Per adesso Dionisi viaggia come Pagliuca
Una precisazione iniziale è d’obbligo: i numeri di cui parliamo sono puramente statistici e servono soltanto a fotografare la situazione attuale, senza alcuna pretesa di predire il futuro. Si tratta di un piccolo “gioco” tipico di questi momenti di pausa, quando mancano argomenti legati al calcio giocato. In questa specifica analisi vogliamo evidenziare come il trend di Alessio Dionisi, dopo le sue prime cinque gare sulla panchina azzurra, sia perfettamente equivalente a quello registrato da Guido Pagliuca nelle sue prime cinque partite. C’è però una differenza sostanziale da sottolineare: Pagliuca ha potuto contare su un’intera estate di preparazione, anche se il mercato ha completato realmente la rosa soltanto negli ultimi giorni; Dionisi, invece, si è trovato a disputare cinque partite nello spazio di tre settimane, di cui quattro in appena quattordici giorni.
Tradotto in cifre, sia Pagliuca che Dionisi hanno conquistato cinque punti nelle loro prime cinque gare, viaggiando così con una media perfetta di un punto a partita: ritmo che, statisticamente, garantirebbe la salvezza in Serie B. Allungando leggermente il confronto, ricordiamo che Pagliuca ha lasciato l’Empoli dopo sette gare con nove punti all’attivo, per una media salita a 1,29. Per restare in scia, dunque, Dionisi dovrà totalizzare almeno quattro punti nelle prossime due gare. Se l’Empoli dovesse malauguratamente perdere ad Avellino, il tecnico amiatino non potrebbe raggiungere lo stesso bottino del suo predecessore dopo sette incontri.
Come detto, si tratta soltanto di un esercizio statistico, utile a chi ama i numeri. La realtà, però, dice che Dionisi ha adesso a disposizione la sosta per lavorare con più calma e modellare la squadra secondo le proprie idee. Il vero giudizio sul suo operato arriverà nelle settimane successive. Guardando ai gol fatti e subiti, l’Empoli di Pagliuca aveva realizzato sette reti e ne aveva incassate undici nelle prime cinque giornate. L’Empoli di Dionisi, invece, ha segnato quattro gol e ne ha subiti cinque. È questa la prima grande differenza, già evidenziata in molti nostri articoli: la volontà di migliorare la fase difensiva, obiettivo che — almeno per ora — sembra essere stato centrato.
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