La Cpi indaga sul caso Almasri ma frena sulle accuse: “Faremo una riflessione comune sull’accaduto”
Nessuna inchiesta, ma una “riflessione comune” su quanto accaduto nel caso Almasri. La Corte penale internazionale ha aperto un fascicolo “preliminare” in merito al caso di Njeem Osama Almasri su cui “l’Italia avrà l’opportunità di presentare osservazioni. “La questione della mancata osservanza da parte dello Stato di una richiesta di cooperazione per l’arresto e la consegna da parte della Corte è di competenza della camera competente – ha spiegato il portavoce della Cpi Fadi El Abdallah – vale a dire la Camera preliminare I. Come parte di questa procedura, ai sensi del Regolamento 109(3) del Regolamento della Corte”. “Finché la Camera preliminare I non avrà esaminato la questione e non avrà emesso una decisione, la Corte non offrirà ulteriori commenti”, ha poi ricordato il funzionario, aggiungendo che “questo processo non riguarda responsabilità individuali o casi contro persone specifiche”.
A quanto si apprende da fonti governative, la Giustizia italiana farà richiesta alla Corte dell’Aia di iniziare delle consultazioni per una riflessione reciproca sulle criticità che hanno connotato il caso Almasri, al fine di scongiurare situazioni analoghe in futuro. La Corte penale internazionale si è rifiutata di commentare le denunce presentate da un cittadino sudanese nei confronti di Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e Giorgia Meloni. Fadi Abdallah ha poi spiegato anche che chiunque può inviare al procuratore quelle che il tribunale definisce ‘comunicazioni’, anziché definirli come veri e propri esposti e sminuendone quindi la portata.
La CPi apre un fascicolo per chiedere spiegazioni all’Italia
“Sono stati segnalati casi di richieste presentate al procuratore capo della corte penale internazionale, per aprire casi contro individui ai sensi dell’art. 70 (oltraggio alla Corte), ma l’ufficio del procuratore non commenta tali comunicazioni”, ha affermato il portavoce della Cpi. Strano, non commentano le denunce pervenute a chi dovrebbe occuparsene, ma chiedono spiegazioni a chi le riceve senza farsi prima qualche domanda sulla veridicità del reato di cui sono accusati da terze parti. Eppure uno dei portavoce della Commissione Ue ha affermato che “l’Unione europea ha espresso il proprio rammarico riguardo all’ordine esecutivo degli Stati Uniti”. “La Cpi è di fondamentale importanza per l’Ue nel sostenere la giustizia penale internazionale e nella lotta contro l’impunità”, ha sottolineato e aggiungendo che “l’Ue valuterà possibili ulteriori passi” in base agli effetti delle sanzioni di Trump, secondo l’Ansa.
La discussione che avrà luogo domani sera a Strasburgo nel corso della sessione plenaria del Parlamento europeo sulla corte penale internazionale, non prevede la votazione di una risoluzione sul rimpatrio dall’Italia del trafficante libico Najeem Osama Almasri. La copresidente del gruppo della Sinistra Manon Aubry, stando alle fonti parlamentari, ha chiesto di mettere ai voti una risoluzione sulla materia, ma la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola (Ppe) si sarebbe espressa negativamente sulla proposta.
Cosa prevede il regolamento 109 del Tribunale dell’Aja
Il regolamento 109 della Corte penale internazionale regola le circostanze di una presunta mancata cooperazione da parte di uno Stato. Il terzo paragrafo stabilisce che la Camera competente possa chiedere delucidazioni al Paese coinvolto sull’inosservanza. Dopo aver valutato la risposta, la Camera può considerare di portare la questione all’assemblea degli Stati parte o al Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite, in base all’articolo 87 (7) dello Statuto di Roma, ovvero trattato istitutivo della stessa Cpi.
Dato che il tribunale dell’Aja ha giurisdizione sulla Libia in base a una risoluzione del consiglio di Sicurezza del 26 febbraio 2011, che ratifica un obbligo di collaborazione, l’eventuale condanna da parte della Camera nei confronti dell’Italia sulla consegna del criminale libico Almasri verrebbe consegnata al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e non solo al’assemblea degli Stati parte della corte. Per il momento, però, la Cpi vorrebbe soltanto chiedere delucidazioni sul caso e l’Italia potrà rispondere facendo presente quale sia la sua posizione sulle dinamiche del fatto.
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