Cristicchi: “Amadeus rifiutò il brano su mia madre. Meglio: sarei stato a disagio nei suoi festival”
Due standing ovation in due serate consecutive per Simone Cristicchi. Che lascia il segno in questo Sanremo 2025 per la delicatissima lettera-canzone che ha dedicato alla mamma malata di Alzheimer, accudita dal figlio come una bambina. Un brano che ha convinto per la sua qualità, premiato dalle giurie di Radio, Sala Stampa e dal televoto, elogiato sui social. Sembra strano, ma questo brano “Quando sarai piccola” non nasce ora per il festival targato Carlo Conti. E’ nato 5 anni fa. Lo racconta il cantautore romano in una bella e sincera intervista al Corriere della Sera.
Cristicchi: “Il mio brano proposto anche ad Amadeus”
«L’ho scritto 5 anni fa e racconta il mio vissuto. È cambiato nel tempo. Nella prima stesura non c’era il passaggio sulla rabbia che c’è nello special perché nella mia esperienza personale quel momento è arrivata dopo. E ho voluto dare risalto anche alla mia parte ferita». Quella canzone che oggi ha suscitato un’ondata di emozione collettiva ben oltre il perimetro del teatro Ariston era stata già proposta gli anni passati. «L’avevo proposta anche ad Amadeus», risponde Cristicchi al cronista che chiede incuriosito il perché “Quando sarai piccola” è stata tenuta a lungo nel cassetto. Dobbiamo dire grazie a Carlo Conti per avere fornito l’opportunità di ascoltarla in tutta la sua intensità. Come sanno bene coloro i quali vivono questa esperienza.
“Ringrazio Amadeus per non averla scelta….”
Ma com’è nel suo stile, l’affermazione non contiene né rabbia né senso di rivalsa. «Nessuna rabbia, sono fatalista e credo che siano le canzoni a decidere quando sono pronte per gli altri. Anzi, ringrazio Amadeus per non averla scelta: nei suoi Festival sarei stato a disagio e fuori luogo». Probabilmente i festival mainstream degli anni passati non sarebbero stati la cornice ideale per lo stile e il passo di Cristicchi. Sul suo brano era intervenuto anche il direttore del Tg5 Enrico Mentana, affermando in un post di trovare lunare una critica al brano del cantante romano. Era stata Selvaggia Lucarelli Al Dopo Festival a commentare negativamente la canzone portata dall’artista: «Canzone con eccesso di romanticizzazione della malattia. Quella è molto feroce. Ha raccontato la parte più dolorosa, avrei voluto meno retorica, più verità. Un po’ accollo, un po’ barocca». Queste le parole della Lucarelli a cui Cristicchi ha replicato raggiunto dall’inviato di Caterina Balivo a La volta buona:
Mentana replica a Selvaggia Lucarelli
«La mia è una canzone spirituale, non vuole essere una cartella clinica; ma è il flusso e il ciclo della vita che si trasforma e di fronte a questa trasformazione non possiamo fare altro che accettare e assistere. Ho voluto raccontare una cosa un po’ più universale. Non è facile per niente cantare questo brano, a livello emotivo». Il direttore del Tg5 Mentana ha poi dato la “schiacciata” finale: “Leggo critiche e polemiche per me lunari contro la canzone di Cristicchi a Sanremo. Se un testo e un’interpretazione coinvolgono e emozionano così tanti di noi, e ci fanno pensare e ricordare, la missione è pienamente compiuta. Comunque vada a finire la gara”. Sanremo è appena iniziato, è logico che non possa esserci un vincitore ma non capita sempre che un brano raccolga ovazioni trasversali e da parte di spettatori di ogni fascia d’età. Per questo pare assurdo un oblio di cinque anni…
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