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La Cia consegna le prove a Trump: Covid “creato” in Cina. FdI: per la sinistra eravamo complottisti

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Secondo un report della CIA, l’agenzia di controspionaggio Usa, il virus responsabile della pandemia di Covid-19 avrebbe avuto origine molto probabilmente in laboratorio. Il documento pubblicato sabato e redatto sotto l’amministrazione di Joe Biden e dell’ex direttore dell’agenzia di intelligence, William Burns, è stato declassificato e pubblicato su ordine del presidente Donald Trump dal nuovo direttore della Cia, John Ratcliffe, che ha prestato giuramento giovedì.

Nel report si punta il dito contro la Cina e pur riconoscendo che l’agenzia di spionaggio ha “scarsa fiducia” nelle proprie conclusioni ritiene che la totalità delle prove renda più probabile un’origine di laboratorio rispetto a un’origine naturale del virus.

Ipotesi fuga da laboratorio sempre negata dall’Oms

«Cade un altro tabù della pensiero unico imposto durante la pandemia e che Fratelli d’Italia aveva contestato sin dall’inizio – commenta Alice Buonguerrieri, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Covid – non c’è alcuna certezza che il Covid 19 sia frutto di un naturale spillover, giacché va considerata l’ipotesi di un contributo umano determinante nella diffusione della pandemia che ha colpito il globo».

Secondo Buonguerrieri «le autorità americane hanno infatti rivisto la propria posizione, affermando la possibilità che il virus SARS-CoV-2 sia l’esito di una sperimentazione fuoriuscita dai laboratori di Wuhan. Ipotesi sempre negata dall’Oms, che si è comportata da ‘foglia di fico’, per usare l’espressione dei suoi vertici, rispetto a esigenze politiche che nulla hanno a che vedere con le finalità istituzionali a cui è preposta», chiosa la deputata.

«Cinque anni fa – commenta il senatore di Fratelli d’Italia Gianni Berrino, componente della commissione Covid –  quando il virus aveva appena iniziato a diffondersi in Italia, esponenti di sinistra, sostenuti purtroppo da alcuni medici, ritenevano di fatto proibito porre domande scomode su tanti aspetti del virus. Bollavano come complottista chiunque sollevasse dubbi sull’origine naturale del Covid».

Berrino: “Prima Fbi, ora anche la Cia, la sinistra ci dava lezioni”

«Ebbene – prosegue Berrino – dopo aver pagato un pegno pesantissimo in termini di politiche restrittive, di libertà individuali, di compressione del sistema sanitario e di decessi, finalmente si sta aprendo più di qualche pertugio sul velo di ipocrisia che ha rivestito quella triste stagione della nostra storia».

Dopo «Fbi e dipartimento dell’Energia statunitense ora anche la Cia rilevano che probabilmente il virus sarebbe uscito dal laboratorio di Wuhan. Allora chiedo: anche le autorità degli Stati Uniti sono infarcite di complottisti o forse, più verosimilmente, i censori di sinistra non avevano capito nulla e pretendevano di dare lezioni a chi, a differenza loro, manteneva un minimo di coscienza critica?».

“Anche la Cia è complottista sul Covid?”

Sulla stessa falsariga, Francesco Ciancitto, vicepresidente della commissione Covid. «Ora anche la Cia – osserva il deputato di FdI – dopo altre autorità statunitensi, afferma che con ogni probabilità il Covid sarebbe uscito da un laboratorio e dunque non avrebbe origine naturale. A cinque anni dall’inizio della pandemia, anziché diradarsi le ombre su quanto avvenuto a Wuhan si addensano. Emergono errori e reticenze dell’Oms – conclude Ciancitto – su cui è necessario fare un’attenta riflessione scevra da ideologie».  

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