Non solo giornalisti ma “libera” informazione: Trump apre la Casa Bianca ai tiktoker su consiglio del figlio Barron
La rivoluzione comunicativa dell’era Trump 2.0 ha nuovi protagonisti: i content creators. L’amministrazione repubblicana ha infatti deciso di spalancare le porte della sala stampa della Casa Bianca non solo ai giornalisti tradizionali, ma anche a podcaster, influencer e creator digitali. Una mossa destinara a far discutere quella del 47esimo presidente e che forse porta la firma del giovanissimo Barron Trump, che ha spinto suo padre a sbarcare su TikTok e ad abbracciare un linguaggio più vicino ai giovani già durante la campagna elettorale.
Donald Trump e Tiktok: la strategia per diventare virale
Se nel primo mandato The Donald aveva ingaggiato una battaglia feroce contro il social cinese, nel 2024 ha scelto di affrontarlo con una strategia diversa: “colonizzarlo”. La decisione di diventare un Tiktoker— inizialmente vista con scetticismo dallo stesso tycoon — si è rivelata vincente con un sostegno approssimativo del 46% tra la genZ. Il suo primo video, pubblicato in piena campagna elettorale, ha polverizzato ogni record, catalizzando milioni di visualizzazioni e rafforzando il consenso tra le nuove generazioni.
La giovane portavoce di Trump dà l’annuncio: anche i Tiktokers alla Casa Bianca
A ufficializzare il nuovo corso è stata Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca e, con i suoi 27 anni, la più giovane della storia. «Milioni di americani, in particolare i più giovani, hanno abbandonato la televisione e i giornali tradizionali per informarsi tramite podcast, blog, social media e altre piattaforme indipendenti», ha spiegato Leavitt durante il suo primo briefing. «È fondamentale che il nostro team diffonda il messaggio del presidente Trump il più ampiamente possibile, adattandosi al panorama mediatico in evoluzione del 2025», ha aggiunto, .
La strategia è bypassare i media mainstream, ritenuti ostili, e costruire un rapporto diretto con l’elettorato, sfruttando ogni mezzo anche i social network. Da qui la decisione di riservare una poltrona in prima fila — la “New Media Seat” — nelle conferenze stampa, finora appannaggio esclusivo delle testate giornalistiche tradizionali.
Tuttavia, il processo di selezione sarà rigoroso. Le domande saranno esaminate dal suo team e dovranno soddisfare criteri specifici, tra cui il superamento dei controlli di sicurezza dei Servizi segreti statunitensi.
Tutelare il per il primo emendamento
Questa scelta non è casuale, riflette piuttosto l’impegno della nuova amministrazione nella tutela del primo emendamento, garantendo una maggiore diversificazione delle voci presenti nelle conferenze stampa. «Gli americani consumano notizie da una pluralità di piattaforme. Come più giovane portavoce della storia, grazie al presidente Trump, sono orgogliosa di aprire questa sala ai nuovi media per assicurare che il messaggio presidenziale raggiunga il maggior numero possibile di americani», ha dichiarato, incoraggiando creatori provenienti da diverse piattaforme a richiedere l’accreditamento, a condizione che producano contenuti di natura giornalistica.
Inoltre c’è un ulteriore passo verso il rafforzamento della libertà di stampa: la Casa Bianca ripristinerà i pass stampa a 440 giornalisti «ingiustamente esclusi» dalla precedente amministrazione. Leavitt ha infine confermato che testate consolidate come Axios e Breitbart manterranno i loro seggi permanenti nella sala stampa.
L'articolo Non solo giornalisti ma “libera” informazione: Trump apre la Casa Bianca ai tiktoker su consiglio del figlio Barron sembra essere il primo su Secolo d'Italia.