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Giustizia, Nordio risponde alle polemiche coi fatti: -99% di arretrati civili e assunzioni triplicate

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Diminuzione del 99,1% degli arretrati civili delle Corti d’Appello e del 97,1% dei Tribunali ordinari, aumento degli investimenti nel comparto giustizia del 2,26% rispetto alla previsione 2024, assunzioni più che triplicate rispetto ai governi precedenti e previsione di colmare gli organici nel 2026. Sono alcuni dei risultati conseguiti dal governo nel campo dell’amministrazione della giustizia e presentati da ministro Carlo Nordio nel corso delle comunicazioni in merito al Senato, al termine delle quali la risoluzione di maggioranza è stata approvata con 90 voti favorevoli, 72 contrari e un astenuto. «Purtroppo le notizie divulgate riguardano essenzialmente le polemiche, ma l’80% del ministero è rivolto all’efficientamento del servizio giustizia e ha promosso una marea di provvedimenti efficaci», ha sottolineato il Guardasigilli, rivendicando l’efficacia dei provvedimenti messi in campo.

Nordio illustra l’abbattimento record degli arretrati civili

«Uno dei grandi risultati è la riduzione degli arretrati in relazione anche gli impegni presi con il Pnrr», ha spiegato Nordio, chiarendo che un «ringraziamento va alla magistratura che lavorando in modo competente, tenace e duraturo ha contribuito a farci raggiungere obiettivi fondamentali per ottenere i finanziamenti». Nel dettaglio «per quanto riguarda gli obiettivi di riduzione dell’arretrato civile pendente al 2019, a fronte di un target atteso di meno 95% da raggiungere entro dicembre 2024, al 31 ottobre 2024, presso le Corti di Appello è stata registrata una riduzione del meno 99,1%, mentre presso i Tribunali ordinari è stata registrata una riduzione del meno 91,7%».

L’aumento degli investimenti nella giustizia

Il ministro quindi ha rivendicato che «seppure in un contesto di congiuntura economica complessa, il governo Meloni è riuscito ad aumentare gli investimenti per il comparto giustizia». «Il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 indica in totale la cifra di circa 11,5 miliardi di euro con un incremento, rispetto alla previsione 2024, di oltre 250 milioni di euro, pari a una percentuale del 2,26%». Nei due anni di governo Meloni, inoltre, ci sono state 6291 assunzioni a tempo indeterminato e 11.849 a tempo determinato e per il triennio 2025/2027 ne sono programmate altre 16mila.

Le assunzioni triplicate e la previsione di colmare gli organici nel 2026

«Il triplo di quelle effettuate dal ministro Bonafede pari a 2804 assunzioni a tempo indeterminato e 821 a tempo determinato ed il doppio di quelle effettuate dal ministro Cartabia pari a 5215 a tempo indeterminato e 11.010 a tempo determinato. Ciò a dimostrazione dell’attenzione e dell’impegno costante profuso dal governo Meloni sul versante Giustizia», ha sottolineato Nordio, rispondendo nelle repliche alle critiche sollevate in particolare dal M5s. «Per la prima volta nel 2026 – ha chiarito il ministro – colmeremo il numero dei magistrati previsto nell’ordinamento, che è sempre stato carente del 20%. Questo – ha commentato – è uno dei tanti obiettivi raggiunti che produrrà effetti estremamente benefici».

Verso l’azzeramento degli arretrati delle Pubbliche amministrazioni

Un altro obiettivo di grande impatto che il governo può «segnalare» è l’avvio «positivo del progetto “Paga Pinto”» volto ad abbattere i ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione, che consentirà di « accelerare i pagamenti e, in un orizzonte di un paio di anni, tendenzialmente azzerare lo stock di arretrato degli indennizzi spettanti agli aventi diritto per la violazione dei termini ragionevoli del processo, consentendo cospicui risparmi per interessi e di contenzioso». Si parla di oltre 300 milioni di euro relativi a circa 62 mila decreti di pagamento emessi dalle Corti d’appello più coinvolte.

Il richiamo di Nordio: «Riceviamo solo niet, i contributi dovrebbero essere anche costruttivi»

«Abbiamo sempre ricevuto niet, per forza andiamo avanti», ha detto Nordio, avvertendo che «i contributi che avrebbero dovuto essere costruttivi si sono limitati solo a dichiarazioni di ostilità».

Il tema del sovraffollamento carcerario

Nel corso delle sue comunicazioni Nordio ha anche affrontato il tema del sovraffollamento delle carceri e dell’aumento della criminalità minorile, respingendo l’idea di un sistema «carcerocentrico», ribadendo il lavoro che si sta facendo sulla giustizia riparativa «giustizia riparativa» ed escludendo qualsiasi provvedimento di amnistia, che sarebbe un «incentivo alla recidiva». Il ministro, inoltre, anche sottolineato che «è alta la percentuale di persone extracomunitarie. E questo dovrebbe farci riflettere su questa distonia tra cittadini extracomunitari detenuti, cittadini italiani e di altri Paesi».

La riforma costituzionale «dovere verso gli elettori: completeremo l’iter entro l’estate»

Ribadendo poi che il governo non ha mai parlato «di scudo penale», Nordio ha ricordato che si sta «cercando una soluzione  che riguardi non solo le forze dell’ordine, ma un po’ tutti» per sanare il fallimento dell’istituto del registro degli indagati. Si tratta dell’altro tema che ha alimentato ultimamente le è polemiche intorno alla giustizia, insieme alla riforma costituzionale. Anche su questa Nordio è tornato, ribadendo che non vi è alcun intento punitivo nei confronti dei magistrati e nessuna intenzione di assoggettare i pm alla politica. Si tratta, ha detto, di «un’interpretazione scadente di un pregiudizio obsoleto». «L’unico processo che respingiamo è quello alle intenzioni», ha chiarito, ricordando che la separazione delle carriere non è «lesa maestà», mentre è «un obbligo e un dovere verso i nostri elettori». «Completeremo l’iter di approvazione entro l’estate e siamo lieti che parte dell’opposizione, seppure con varie motivazioni e riserve, abbia dato la sua adesione», ha concluso il ministro.

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