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Disastro Macron su TikTok: risponde all’influencer, ma non sa che è un estremista islamico

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«Avete ragione». Le ultime parole famose di Macron. Il presidente francese, abituato ormai alle incursioni social per mostrare un volto più vicino ai giovani, questa volta ha fatto centro… nel modo sbagliato. Con un video su TikTok, l’inquilino dell’Eliseo ha risposto a un influencer noto come “s4iintt”, che si lamentava di essere stato multato per aver pagato un pedaggio autostradale con il cellulare usando ApplePay. Macron così si è subito lanciato in risposta, promettendo di occuparsi della questione: «Ho passato il dossier al ministro dell’Interno, e risolveremo il problema. Grazie per la segnalazione».

Un gesto apparentemente innocuo, pensato per strizzare l’occhio alle nuove generazioni. Ma, come spesso accade, il diavolo si nasconde nei dettagli. E in questo caso, nei contenuti pubblicati sul profilo di “s4iintt“.

Macron? “Un nano sposato con la sua prof di francese”

Se Macron avesse dato un’occhiata al profilo dell’influencer — che conta oltre 250.000 follower e quasi 20 milioni di reazioni ai suoi contenuti — prima di rispondere, avrebbe scoperto che il personaggio è tutto tranne che un semplice ragazzo arrabbiato per una multa. Nei suoi video, il giovane proclama una fedeltà assoluta all’Islam radicale e dedica gran parte del suo tempo a criticare aspramente la Francia, definendola uno «Stato islamofobo», dove «nemmeno il niqab protegge le donne dal venire importunate». Ma non si ferma qui. In un video, ha deriso apertamente Macron, descrivendolo come «un nano sposato con la sua professoressa di francese che dirige un Paese grande quanto una patatina».

Il predicatore islamico di Tik tok

C’è anche di peggio.”s4iintt” nei suoi contenuti virali si comporta come un predicatore, condannando tutto ciò che ritiene haram (proibito secondo la legge islamica). La musica? «Strumento del demonio». Le donne senza velo? «Dovrebbero restare in casa». I concerti? «Scene infernali». E non manca il giudizio sui correligionari, accusati di essere troppo simili ai kuffar, i miscredenti occidentali.

Attacchi contro le donne e la Francia

Le sue critiche più dure sono riservate alle francesi, soprattutto per comportamenti ritenuti immodesti, come il twerking o l’uso di abiti aderenti. Il “teologo da tastiera” sostiene che le bambine dovrebbero iniziare a indossare il velo a 7 anni e si oppone al divieto dell’abaya nelle scuole, sostenendo che non è un indumento religioso ma solo normalità.

Il predicatore islamista ha “voglia di spaccare teste” in Europa

Tra le dichiarazioni più assurde, spicca quella su alcune turiste in canottiera visitando la cattedrale di Colonia: «Avevo voglia di spaccare teste», disse, invitando i cristiani a «svegliarsi e far rispettare Gesù». Un paradosso per un musulmano, ma che ben riflette il tono provocatorio e radicale che caratterizza l’uomo.

Macron si fa megafono dell’estremista

Macron, nel suo tentativo di apparire  “connesso” con la Francia digital, ha scelto il peggior interlocutore possibile. Mentre il ministro dell’Interno Bruno Retailleau conduce una campagna per arrestare influencer algerini accusati di incitare all’odio, il Presidente con simpatia e complicità si fa megafono dell’estremista che esorta a colpire chi non rispetta i precetti religiosi.

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