Spinello libero, la sinistra ci riprova. E la spaccia pure per una battaglia “culturale”…
La sinistra, a piè sospinto, torna a reclamare la vendita libera di cannabis, adducendo che così facendo si toglie il mercato illegale della droga dalle mani delle mafie. Ma non considerano che il THC della cannabis magari venduta in farmacia è basso e serve come per lo più come oppiaceo per sedare i dolori, non di certo a “sballarsi”, evadere diciamo, come invece accade con lo spinello.
Non considera, questa parte politica che farsi una canna, o uno spinello, non è più per le generazioni di oggi un tuffo estemporaneo nell’euforia di svago o un modo per “affinare” le idee, come facevano i grandi letterati, ma è ricerca cieca dell’ annientamento dell’identità. E per far questo, serve loro un THC spropositato, che dia quella botta che catapulta nella perdizione dei sensi, alla quale vuoi si desidera stare attaccati, dipendenti, rifugiati. Il quindicenne di oggi cerca, crescendo, dosi più alte o sostanze allucinogene che gli facciano sfiorare l’Eden alla conquista del paradiso artificiale.
Sostanze chimicamente trattate con schifezze e molto pericolose. Psichedelici potentissimi che possono creare danni devastanti. I Sert sono stracolmi di casi di giovanissimi invischiati in un vortice danzante attorno alla morte.
Inoltre, non si considera un fatto. Si inizia molto presto a fumare lo spinello, cannabis o hashish, quando magari ancora il cervello non è completamente sviluppato. Al di là del tasso di THC, l’uso ma sopratutto l’abuso di cannabis, ma anche di altre sostanze, spesso slantentizza in una parte di soggetti predisposti, ma ignari di questo, sintomi psichiatrici pesanti.
Non sono rari i casi di esordio precoce di depressione, disturbo bipolare o schizofrenia nei soggetti che fanno uso di sostanze anche cosiddette leggere. E questo lo dice unanime la Scienza. I dati mostrano che l’età dei giovani che soffrono di disturbi mentali derivanti da uso di sostanze , si abbassa sempre di più.
E su questo punto è alto l’allarme dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. E il mercato sforna sempre più nuove sostanze molto pericolose. Se pure fosse liberalizzato l’uso di cannabis, le grinfie delle mafie si sposterebbero altrove, nei segmenti sempre più ampi di gente che non usa più la droga come “evasione pannelliana” ma come volontà di autodistruzione. E alla base i motivi socio-culturali sono innumerevoli. Non è il caso di chiamarli in soccorso per capire che affidare alla libertà di scelta l’uso di droghe significherebbe aprire un facile viatico verso un dedalo di problemi enormi. Non è più una battaglia culturale ma di protezione della vita altrui, specie se molto giovane.
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