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Giustizia, i sospetti di Nordio: “Così i magistrati hanno cercato di interferire sulla riforma…”

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“Non rivalsa, riequilibrio dei poteri. Ho visto molte interferenze con pesanti giudizi politici. Non dell’Anm (che ha diritto di dire ciò che vuole), ma di magistrati che poi pronunciano sentenze”. Il giorno dopo l’approvazione, in prima lettura, alla Camera, della riforma costituzionale della giustizia, il ministro Carlo Nordio, in un’intervista al ‘Corriere della Sera, fornisce la propria chiave di lettura sugli effetti delle modifiche. “Esempio – continua – Un magistrato che dice che il presidente del Consiglio è pericoloso non può essere giudicato da persone che lui ha eletto, e gli sono vincolate da debiti correntizi, ma da un’Alta corte indipendente”.

Giustizia, Nordio e la riforma libera “magistrati”

Quanto all’Alta Corte, sottolinea, “io avrei preferito fosse fatta solo di magistrati. Ma sarà sempre la procura generale a iniziare l’azione disciplinare o il ministero attraverso essa”. Quanto al fatto che con la separazione delle carriere si è realizzato il sogno di Silvio Berlusconi, Nordio replica: “rivendico il copyright. Lo dicevo prima di lui. Appena introdotto il codice Vassalli l’ho scritto in riviste giuridiche. E dal ’95 in articoli e nei miei libri. Non lo diceva nessuno. A parte Falcone e naturalmente Vassalli. È la logica”. Riguardo all’allarme lanciato dall’Anm secondo la quale la riforma ‘toglie garanzie ai cittadini’, Nordio risponde: “Ce ne saranno di più. L’indipendenza della magistratura è nella Costituzione. I magistrati finora erano indipendenti dalla politica, ma non da sé stessi e dalle correnti della magistratura. Ho voluto recidere questo vincolo”.

Il referendum da fare

Secondo Nordio “è materia delicata va sottoposta a referendum perché la sovranità appartiene al popolo e per fugare il sospetto di sotterranee baratterie politiche. Ma auspico che non si personalizzi. Non deve essere un referendum contro il governo o contro i magistrati. Spero nell’informazione”. Quanto al fatto che la riforma è stata ‘blindata’ il ministro spiega: “Sono due anni che in ambito parlamentare si discute di questa riforma e ho sempre ricevuto dei niet. Così come ne ho avuti dall’Anm”.  Poi il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, spiega  con che animo andrà all’inaugurazione dell’anno giudiziario: “Con la serenità di chi ha fatto il suo dovere di ministro adempiendo al mandato elettorale“. I suoi vecchi colleghi gli ricorderanno la Costituzione: “Risponderò con la Costituzione che all’articolo 138 prevede la possibilità di essere modificata”.  A chi teme sia il primo passo per sottoporre il pm all’esecutivo il ministro dice che è un processo alle intenzioni: “Un’eventuale modifica, che io non auspico, dovrebbe essere sottoposta alla stessa revisione costituzionale. E un’altra maggioranza potrebbe evitarlo, ma anche retrocedere allo stato attuale”.

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