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Secolo d'Italia.it
Январь
2025

La confessione choc di Allevi, e dopo il buio di malattia, dolore e oppiodi, il ritorno: «Imbottito di Fentanyl, ho smesso di botto»

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Giovanni Allevi, il tormento della malattia e l’estasi della musica e il trionfo della sua incredibile sensibilità e del suo talento che hanno trasudato fin qui da ogni tasto che le sue mani hanno sfiorato. E in un percorso arduo, tra le profondità del dolore e gli acuti della speranza, il Fentanyl… Sempre con il pubblico italiano «zampillante» di amore e ammirazione per il pianista, e che non ha mai mancato di tributare all’artista un caloroso abbraccio corale, dal suo esordio al suo ritorno sul palco.

La confessione di Giovanni Allevi: «Ero imbottito di Fentanyl, ho avuto crisi di astinenza durissime»

Eppure, quella dei suoi anni più recenti è una storia personale medica, e di ricerca interiore, che passa per i percorsi musicali, punteggiata nelle ultime fasi dalla scoperta della malattia oncologica: un mieloma che ha colpito il midollo osseo e il sistema immunitario e, inevitabilmente, ha toccato le corde della sua anima, inscrivendo tratti di dolore e di angoscia nelle pieghe della sua sensibilità di artista e di uomo.

Oppiodi che danno una rapida assuefazione…

Ebbene oggi Giovanni Allevi ha deciso di raccontare pubblicamente i momenti più dolorosi del suo calvario. Di ripercorrere e raccontare una serie di stazioni “dolorose” attraversate fin nei gangli connettivali e nei meandri del suo corpo e della sua interiorità che, dallo choc seguito alla diagnosi dei medici. Passando per le fasi di sofferenza acuta e profonda scatenata dal male, e seguita alle tappe terapeutiche. Fino alla cure con gli oppiacei che hanno provocato crisi d’astinenza, rivela: «Ho preso il Fentanyl, che dà una rapida assuefazione: è stata durissima».

Allevi inedito, ma sempre determinato: «A un certo punto ho deciso di smettere, ma l’ho fatto di botto»

Una confessione che arriva da Repubblica e che il Tgcom24 riprende nei suoi punti essenziali, che ci regala un Allevi inedito, sincero, appassionato quanto sconfortato e disorientato. «In quel periodo ero imbottito di oppioidi per far fronte a dolori lancinanti. Tutto sotto strettissimo controllo medico. Sono arrivato anche all’assunzione di Fentanyl, che tra l’altro dà una rapida assuefazione. Gli effetti collaterali erano insostenibili e ho vissuto pure le crisi di astinenza. A un certo punto ho deciso di smettere ma l’ho fatto di botto: è stata durissima».

La ricerca interiore e artistica, e il mieloma tradotto in musica

Ma a salvarlo, liberarlo dalla dipendenza, e purificare l’organismo dalla tossicità di cure e rimedi, a riportarlo alla luce della ragione dopo il buio degli oppiodi chiamati a lenire il dolore fisico, ancora una volta è stata la musica. Come confessa Allevi stesso a Repubblica: «Appena mi è stata detta la parola “mieloma”, sono andato a cercare a quali note corrispondessero le sette lettere di quel nome orrendo», ha ricordato. Poi ha anche aggiunto: «Ho scoperto che corrispondevano a una melodia sorprendentemente romantica, che ha avuto la forza di distrarmi dalla disperazione del momento».

Allevi, il ritorno sul palcoscenico dopo il buio della malattia e lo choc del Fentanyl

Così, dopo un periodo di ricoveri e terapie durissime che gli hanno impedito di esercitarsi al pianoforte, l’artista ha ovviato tornando allo spartito con la composizione di  melodie per violoncello. Accreditando la cosa, asserendo: «Il violoncello, che è molto vicino alla voce umana, mi sembrava perfetto per dare seguito a queste mie idee». E adesso, che pronto a condividere i frutti del suo lavoro – un impegno declinato in musica che ha preso vita nel periodo più cupo della sua vita –. Dopo un lungo stop e un ritorno sold out, Giovanni Allevi annuncia anche che tornerà a calcare i palcoscenici con quattro concerti-evento nell’estate 2025, accompagnato dall’Orchestra Sinfonica Italiana.

Giovanni Allevi torna live, in programma per l’estate 4 concerti-evento

Solo quattro serate dal titolo “Musica dall’Anima-Special Events”, che si terranno a Roma, Venezia, Firenze e Taormina, in luoghi di grande bellezza. Nell’occasione il compositore presenterà in anteprima assoluta il Concerto MM22 per Violoncello e Orchestra, l’opera scritta durante la lunga degenza ospedaliera. E che, come anticipato poco sopra, trae spunto da una melodia scaturita dalla trasformazione in note della parola Mieloma (un metodo matematico già usato da Bach).

 

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