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Augias e Santoro, profeti falliti (video): così irridevano le trattative di Meloni per Cecilia Sala

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L’offesa contro il premier Meloni nello sciorinare profezie nefaste sul caso Sala e l’elargizione di  “verità” smentite in tempi record ha due campioni assoluti: Corrado Augias e Michele Santoro. Esibizione con figuraccia per entrambi su La 7 da Giovanni Floris a diMartedì. Poche ore prima della liberazione di Cecilia Strada in quello che è stato riconosciuto come un capolavoro di Meloni i sue giornalisti grondavano previsioni funeree e cattiverie sulla incapacità del governo di portare in porto il risultato. I video riportati ancora stanno facendo il giro del web.

Santoro su Cecilia Sala profetizzava: “Non la faremo rientrare, colpa del governo”

«Non la facciamo rientrare, questa è una colpa grave del governo», asseriva urlando Michele Santoro. Poi aggiungeva: «Con un allarme giusto noi avremmo potuto far rientrare Cecilia un attimo prima (…) adesso c’è il silenzio stampa, quindi non possiamo neanche parlare delle nefandezze che compiono». Sbeffeggiava poi in modo indegno il viaggio lampo a sorpresa della Meloni da Trump: tappa rivelatasi cruciale e determinante. Ecco Santoro:  «La premier sembrava un cagnolino alla corte del presidente americano. Sembrava una fan capitata al concerto degli U2, che si mette lì in un angolino. Non dà l’idea di una persona che voglia avere un ruolo di mediazione. Sono indignato». Rovinosa comparsata. Eccola:

Sala, Augias rovinoso: “La visita da Trum di Meloni: inutile ammazzata”

Ad essere indignati dovrebbero essere gli italiani che hanno ascoltato parole furibonde in libertà senza un minimo di cognizione sulla delicatezza del momento. Ma le figure barbine non hanno risparmiato nenche un veterano del giornalismo italiano, Corrado Augias. Che, sempre al cospetto di Floris, con sicumera elargiva sentenze. Ha sostenuto che il viaggio del leader Fdi altro non è stato che «un’ inutile ammazzata». Motivo? «È andata lì cinque ore, due delle quali sono state occupate dalla visione di un documentario, immaginiamoci quanto allegro, che legittimava l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio, una bella serata non direi, una serata utile? Credo di no – sentenziava nela salottino rosso che pendeva dalle sue labbra- Perché se fosse stata veramente utile si saprebbe e non c’è nessun comunicato che dica che la presidenza del Consiglio e l’imminente presidente degli Stati Uniti d’America hanno convenuto qualcosa».

La pagina social di FdI se la ride

Avremmo voluto vedere la sua faccia la mattinata successiva… Lavorando in silenzio Meloni e lo staff che la ha coadiuvata sono riusciti nell’impresa di riportare a casa Sala. Un’impresa per cui si è congratulata anche l’Associazione Rifugiati politici iraniani residenti in Italia: “Liberata Cecilia Sala: la fermezza del governo italiano ha avuto un grandissimo successo. Di fronte al terrorismo iraniano e la sua politica del ricatto bisogna dimostrare la fermezza, la forza e la determinazione”. La pagina social di FdI non può che commentare ironicamente il tutto.

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