Papa Francesco raffreddato, rinuncia alla lettura della catechesi e delega un collaboratore (video)
Papa Francesco è raffreddato e senza voce. E ha dovuto delegare la lettura della catechesi a un suo collaboratore. «Il Pontefice per la sua attività incontra ogni giorno centinaia di persone, di conseguenza è più esposto al rischio di infezioni respiratorie», ha spiegato all’Adnkronos Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit (società italiana di malattie infettive e tropicali). «L’abbassamento della voce di Papa Francesco probabilmente è dovuto a tracheite in aggiunta al raffreddore» ha poi aggiunto, «d’altronde per virus respiratori questi sono i giorni di maggiore diffusione. E la sua è sicuramente un’infiammazione delle alte vie respiratorie». Il pontefice è arrivato in Aula Paolo VI sulla sedia a rotelle, prima di annunciare la propria indisposizione per la lettura del giorno.
«Voglio chiedere scusa: con questo forte raffreddore è difficile parlare – ha spiegato il pontefice – ho chiesto a mio fratello di leggere la catechesi, la leggerà meglio di me». L’incaricato per la lettura della meditazione religiosa è stato don Pierluigi Giroli, come è capitato più volte negli ultimi mesi. Dopo l’apertura dell’anno giubilare, papa Bergoglio ha raddoppiato le udienze, ma anche stavolta – nonostante il raffreddore – non ha rinunciato ad annunciare l’appello per la pace nel mondo.
Papa Francesco raffreddato rinuncia alla lettura, ma saluta ugualmente i fedeli
Papa Francesco ha salutato ugualmente i fedeli di lingua spagnola e quelli italiani. Inoltre, prima dell’udienza ha incontrato un gruppo di ragazze orfane da Karkhiv, arrivate a Roma grazie all’Associazione Memoria Viva che offre. Tra loro c’era anche Veronika, una ragazza 18enne colpita in un attacco che è stata curata in Italia grazie a un canale aperto dal cardinale Matteo Zuppi. La giovane ha regalato al papa una bambolina chiamata Vilna, con la scheggia che le ha quasi trafitto il cuore.
Papa Bergoglio ha poi espresso il suo dolore per la sparatoria avvenuta in una scuola in Svezia, dicendosi «profondamente rattristato» nell’apprendere i fatti ed esprimendo «vicinanza a tutte le persone colpite da questo incidente traumatico». Il papa ha offerto le preghiere «per il riposo delle anime di coloro che sono morti, per la consolazione delle famiglie e per il recupero rapido dei feriti» e invocando «i doni dell’unità di Dio onnipotente», in questo momento così difficile per la nazione.
Nel rilanciare l’appello di pace nel mondo, Papa Francesco ha rammentato ai presenti di pensare “ai Paesi che soffrono per la guerra: la martoriata Ucraina, Israele, tanti Paesi che stanno soffrendo . Ricordiamo gli sfollati della Palestina e preghiamo per loro”.
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