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Secolo d'Italia.it
Январь
2025

Pericoloso assassino albanese evade dal carcere di Ancona: era uscito per buttare la spazzatura…

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E’ ancora caccia al detenuto di origini albanese evaso ieri dal carcere di Barcaglione ad Ancona. L’uomo, 44 anni, già condannato per due omicidi e vicino ad una banda criminale albanese, scontava reati legati alla droga e gli mancavano ancora due anni di pena. Gli era stato assegnato un lavoro esterno nella caserma degli agenti e degli uffici di direzione con libertà di movimento. Alle 8,30 uscendo fuori dal carcere per ottemperare alle sue mansioni non ha fatto più rientro. Una volta scoperta la fuga sono immediatamente scattate le ricerche, che sono ancora in corso.

La fuga dell’assassino albanese

Xhevdet Plaku, albanese, 44 anni, con la scusa di dover buttare la spazzatura, si è allontanato e ha fatto perdere le proprie tracce. Xhevdet Plaku, albanese, 44 anni, detenuto nel carcere di Barcaglione per reati di droga, è ricercato da ieri mattina. E’ fuggito a piedi, in direzione Torrette, ma è possibile che un complice lo aspettasse nelle vicinanze. Era in carcere dal 2020, prima a Montacuto poi a Barcaglione: un cumulo di pena di sette anni totali per rapina e spaccio di stupefacenti. Gli restavano due anni da scontare, ed era stato ammesso al lavoro esterno senza scorta: era addetto alle pulizie della caserma degli agenti di polizia penitenziaria, degli uffici del carcere e delle attività agricole. E’ sfruttando questa relativa libertà che si è allontanato. Le ricerche sono scattate quando non ha risposto all’appello.

Nel passato di Plaku – si legge su testate albanesi – un curriculum criminale di rilievo: l’uomo sarebbe stato una figura di riferimento di un gruppo dedito al traffico internazionale di stupefacenti. In passato è finito sotto accusa per due omicidi: uno in provincia di Savona nel 2000, per il quale era stato estradato dall’Albania nel 2013 ma poi assolto nel 2014 assieme a un altro imputato. Plaku, in Albania, era stato inoltre accusato di un altro omicidio, risalente al 2003.

Tentata evasione anche dal carcere di Cuneo

Tentata evasione questa mattina nel carcere di Cuneo dove un detenuto di nazionalità marocchina, mentre si trovava nei cortili per la fruizione della permanenza all’aperto è riuscito a scavalcare il muro perimetrale del cortile, provando poi di raggiungere la cinta esterna ma e’ stato intercettato e bloccato dagli agenti penitenziari. A darne notizia il Sappe. “Una volta bloccato – spiega il segretario del Piemonte, Vicente Santilli – l’uomo è stato condotto dal medico in quanto sosteneva di essersi procurato una lesione durante lo scavalcamento. Una volta accertato il buon stato di salute, dopo essere stato denunciato all’autorità giudiziaria, è stato ricondotto nei reparti detentivi”.

Sulla vicenda interviene anche il segretario generale del sindacato, Donato Capece che torna a sollecitare urgenti provvedimenti a tutela della Polizia penitenziaria in servizio “sarebbe opportuno dotare al più presto la polizia penitenziaria del taser o, comunque, di altro strumento utile a difendersi dalla violenza di chi non ha alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato – sottolinea Capece in una nota – il personale di Polizia Penitenziaria è stremato dai logoranti ritmi di lavoro a causa delle violente e continue aggressioni, così non si può andare più avanti”.

 

 

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