Anche Trump ha problemi con le toghe: un giudice blocca il piano anti-corruzione per Usaid
Anche Donald Trump ha i suoi problemi con le toghe, dopo che il giudice federale Carl Nichols ha ordinato all’amministrazione repubblicana di bloccare temporaneamente il piano di sospensione per almeno 2200 dipendenti dell’Agenzia per lo sviluppo internazionale Usaid. Inoltre, il magistrato ha anche imposto di reintegrare i 500 dipendenti che erano stati sospesi e, attraverso un’ordinanza restrittiva, ha poi decretato che il governo Trump non può congedare amministrativamente alcun dipendente dell’Usaid e che tutti quelli che sono stati congedati devono essere reintegrati.
Anche Trump ha problemi con le toghe: la decisione del giudice su Usaid
“Usaid sta facendo impazzire la sinistra radicale, e non c’è nulla che possano fare al riguardo perché il modo in cui il denaro è stato gestito, in gran parte fraudolento, è totalmente inspiegabile”, ha scritto il presidente americano su Truth social, aggiungendo che “la corruzione è a livelli mai visti prima. Chiudiamola!”. Il giudice Nichols ha giustificato il suo ordine restrittivo, che avrà valore fino al 14 febbraio, con i “danni irreparabili” a cui andrebbero incontro i dipendenti, se il governo decidesse di rimuovere il sostegno per le comunicazioni e le risorse di sicurezza mentre questi si trovano in situazioni ad alto rischio. “Nessuna causa futura potrebbe risarcire dal danno fisico a cui dipendenti Usaid andrebbero incontro se non fossero informati di minacce imminenti alla sicurezza in Paesi dove si sono trasferiti per servire gli Stati Uniti”, si legge nella sentenza. Il giudice di Washington continua a sostenere che “il congedo amministrativo in Siria non è la stessa cosa di un congedo amministrativo a Bethesda, il semplice fatto di essere pagati non cambia le cose”.
Marco Rubio: «Usaid non può muoversi contro le nostre strategie all’estero»
In realtà, l’amministrazione ha diramato una comunicazione nella quale spiegava non solo che i dipendenti hanno 30 giorni di tempo per rientrare in patria, a spese del governo, ma che sono previste anche una serie di eccezioni per garantire un rientro il meno traumatico possibile: dalla sospensione dell’ordine fino alla fine dell’anno scolastico per chi ha figli, alle deroghe per motivi di salute o, per esempio, per le donne in gravidanza.
Marco Rubio, segretario di Stato americano nominato da Trump come direttore ad interim dell’Usaid, ha chiarito che la sua nomina è arrivata in seguito alle mancate risposte dell’agenzia. “Questo livello di insubordinazione rendeva impossibile condurre una revisione seria. Il nostro obiettivo – ha detto – era quello di allineare i nostri aiuti all’estero all’interesse nazionale”. “Ma se si va in una missione dopo l’altra e in un’ambasciata dopo l’altra in tutto il mondo, spesso si scopre – ha sottolineato Rubio – che in molti casi l’Usaid è coinvolta in programmi che vanno contro ciò che stiamo cercando di fare nella nostra strategia nazionale con quel Paese o con quella regione”. “Questo non può continuare”, ha concluso Rubio.
Da Trump un piano anti corruzione, ma l’establishment si oppone
La decisione del giudice di bloccare il piano di Trump è arrivata dopo che il sindacato dei diplomatici Usa e il sindacato dei dipendenti governativi hanno deciso di presentare un ricorso lamentando “una serie di azioni incostituzionali e illegali intraprese dal presidente Trump e dalla sua amministrazione per smantellare sistematicamente l’Usaid” senza l’autorizzazione del Congresso.
Invece, Donald Trump anche nei giorni scorsi ha continuato a sostenere le azioni compiute da Elon Musk, in merito alle irregolarità da quando è stato messo a capo del Doge. “Elon sta facendo un grande lavoro, sta scoprendo una quantità enorme di frodi, corruzioni e sprechi, lo vedete con Usaid, ma lo vedrete ancora di più con altre agenzie e parti del governo. Credo che saremo molto vicini a un bilancio in pareggio per la primo volta in molti anni”, ha detto Trump, elogiando anche lo staff del fondatore di Tesla, Starlink e Space X.
Nel frattempo, il giudice Nichols ha fissato una nuova udienza per il prossimo 12 febbraio.
L'articolo Anche Trump ha problemi con le toghe: un giudice blocca il piano anti-corruzione per Usaid sembra essere il primo su Secolo d'Italia.