Scuola, Valditara rilancia: il latino ci dice chi siamo, l’educazione civica come combattere la violenza sulle donne
Scuola, nel ribadire i punti nodali che affrontano tematiche nevralgiche nella formazione scolastica, il ministro Valditara rilancia i punti saldi della sua “rivoluzione gentile”: a partire dal ritorno all’insegnamento del latino alle medie. Passando per il file delle risorse disposte per la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale. E fino a quello che il titolare del dicastero dell’Istruzione e del Merito definisce un imprescindibile ruolo svolto dall’insegnamento dell’educazione civica: uno strumento determinante nel contrasto al drammatico fenomeno in continua recrudescenza della violenza contro le donne.
Scuola, Valditara: «Il ritorno del latino per una consapevolezza di chi siamo e per un futuro solido»
Tanto che il ministro, ai microfoni di Radio Libertà, ha spiegato e commentato: «Il segreto è guardare indietro per andare verso il futuro: e se non abbiamo la consapevolezza di chi siamo, da dove veniamo, quali sono i valori elaborati dalla civiltà occidentale non potremo costruirci un futuro solido, rischiamo il porto delle nebbie. Noi abbiamo investito risorse importanti nella digitalizzazione, nell’intelligenza artificiale, nel 2023 abbiamo approvato le nuove linee guida sulle materie Stem. Ma in una società dove l’intelligenza artificiale sta diventando così centrale, se non si ha la consapevolezza dei grandi valori dell’umanesimo rischiamo l’anonimizzazione: non sarà certo il robot a ispirare le grandi scelte strategiche e la convivenza tra le persone».
L’educazione civica come strumento formativo decisivo nel contrasto alla violenza sulle donne
Non solo. Perché se, come ha sottolineato il ministro, «l”intelligenza artificiale è al servizio della didattica, per aiutare a colmare ritardi, migliorare le abilità, dare maggiori opportunità a tutti». E altrettanto plausibile asserire, come ha fatto proseguendo nella sua disamina Valditara, che in materia di sinergia interdisciplinare e ambiti di discussione e confronto, «l’accordo che il Ministero dell’istruzione e del merito ha siglato con la fondazione Giulia Cecchettin è aperto a tutti coloro che vogliono combattere la violenza nei confronti delle donne e la discriminazione di genere, anche sul posto di lavoro. C’è ancora molto da fare per quella cultura del rispetto che ho fortemente voluto inserire nelle nuove linee guida sull’educazione civica e che caratterizza i rapporti tra tutti gli esseri umani».
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