Beatrice Venezi regina di ascolti tv con Puccini. Ma la satira sull’intoccabile Augias manda ai pazzi sinistra e social
Beatrice Venezi prova a sfiorare il sancta sanctorum del gurificio dem e social in trincea e giornaloni del mainstream – che scomodano i loro numi tutelari – si accaniscono in un ignobile tiro al bersaglio. La risposta dell’opinione pubblica, però, arriva dall’Auditel, che asserisce al di là di ogni ragionevole dubbio – e con buona pace di chi, come Il Fatto quotidiano, tanto per citarne uno, parla di «solo il 5% di share, su Rai3 la sera di Capodanno per seguire Viva Puccini» – che la serata evento con Beatrice Venezi e Bianca Guaccero in onda dall’Auditorium Rai di Napoli è stata un successo.
Beatrice Venezi regina identitaria di una serata divulgativa
Già, perché il punto che sembra enuclearsi tra insulti social e critiche dotte dei puristi dem è proprio questo: lo scollamento dai gusti del pubblico e la reazione alla sconfessione dei loro padri nobili in azione sulle reti amiche, sostenuti da cordate radical chic che discettano negli studi tv come fossero nei loro salotti, e inveiscono laddove qualcuno prova ad aprire la porta di cultura e arte ai più, declinando il linguaggio classico al volano televisivo avulso dalle esclusive stanze dem. Come fa il Corriere della sera, per esempio, che titola la recensione sulla serata evento musical-televisiva: «Beatrice Venezi trasforma in kitsch il pop di Puccini».
E via con insulti di bassa lega, del tenore di: «Pubblicità per lo shampoo», «arte totalmente assente», fino a «giovane bellicapelli lucchese» affacciata dal «balcone di piazza Venezi». Insomma, la povera Beatrice trasformata in una sorta di punching ball vivente, alla mercé di volgari e virulente dissertazioni accusatorie social…
Ma mainstrem e social la investono d’insulti: non le perdonano la satira sull’intoccabile Augias…
Ci dispiace per loro: ma con tutto il rispetto per squilli di trombe e rulli di tamburi scattati ad arte per dare il “la” a offese online e pubblici proclami sulla carta stampata, i numeri parlano chiaro, ben più delle dissertazioni critiche vergate a furor di piombo: obiettivo centrato per Viva Puccini, la serata-evento con la conduzione di Bianca Guaccero, nata da un’idea di Beatrice Venezi e Angelo Bozzolini, che mercoledì primo gennaio, in prima serata su Rai 3 ha appassionato 750mila telespettatori con il 5% di share, toccando picchi superiori al milione di telespettatori e al 7% di share.
Il pubblico non è dello stesso avviso: su Rai 3, per “Viva Puccini” 750mila spettatori con picchi di 1 mln
«Un programma di eccellenza per eleganza, bellezza, originalità, e qualità», ha commentato esplicitando i dati il direttore Intrattenimento Prime Time Marcello Ciannamea. Aggiungendo in calce: «Grazie al Maestro Beatrice Venezi, professionista di grandissimo valore, non solo artistico. Un ringraziamento speciale va anche a Bianca Guaccero, ad Angelo Bozzolini, al Centro di Produzione di Napoli, a Fabrizio Guttuso per l’ottima Regia, alla Nuova Orchestra Scarlatti, ad Alessandra D’Ettore per la bellissima scenografia, a Williams Di Liberatore e Francesca Pellegrini per la preziosa supervisione editoriale».
Puccini secondo Venezi vola al 5% di share, toccando picchi superiori al milione di telespettatori e il 7%
Un team di talento capace di avvicinare la musica del grande maestro al pubblico televisivo, ma reo – agli occhi della critica integralista rigorosamente dem, di aver collocato nell’anteprima l’imitazione di Corrado Augias, intoccabile icona e portabandiera culturale della “sinistra al caviale”, che uscendo sbeffeggiato fra strepiti e proteste ha lasciato il posto, anzi il palco, alla stella nascente dalle fluenti chiome bionde e dal piglio energico sul podio.
Eppure non è la prima volta che si cerca la contaminazione col pop per conquistare all’opera lirica il pubblico giovane: ci provarono i Tre Tenori Domingo, Pavarotti e Carreras, e sul podio c’era Zubin Metha. Poi un Pavarotti nella stagione finale della sua carriere si buttò sulla “contamination” spinta dei Pavarotti & Friends, che gli portò altra grande popolarità planetaria tra i neofiti del “new deal” e persino tra gli integerrimi accademici. Per non parlare del successo inarrestabile dell’operazione inaugurata e portata da Andrea Bocelli… E allora qual è il punto?
Ma stampa e social si accaniscono per l’imitazione di Augias
Il punto è chiaramente l’imitazione di Augias e la decisione di collocarla nell’anteprima del programma: costate critiche a Beatrice Venezi dovute a fattori che con la musica non hanno nulla a che fare. Attacchi che, unitamente al fatto che la musicista in questione è donna, bella, giovane, elegante, bionda e, soprattutto, di destra, trasformano in una miscela esplosiva talento fascino e convinzioni politiche. Una bomba di pregiudizi e insulti da scaricarle addosso ogni volta che si può. Se poi c’è di mezzo la satira su un intoccabile della sinistra giornalistica e culturale, meglio ancora. Ma per chi?
Il prezzo di essere disorganici… soprattutto ai salotti radical chic
Ma forse il vero capolavoro della serata è stata l’intervista di Beatrice Venezi a Giordano Bruno Guerri sui rapporti fra Gabriele D’Annunzio e Giacomo Puccini. E, soprattutto, un’intervista sugli intelluttuali “disorganici”: quelli che non piacciono alla gente che piace. Quelli che non rientrano nell’alveo protetto del mainstream. Ed è chiarissimo che Guerri e Venezi si identificano appieno in queste categorie. E forse non è un caso se nella scaletta del programma, dopo tocchi nuovamente a Maurizio Solieri e a C’è chi dice no parlare (in musica). Probabilmente la canzone di Vasco Rossi che più registra, fotografa e denuncia tutto questo, con buona pace anche del contestatario Blasco…
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