Governo torturatore, Vespa sbotta con Bonelli. La sinistra impazzisce e grida alla propaganda di regime (video)
Ora il processo giacobino delle sinistre si dirige contro Bruno Vespa. Il caso Almasri tiene banco sulle prime pagine dei giornali (anche internazionali) e la fa da padrone nel talk-show politici. Il pressing sguaiato delle opposizioni non accenna a placarsi nemmeno di fronte alle parole ultimative della premier sulla sicurezza nazionale come stella polare dell’operazione di rilascio del generale libico. Grillini, dem ma soprattutto la coppia Bonelli-Fratoianni continuano ad attaccare frontalmente l’esecutivo, “complice morale del torturatore libico”.
Vespa perde la pazienza con Bonelli che accusa il governo di complicità con i torturatori
Così succede che perfino un decano del giornalismo, di professionalità indiscussa, come Bruno Vespa abbandoni la consueta autorevole mitezza replicando spazientito alle sparate crescenti di Angelo Bonelli, suo ospite a 5Minuti, la striscia quotidiana dopo il tg1, insieme al viceministro della Giustizia, Paolo Sisto. Quando il portavoce dei Verdi mostra le foto di alcune vittime di tortura accusando la premier di “difendersi sui social, senza presentarsi invece al Parlamento”, Vespa sbotta. Sguardo fisso in camera, voce alta, la mette così: “Quello che i signori dietro la lucina rossa non sanno, ma che i parlamentari sanno, tutti sanno, di tutti i partiti, che in ogni Stato si fanno delle cose sporchissime, anche trattando con i torturatori, per la sicurezza nazionale. Questo avviene in tutti gli stati del mondo”. Visibilmente spazientito, chiude il sipario. ” Adesso Stefano De Martino ed Affari Tuoi“.
“Tutti sanno che in ogni Stato si fanno cose sporchissime per la sicurezza”
Tanto è bastato per scatenare contro il conduttore di Porta a porta il plotone d’esecuzione delle sinistra e la levata di scudi indignata dell’Usigrai. Ad aprire le danze sono gli esponenti grillini della Vigilanza.”Il tema non è che prima c’erano quelli di sinistra a proteggere i governi di sinistra e ora che Vespa fa più o meno lo stesso con un governo di destra dobbiamo urlare allo scandalo. Nel caso di Vespa c’è di più, perché conduce uno spazio dopo il Tg1 dove sono necessari massima prudenza ed equilibrio. Esattamente quello che ieri sera è mancato, visto che Vespa è stato il megafono più acceso del governo Meloni”. E giù sermoni contro l’informazione-propaganda che gli italiani non meritano. “Se proprio ci tiene così tanto a sostenere il governo, faccia il passo definitivo. Si candidi con Fratelli d’Italia. “Altro che terza Camera, è diventato il portavoce ufficiale di Palazzo Chigi”, sentenzia Sandro Ruotolo, responsabile Informazione del Nazareno, già giornalista agli ordini di Michele Santoro ai tempi d’oro di Samarcanda.
L’Usigrai grida al regime e alla propaganda
L’Usigrai poteva perdere la ghiotta occasione? “L’arringa di Bruno Vespa sugli Stati che fanno cose sporchissime per la sicurezza nazionale non può essere il tratto che identifica l’approfondimento giornalistico di Rai1. Cosi non è informazione ma propaganda che sa di regime”. Anche Avs si precipita a difendere il suo eroe Bonelli, vittima dell’arringa del giornalista. “Ormai siamo al regime”, tuona il capogruppo di Avs Peppe De Cristofaro. “Ieri sera Bruno Vespa ha superato se stesso nei suoi ‘cinque minuti’ di propaganda per il governo. Un altro tassello della deriva del servizio pubblico”.
L’Unirai: una nicchia di giornalisti è insofferente alla libertà di opinione
Deriva del servizio pubblico? Unirai in una nota denuncia l’allergia delle sentinelle rossa al pluralismo delle idee. “Non c’è solo una parte consistente della magistratura ad essere politicizzata, ma anche una nicchia della categoria dei giornalisti. Nulla di nuovo. In questo momento storico – nota il sindacato libero dei giornalisti – si avverte una quotidiana insofferenza verso qualsiasi forma di pluralismo delle opinioni. E si grida addirittura al regime. Dimostrando così di aver perso oltre al contatto con la realtà anche il senso e la misura delle parole. Bruno Vespa ha espresso liberamente il suo pensiero. In sintonia con buona parte del pubblico della Rai che mai come in questo momento ha la possibilità di usufruire di un’offerta ricca e plurale”.
“I signori dietro la lucetta rossa”, l’ira di Vespa e Affari Tuoi #cinqueminuti
Tutto insieme, solo su Rai 1 pic.twitter.com/ah90AVIzWg
— Il Grande Flagello (@grande_flagello) January 31, 2025
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