Medio Oriente, svolta nella notte: Israele e Hamas firmano la tregua. Il G7: “Al lavoro per la pace”
Firmato ufficialmente nella notte l’accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi israeliani. I rappresentanti di Israele, Hamas, Stati Uniti e Qatar hanno firmato l’intesa sugli ostaggi a Doha, con un giorno di ritardo e dopo aver superato gli ultimi ostacoli. Lo riporta Ynet citando un funzionario a conoscenza dei dettagli. Ha riferito che la questione degli ostaggi è stata risolta in serata e poi il presidente del partito ultraortodosso Shas, Aryeh Deri, ha accettato tutti i dettagli concordati. Anche il sito di notizie americano Axios parla dell’avvenuta firma dell’intesa. Secondo un funzionario statunitense citato da Axios, mercoledì sera, dopo l’annuncio dell’accordo, c’è stato disaccordo sulla lista finale dei prigionieri palestinesi che dovranno essere rilasciati. Hamas ha chiesto di scambiare diversi nomi sulla lista con i leader militari del gruppo che stanno scontando molti ergastoli per aver pianificato e orchestrato attentati suicidi.
Israele e Hamas firmano l’accordo nella notte
Da parte Usa la sigla all’accordo è stata messa da Brett McGurk, principale consigliere del presidente Joe Biden per il Medio Oriente. Al raggiungimento dell’intesa – specifica Axios – ha lavorato anche l’inviato del leader americano eletto Donald Trump, Steve Witkoff. L’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato l’accordo. Una dichiarazione dell’ufficio di Netanyahu riportata dal Times of Israel afferma che il premier ha convocato una riunione del gabinetto di sicurezza per votare l’accordo. “Il gabinetto al completo si riunirà in seguito per approvare l’accordo”. Così la nota che non specifica se la votazione si terrà venerdì o sabato, come un funzionario israeliano aveva detto in precedenza alla testata. Il primo ministro israeliano è certo di ottenere la maggioranza nonostante l’opposizione dei ministri di estrema destra. Uno di loro, il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, ha detto ieri che si dimetterebbe se il governo adottasse l’accordo “irresponsabile” di tregua con Hamas. Israele ha dichiarato che Hamas è tornato indietro “su alcuni punti” dell’accordo.
Netanyahu convoca il gabinetto di sicurezza per il voto
Il team negoziale israeliano ha chiamato Netanyahu poco prima delle tre del mattino ora italiana per informarlo che l’accordo era stato raggiunto. Il premier li ha ringraziati per i loro sforzi. Anche le famiglie dei 98 ostaggi ancora nelle mani di Hamas sono state aggiornate. E il premier ha incaricato le autorità di lavorare sui preparativi per accoglierli non appena saranno liberati. “Lo Stato di Israele è impegnato a raggiungere tutti gli obiettivi della guerra, incluso il ritorno di tutti i nostri ostaggi, sia vivi che morti”, aggiunge la nota dell’ufficio di Netanyahu.
Il leader del G7: accordo significativo
I leader del G7 hanno definito l’accordo di cessate il fuoco a Gaza “uno sviluppo significativo”, “una notizia importante” e hanno esortato Israele e Hamas a lavorare sulla sua “piena attuazione”. “Questo è uno sviluppo significativo”, si legge in una dichiarazione in cui si esortano “tutte le parti a impegnarsi in modo costruttivo” nelle prossime fasi dei colloqui “per contribuire a garantire la sua piena attuazione e una fine permanente delle ostilità”. Il capo della diplomazia americana, Antony Blinken, si è invece detto “fiducioso” sull’entrata in vigore dell’accordo. “Mi aspetto che l’attuazione inizi, come abbiamo detto, domenica”, ha detto in una conferenza stampa di addio a Washington.
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