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Январь
2025

Appendino, 17 mesi di reclusione in appello: la condanna è Chiara, la coerenza dei 5Stelle no

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Un anno, 5 mesi e 23 giorni di reclusione. Così la Corte di assise di Appello di Torino ha ricalcolato la condanna per Chiara Appendino, ex sindaco del capoluogo piemontese e oggi parlamentare del Movimento 5 stelle, per i fatti di Piazza San Carlo del 2017. La stessa pena è stata formulata per l’ex Capo di gabinetto Paolo Giordana. È stato assolto invece Maurizio Montagnese, all’epoca presidente dell’agenzia turismo Torino.

La condanna alla Appendino per i fatti di Torino: due morti e 1600 feriti

La Cassazione aveva ordinato un nuovo passaggio davanti ai giudici del capoluogo piemontese dichiarando “irrevocabile” la responsabilità penale di Appendino ma osservando che era necessario ridurre la pena che le era stata inflitta (18 mesi) perché nel frattempo c’erano state delle remissioni di querela. Il 3 giugno 2017 in piazza San Carlo si scatenarono delle ondate di panico tra la folla che stava seguendo su un maxischermo la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid. Vi furono oltre 1.600 feriti e in seguito due donne persero la vita per le conseguenze delle ferite. Il processo riguarda le lacune nella organizzazione e nella gestione dell’evento in piazza.

FdI sottolinea l’incoerenza della pentastellata: dà pure lezioni di morale

«Saranno anche Cinque stelle ma quando si tratta di morale ne hanno chiaramente due. Bravi a guardare in casa degli altri, e puntare l’immancabile dito, ma pronti a nascondere i problemi di casa propria», commenta a caldo la senatrice di Fratelli d’Italia, Paola Ambrogio.

L’ex sindaco di Torino «pontifica, dà lezioni di morale dimenticando che la stessa Cassazione ha dichiarato ‘irrevocabile’ la sua responsabilità penale. E senza contare che all’epoca del giudizio aveva anche sperato in una modifica legislativa per evitare la condanna. Tutto inutile, l’Appendino è stata condannata in via definitiva e al massimo adesso potrà beneficiare di una rimodulazione degli anni di pena. Quello che invece resta tutto uguale – conclude l’esponente di FdI – è la faccia tosta degli esponenti del M5s e di Giuseppe Conte».

Mentre il collega di Fratelli d’Italia in Senato, Gaetano Nastri, sottolinea: «Il Movimento 5 stelle si è sempre presentato come garante di trasparenza e rigore morale, ma a volte sembra adottare due pesi e due misure».

«Va ricordato – incalza il senatore di FdI – che, durante il processo, l’ex sindaco aveva persino sperato in una modifica legislativa per evitare la condanna, tentativo che non ha avuto successo. Ora si discute solo di una possibile riduzione della pena, ma questo episodio solleva inevitabilmente dubbi sulla coerenza di chi si erge a modello di moralità pubblica. Episodi come questo – conclude Nastri – confermano l’importanza di applicare gli stessi principi senza eccezioni, soprattutto da parte di chi pretende di rappresentare un nuovo modo di fare politica».

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