Cinema, tutti pazzi per l’Italia: da Nolan a Gilliam, le grandi produzioni ci scelgono come set. E portano un mare di soldi
Sempre più Italia nelle produzioni cinematografiche internazionali. The Odyssey, di Christopher Nolan, vedrà Favignana teatro del primo “ciak” e, successivamente, approderà con le cineprese tra le Egadi e le Isole Eolie, tappe del lungo nostos di Odisseo. A interpretare l’eroe greco sarà Tom Holland. Anche Terry Gilliam ha scelto l’Italia come set dl suo nuovo fantasy biblico intitolato The Carnival at the End of Days. La produzione del progetto, presentato come un’opera magnifica che fonde azione ed effetti speciali, comincerà in primavera e vedrà come protagonista Johnny Depp. Due lungometraggi di caratura internazionale si aggiungono, dunque, alla mole di film stranieri girati in Italia ogni anno. Un’ulteriore conferma d’interesse, da parte delle major cinematografiche, verso la ricchezza paesaggistica del nostro territorio. Non solo un motivo di orgoglio per la Nazione: grazie agli investimenti esteri cresce il fenomeno del cineturismo e l’Italia è sempre più al centro nel panorama internazionale.
Il boom delle produzioni in Italia: nel 2023 investimenti per 700 milioni
Dai borghi di provincia alle grandi città, la settima arte diventa un’opportunità per la crescita e lo sviluppo dell’economia. Nel triennio 2020-2022, il valore complessivo degli investimenti esteri per opere cinematografiche ha raggiunto i 103 milioni di euro, 49% in più rispetto al periodo 2017-2019. Nel 2023 il balzo: le produzioni hanno investito in Italia 700 milioni di euro, cifra superiore alla somma totale del periodo tra il 2016 e il 2021. Ciò grazie alla registrazione di 402 i film, un incremento del 13% rispetto al 2022 e del 23,7% rispetto ai livelli pre-pandemici.
Cineturismo d’oro: quasi 600 milioni di ritorno per i territori
Di questi lungometraggi, 92 sono stati coprodotti e 48 sono stati gli investitori prettamente stranieri. Merito anche delle politiche varate negli ultimi anni, tra queste il ruolo della tax credit internazionale, oggetto anche di uno specifico decreto del 2024. Il credito d’imposta fino al 40% per le produzioni estere ha generato 42 richieste nel 2022, superando nettamente le 18 dell’anno precedente. Un ritorno economico e d’immagine emerso dallo studio condotto da JFC Tourism e presentato nel luglio del 2023, che ha quantificato in quasi 600 milioni il ritorno economico per i territori, generato «da coloro, italiani e stranieri, che scelgono di soggiornare e /o visitare in giornata i luoghi delle sceneggiature. Si tratta – si legge nel report – di 1 milione 344mila presenze turistiche (17,7% stranieri) e 11 milioni 603mila day user (34,2% stranieri)». Agevolazioni e supporto operativo alle produzioni si dimostrano una linea vincente, tra le principali regioni che investono sui film c’è la Puglia, seguita dal Trentino. Ma le località desiderose di ospitare set di fama internazionale sono sempre di più e i siti internet si stanno riempiendo di proposte di viaggi a tema.
L’Italia, un set naturale che risponde a ogni esigenza: da “La Passione di Cristo” a “Star Wars”
Serie tv di caratura mondiale come The White Lotus sono valse, per esempio, la riscoperta, da parte dei cineturisti, del patrimonio culturale di Taormina e indicatori economici di tutto rispetto: 70% di richieste in più per l’hotel in cui si sono ambientate le puntate e “boom del turismo” per la città e le zone limitrofe. The Odyssey e The Carnival at the End of Days sono solo le ultime novità. House of Gucci, Mission Impossible 7 e Gladiator 2 hanno portato un aumento di cineturisti a città come Venezia, Amalfi e Matera. Anche Star Wars è stato girato in Italia, rendendo la Reggia di Caserta una meta ancora più ambita: non solo per gli appassionati di storia, ma anche per gli amanti del cinema. Già nel 2004, la Passione di Cristo fu girato a Matera, oggi un sito richiesto per la produzione di un numero elevato di lungometraggi. Un ritorno d’immagine ed economico che ha anche un impatto occupazionale importante. Secondo lo studio di JFC, una parte significativa dei soldi spesi dalle major è destinata alle maestranze e ai tecnici locali. E gli addetti ai lavori, al ministero, continuano a puntare sul cineturismo, prevedendo un ulteriore aumento delle coproduzioni e degli investimenti statunitensi nel nostro Paese.
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