Mondo di mezzo, Massimo Carminati torna in carcere: “Non sta svolgendo un processo risocializzante”
Massimo Carminati torna in carcere. L’ex Nar, condannato in via definitiva a 10 dieci anni nell’inchiesta ‘Mondo di Mezzo’, si è costituito questa mattina a Rebibbia per scontare i tre anni e quattro mesi di pena residua. Una vicenda che nasce dalla revoca dell’affidamento in prova. “A Carminati – spiega all’Adnkronos l’avvocato Veronica Paturzo – era stato concesso l’affidamento in prova ai servizi sociali che aveva iniziato. Affidamento che gli è stato poi sospeso, senza nessuna violazione commessa, a seguito del ricorso presentato in Cassazione dalla procura generale presso la Corte d’Appello di Roma. La Suprema Corte ha rinviato al Tribunale di Sorveglianza e la stessa Sorveglianza che gli aveva concesso l’affidamento glielo ha negato motivandolo con l’assenza di un percorso risocializzante”. Ora la difesa di Carminati presenterà ricorso in Cassazione
La vicenda giudiziaria di Carminati, soprannominato “il nero” o “il cecato” nasceva dalla condanna definitiva arrivata nel 2017 per il suo ruolo all’interno del sistema corruttivo emerso dall’inchiesta della Procura di Roma, guidata all’epoca da Giuseppe Pignatone. L’inchiesta “Mondo di Mezzo”, ribattezzata dai media come “Mafia Capitale”, aveva portato alla luce un vasto sistema di corruzione tra politica, imprenditoria e criminalità. Nel 2019, la Corte di Cassazione aveva però annullato l’aggravante mafiosa inizialmente contestata agli imputati, ridimensionando l’impianto accusatorio e modificando il quadro delle condanne.
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