Caos treni, Salvini alla Camera: “Incendi dolosi e guasti finiti dopo le denunce. Più ritardi con Pd e M5S”
“Un grande Paese come l’Italia non si farà intimidire. Lo dico perché da anni la rete ferroviaria è oggetto di attacchi. E lo ribadì anche un premier passato (Matteo Renzi ndr) che nel 2014 disse ‘è in atto una operazione di sabotaggio contro le strutture ferroviarie, è evidente’. Poi come le altre cose dette quel premier, alle parole non seguirono i fatti. Io cerco di far parlare la realtà”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, nella sua informativa urgente alla Camera sulla situazione della rete ferroviaria nazionale.
“Ho spalle larghe e non mi fermo se nel giusto”
“Come dimostra il processo Open Arms, ho le spalle larghe e non mi fermo se penso di essere nel giusto e sto lavorando per il bene dell’Italia e degli italiani”, ha dichiarato Salvini che ha poi aggiunto: “Anche fra le opposizioni c’è chi lavora costruttivamente per un Paese migliore, e vi garantisco che anche nei prossimi tre anni ci impegneremo con la passione e la dedizione che il nostro straordinario Paese merita”. Salvini è entrato nel merito delle recenti problematiche. “Ho auspicato di potere intervenire in Aula alla luce di una situazione che appare oggettivamente preoccupante, su cui le istituzioni, a partire dal gruppo Fs, hanno reagito rapidamente”, ha detto il vicepremier che ha continuato: “Quando ci sono dei disagi, che possono sempre accadere, la prima cosa è scusarsi, come giustamente ha fatto Fs. Mio dovere oggi è spiegare quello che è successo e che sta succedendo”. (video)
“Abbiamo un quadro di incendi dolosi, esplosioni, guasti, rotture e problemi elettrici. Episodi che si sono verificati con regolarità e che poi – guarda la coincidenza – dopo le pubbliche denunce e gli esposti non si sono più verificate; tanto che la circolazione è tornata regolare, tranne rarissime eccezioni, in gran parte dovute al maltempo”.
“Escalation preoccupante episodi contro gruppo Fs”
Salvini ha poi sottolineato una “escalation preoccupante” di episodi contro il gruppo Fs. Questo l’inquietante timing: “Il 28 novembre 2024, alle prime ore del mattino, nella sede legale di Italferr – Società del Gruppo FS – alcuni soggetti si sono indebitamente introdotti all’interno dell’area aziendale destinata a parcheggio scoperto, provocando l’incendio di 17 veicoli, aziendali e privati, attraverso il rapidissimo posizionamento di materiale infiammante sui pneumatici. A distanza di soli tre giorni, si verificava un ulteriore evento doloso che determinava l’incendio di due carcasse di autovetture, già in parte distrutte nella precedente occasione. In data 3 dicembre 2024, su alcuni blog gestiti da frange anarchico-insurrezionaliste, è stato rivendicato l’attacco incendiario alla sede di Italferr. Da lì in poi – ha sottolineato – abbiamo assistito a una escalation preoccupante che non abbiamo mai voluto evidenziare per senso di responsabilità. E in attesa di raccogliere informazioni più precise anche alla luce delle inchieste e delle denunce”.
“A Milano video mostra uomo su binari”
Il ministro ha poi riferito una serie di circostanze: “In data 11 gennaio 2025, alle ore 07:11, il Freccia 9515 si è fermato tra Milano Centrale e Milano Lambrate a causa della disalimentazione della linea elettrica con rottura del filo e pantografo danneggiato. Successivamente, alle ore 07:49, l’Italo 8973, all’atto della partenza da Milano Centrale, ha comunicato il danneggiamento del pantografo. Per tale ragione è stata disposta la sospensione della circolazione tra le due stazioni e la problematica è stata risolta, a seguito dell’intervento dei tecnici di RFI, soltanto alle ore 15:00 dello stesso giorno. Le immagini dell’impianto di videosorveglianza visionate a seguito dell’evento hanno mostrato un soggetto nell’area interessata al verificarsi della prima anomalia al Freccia 9515. Ulteriori immagini hanno mostrato l’uomo che raggiungeva il marciapiede del binario 1 proseguendo nell’area di secondo livello. È interessante ribadire che l’uomo, ripreso dalle telecamere, si muoveva tra i binari pochi istanti dopo le scintille agli impianti”.
4,5 mld per manutenzione, mai più altri Ponte Morandi
Il vicepremier ha smontato le polemiche delle opposizioni sui mancati investimenti: “Nel 2023 abbiamo aumentato le risorse” per la manutenzione straordinaria “a 3,3 miliardi. Un incremento rispetto al valore medio degli ultimi 5 anni che si attestava a 2,9 miliardi di euro. A questi si aggiungono circa 1,2 miliardi di euro che vengono contabilizzati ogni anno per la manutenzione ordinaria”. “In altre parole, stiamo lavorando perché questo Paese non può tollerare altri Ponte Morandi!”, ha aggiunto Salvini che ha snocciolato una serie di altri dati relativi anche al numero di viaggiatori. “Voglio ringraziare il mezzo miliardo di viaggiatori che solo nel 2024 hanno scelto i treni del nostro Paese, una cifra record, mai avuta prima, e in crescita assoluta rispetto al passato”, ha dichiarato il titolare dei Trasporti. “A tutti loro, la promessa che facciamo è che faremo di tutto per garantire trasporti sempre più efficienti, sicuri e all’altezza di un grande Paese come l’Italia”, ha aggiunto.
Salvini attacca le opposizioni: “Ritardi maggiori con Pd e M5S”
A proposito dei tanti attacchi sui ritardi, Salvini ha evidenziato che nel 2024, secondo i dati ufficiali, la percentuale di puntualità dell’alta velocità si attesta a quasi il 75 per cento. E non sono mancate le precisazioni: “Se il nocciolo della polemica è questo, mi permetto di segnalare senza nessun intento polemico che negli ultimi anni i risultati peggiori in termini di puntualità con molti meno cantieri aperti e molti meno treni circolanti si riferiscono al 2018 quando i ministri dei Trasporti erano prima del Pd e poi dei 5 stelle (68,8% di puntualità) e al 2020, ministro Pd e 70% di puntualità”. Meno treni, meno cantieri ma più ritardi, ha aggiunto, ma “non mi sembra che in passato ci fosse una campagna di questo genere”. Salvini ha poi voluto porre l’accento su un altro aspetto, quello della manutenzione straordinaria: “Nel 2023 abbiamo aumentato le risorse per questo capitolo a 3,3 miliardi. Un incremento rispetto al valore medio degli ultimi 5 anni che si attestava a 2,9 miliardi di euro. A questi si aggiungono circa 1,2 miliardi di euro che vengono contabilizzati ogni anno per la manutenzione ordinaria. In altre parole, stiamo lavorando perché questo Paese non può tollerare altri Ponte Morandi“.
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