di crescita e consolidamento nel settore finanziario e tecnologico, il nostro gruppo guarda con interesse ai mercati emergenti dell’Europa orientale e del Medio Oriente, aree che offrono opportunità, ma anche sfide, per chi vuole investire”.

Italia-Est Europa: un legame commerciale in evoluzione

L’export italiano verso l’Est Europa ha registrato nel 2023 una crescita significativa in alcuni Paesi strategici: +7,5% in Romania e +8,3% nella Repubblica Ceca, confermando il ruolo dell’Italia come partner chiave nella regione. La Polonia, in particolare, si sta affermando come un mercato sempre più rilevante per le imprese italiane, con un incremento delle importazioni del 7% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, il quadro non è uniforme: il commercio con l’Azerbaigian ha subito un crollo del 41,3%, a causa di tensioni geopolitiche e di una minore richiesta di prodotti italiani.

Le esportazioni italiane in quest’area si concentrano principalmente nei settori della meccanica, dell’automotive e della moda. Il comparto industriale ha beneficiato di un rinnovato interesse da parte dei Paesi dell’Est Europa per i macchinari e le attrezzature made in Italy, considerate sinonimo di qualità e affidabilità. La Turchia si conferma inoltre un mercato strategico, con una forte domanda di autoveicoli e macchinari industriali italiani.

Medio Oriente: crescita sostenuta nonostante le difficoltà

“L’export italiano verso il Medio Oriente si è rafforzato nel 2023, con performance particolarmente positive in Arabia Saudita (+19,3%) e negli Emirati Arabi Uniti (+10,9%)”, aggiunge Perozzi. “La meccanica e il settore automotive trainano le esportazioni italiane, con una crescita rispettivamente dell’8,8% e del 10,5%. Tuttavia, il Medio Oriente ha registrato un calo complessivo dell’11,5% negli scambi internazionali, a causa delle incertezze economiche e delle tensioni geopolitiche che incidono sulla stabilità dei mercati. Uno degli ostacoli principali per gli scambi commerciali con questa regione resta la logistica: le difficoltà nei trasporti marittimi, in particolare nel Canale di Suez, hanno creato ritardi e aumentato i costi di importazione ed esportazione – prosegue –. Inoltre, la riduzione delle importazioni italiane di materie prime energetiche dal Medio Oriente ha influito sul saldo commerciale, riducendo la dipendenza energetica ma limitando il volume degli scambi».

Un ponte tra l’Italia e i mercati esteri

Per Perozzi, la sfida non è solo quella di investire in questi mercati, ma di creare un’infrastruttura finanziaria in grado di supportare gli imprenditori italiani nel processo di internazionalizzazione. “Una private bank mira proprio a fornire strumenti finanziari su misura, strategie di investimento personalizzate e un supporto legale adeguato per operare in contesti complessi come quelli dell’Est Europa e del Medio Oriente, territori ormai imprescindibili per il nostro mercato soprattutto alla luce dei rischi dei dazi imposti dalla nuova politica trumpiana”. A supporto tecnico c’è l’International Lawyers Associates, guidata da Alexandro Maria Tirelli, esperto di diritto internazionale, che sta già lavorando alla gestione ottimale delle dinamiche legali e finanziarie legate all’espansione globale delle aziende italiane, soprattutto per quel che riguarda gli investimenti a Dubai e, più in generale, nel Medioriente. Le prospettive per l’interscambio commerciale tra Italia, Est Europa e Medio Oriente sono in evoluzione e offrono numerose opportunità agli imprenditori disposti a coglierle. “Il nostro progetto rappresenta una visione innovativa, che mira a colmare il gap tra il sistema imprenditoriale italiano e le migliori opportunità internazionali, valorizzando il “Made in Italy” e garantendo un supporto strutturato per chi vuole espandersi senza perdere la propria identità. Un’iniziativa che potrebbe segnare un cambio di paradigma nell’approccio delle imprese italiane ai mercati globali”.

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