Il deputato Usa: «Meloni al servizio dell’Italia. L’Ue? La sinistra alimenta paure infondate su Trump»
Il focus è sulla sovranità nazionale, cui Donald Trump guarda con favore. Per questo l’Europa non deve nutrire timori, neanche rispetto al rapporto privilegiato tra il presidente Usa e Giorgia Meloni. «Se Bruxelles è aperta a collaborare con Donald Trump troverà braccia aperte», spiega il deputato Usa e copresidente dell’Italian-American congressional delegation, Michael Rulli, definendo «infondate le paure» dell’Europa e sottolineando che Meloni appare «profondamente impegnata a servire il suo popolo», un aspetto che, emerge, corrobora la stima di Trump nei suoi confronti.
Lo «spostamento globale per dare priorità alla sovranità nazionale»
«Sembra esserci uno spostamento globale per dare priorità alla sovranità nazionale che, se contrapposto al sistema di governance misto dell’Ue, crea una tensione significativa», ha sottolineato Tulli, intervistato dall’agenzia di stampa Adnkronos. «Se le azioni dei burocrati di Bruxelles hanno un impatto sugli interessi nazionali del popolo italiano, chi dovrebbe avere la sovranità su queste decisioni? È una questione che spetta ai popoli europei e alle loro singole nazioni determinare», ha aggiunto, dicendosi convinto che «il presidente Trump sia favorevole a che tali decisioni siano prese democraticamente all’interno di ogni nazione».
Il deputato americano: «Meloni profondamente impegnata a servire il suo popolo»
Il deputato Usa, che ha incontrato Meloni all’Inauguration day, trovandola «una persona amabile e ottimista», ha quindi sottolineato che il premier «sembra profondamente impegnata a servire il suo popolo che, a mio avviso, è stato svantaggiato da alcuni aspetti delle politiche dell’Ue». Per quanto riguarda il rischio di divisione dell’Europa, paventato da alcuni nel rapporto privilegiato tra il premier italiano e il presidente Usa, Rulli ha spiegato che «qualsiasi leader che cerchi una stretta relazione con l’Amministrazione Trump troverà il sostegno per il ripristino della sovranità nazionale e per la promozione degli interessi del proprio Paese. Se Bruxelles è aperta a collaborare con il Presidente Trump su tali questioni, credo che l’accoglierà a braccia aperte».
I timori dell’Ue? «Alimentati dalla retorica allarmistica della sinistra»
I timori che arrivano dall’Ue, ha proseguito il deputato americano di origini italiane, sono «in gran parte infondati». «Non è chiaro – ha detto Rulli – di cosa l’Europa abbia specificamente paura, a parte la retorica allarmistica proveniente da alcune voci di sinistra negli Stati Uniti». «Storicamente, l’Europa si è trovata tra gli interessi russi e quelli americani, ma questa dinamica sembra stia cambiando. Credo che il presidente Trump voglia che l’Europa diventi più autonoma e meno dipendente dagli interessi di una delle due potenze. Tuttavia – ha precisato – è importante riconoscere che l’Ue non è sempre stata equa nelle sue pratiche commerciali con gli Stati Uniti. Per anni, varie tariffe hanno limitato l’accesso dei prodotti americani ai mercati europei, mentre i prodotti europei hanno dovuto affrontare poche o nessuna tariffa in cambio».
Il tema dei rapporti commerciali tra Stati Uniti ed Europa
«Le amministrazioni statunitensi che si sono succedute, sia democratiche che repubblicane, hanno promosso il libero scambio dalla fine della Guerra Fredda, il che ha contribuito al declino delle industrie manifatturiere sia negli Stati Uniti che in Europa. Questo ha portato a sfide economiche, come la stagnazione dei salari, soprattutto in Paesi come l’Italia. Per affrontare questi problemi, credo che i Paesi debbano dare priorità alla definizione di accordi commerciali individuali con gli Stati Uniti che garantiscano condizioni di parità. Relazioni commerciali eque vanno a vantaggio dei lavoratori e delle imprese di entrambe le parti, favorendo la crescita economica e la stabilità reciproca».
Il posto speciale che l’Italia occupa nella «psiche nazionale americana»
Quanto alla qualità dei rapporti tra Usa e Italia, il deputato italo-americano ha spiegato di condividere quanto sottolineato a più riprese tanto da Meloni quanto dal ministro degli Esteri Antonio Tajani: restano forti a prescindere da chi sia l’inquilino della Casa Bianca. «Il continente è stato scoperto da un italiano e l’America stessa ha preso il nome da un italiano. L’Italia occupa un posto speciale nella psiche nazionale americana ed è probabilmente uno dei Paesi più amati dagli americani. Ci sono milioni di italo-americani negli Stati Uniti, e molti risiedono nella mia regione. La mia famiglia, come molti degli elettori che rappresento – ha raccontato Rulli – discende da italiani giunti a Youngstown, Ohio, in cerca di opportunità, e gestisce una catena di negozi di alimentari italiani nella regione da oltre un secolo. Questo profondo legame con l’Italia è parte di ciò che mi ha ispirato a presiedere la Delegazione congressuale italo-americana, dove lavoro per rafforzare i legami tra i nostri due Paesi».
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