Rudi Garcia: De Laurentiis? Pensavo di lavorare con un gentleman, invece… Volevo altri giocatori rispetto a quelli presi
Rudi Garcia, ex allenatore del Napoli, è tornato a parlare a Carré della sua parentesi in Campania, attaccando un po’ tutti, a cominciare dal suo successore Walter Mazzarri: “Non ha classe, non mi ha mai ringraziato dei punti che gli ho lasciato e del fatto che vincendo solo una partita sarebbe andato agli ottavi di Champions. Ricordo anche la sua tutt’altro che elegante intervista nella quale disse come avrebbe fatto giocare il Napoli. Intervista che diede quando io ero ancora l’allenatore”.
Che cosa ha pensato quando è arrivata l’offerta del Napoli?
“Sapevo che prendevo un rischio andando in un club che aveva vinto il campionato. Di solito non vado in squadre dove non posso fare meglio. Ma era il Napoli, era la Serie A. I giocatori inconsciamente pensavano di rifare esattamente come l’anno prima, ma non funziona così”.
Aveva chiesto degli acquisti?
“Volevo un difensore, Aguerd, e un mediano possente. Vennero presi giocatori di prospettiva e non è un caso che ora siano stati prestati. Volevo che rinnovassero Osimhen e Zielinski. Quest’anno hanno investito molto per un difensore (Buongiorno ndr.) e hanno preso un mediano come McTominay”.
Ha qualcosa da dire nei confronti di De Laurentiis?
“Il vero colpo di teatro sarebbe stato lasciarmi. Così si sarebbe qualificato per la Champions, invece di finire decimo. Magari ha detto quelle cose perché si è reso conto di essere stato un po’ coglione. Lo ha fatto per coprire degli errori. Pensavo di lavorare con un gentleman, invece si è rivelato uno che si immischia in cose che non gli competono. Ho pagato l’avergli detto di rimanere la suo posto. Voleva che facessi giocare 45 minuti un calciatore, altri nella ripresa. Io a sessant’anni non ho accettato. De Laurentiis capisce di cinema, ma non di calcio. Quando arrivai volevano andare via tutti, i calciatori si lamentavano di essere pagati poco. Ho cercato di motivare l’ambiente. Senza Giuntoli nessuno interveniva quando Osimhen o Kvaratskhelia non accettavano la sostituzione. Sarebbe stato giusto dire che l’obiettivo era la qualificazione in Champions”.