Vince il duo Giorgia-Annalisa, ma convince ancora di più la bella… sorpresa di Fedez e Masini
Finalmente hanno capito che la serata delle “cover” di Sanremo non è una serata come le altre e soprattutto non si potevano sommare i voti ottenuti nei duetti con quelli del brano in gara, come se il Festival fosse dei cantanti e non delle canzoni. Liberata da questa singolare gabbia (davvero non si potevano sommare le mele con le pere) si è registrata maggiore autonomia espressiva e soprattutto i cantanti in gara hanno avuto anche la possibilità di scegliere di duettare con colleghi in gara.
Originale il duetto di Lucio Corsi con Topo Gigio
La serata delle cover è diventata così la serata in più, una vera festa della musica perché le canzoni proposte sono già conosciute, anche qualcuna di meno, e ci si poteva davvero sbizzarrire nell’offrire qualcosa di diverso e, se vogliamo, anche di inedito o con strane collaborazioni.
Emblematico al riguardo il podio con il televoto, ma soprattutto le giurie della Sala Stampa e delle Radio, che hanno scelto un esercizio di stile, come quello di Giorgia con Annalisa per “Skyfall”, una collaborazione singolare come Lucio Corsi con Topo Gigio e l’inedito di Fedez che con Marco Masini in “Bella stronza” ha voluto riportare la sua storia, scrivendo qualcosa di personale.
Giorgia ha ancora una volta confermato le sue doti canore, scegliendo un bellissimo brano come “Skyfall” di Adele e una compagna di voce come Annalisa, stavolta alle prese con qualcosa di più serio rispetto ai piacevoli tormentoni cui ci ha abituati (ed anche nel look ha voluto presentarsi adeguata al brano).
Lucio Corsi ha voluto giocare, ripescando Topo Gigio per un duetto piacevole per una versione più soft di “Nel blu dipinto di blu” (la canzone con cui Domenico Modugno ha vinto il Festival del 1958 ma soprattutto ha rivoluzionato e modernizzato la canzone italiana (la seconda rivoluzione è stata poi quella del duo Lucio Battisti e Mogol). Una versione più poetica, in stile Corsi, davvero convincente.
Serata cover: vincente il cambio di formula di Sanremo
La vera sorpresa però è stato Fedez. Una scelta forte e discutibile, quella di duettare con Marco Masini per “Bella stronza”. Si temeva il riferimento alla Ferragni. Lo avevamo scritto che o avrebbe infierito oppure avrebbe riconosciuto le sue responsabilità. Ci abbiamo azzeccato che avrebbe riconosciuto le responsabilità ma abbiamo sbagliato la destinataria delle frasi. Non la Ferragni ma Angelica Montini con versi come “Sulla pancia ho una ferita / che mi ha fatto meno male… Riusciremo mai a ferire chi ci odia / come chi ci ama per davvero” per finire poi con “Ti ho dato tutte le ragioni per essere una bella stronza”. Un’interpretazione sentita e rafforzata dal fatto che si sovrapponevano Masini che cantava il suo brano e Fedez che rappava le sue strofe. Un binomio ben riuscito.
Cosa che invece ad esempio non è riuscita ad Achille Lauro ed Elodie che sulla carta potevano funzionare bene ma hanno sbagliato la scelta della seconda canzone. Se ‘A mano a mano” andava bene decisamente pollice verso per “Folle città” della Bertè per cui hanno deluso quanti si aspettavano qualcosa di più esplosivo (certo non erano i The Kolors di “Rossetto e caffè’ ) o di più singolare (neanche la versione a cappella di “Quando” di Massimo Ranieri). Quindi ben venga la serata delle cover, sperando che d’ora in poi sia una gara a parte, ma i cantanti devono fare attenzione a scegliere i brani.
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