Lovato: “La vittoria ci ha dato slancio, gestire le difficoltà dell’ultimo mese è stata la sfida più grande”
Il difensore azzurro Matteo Lovato ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Tuttomercatoweb in cui ha parlato della stagione in corso a Empoli.
Seconda sosta nel giro di un mese e sette giornate andate in archivio: che periodo è per l’Empoli?
“E’ stato un mese impegnativo quello che abbiamo trascorso, sia dal punto di vista mentale che fisico, giocare ogni tre giorni è provante, ma l’aver chiuso in bellezza ci dà un bello slancio per lavorare, ci alza il morale, ed è quello che ci serviva dopo cinque gare di alti e bassi, dove abbiamo toccato anche il picco più basso. E forse gestire le difficoltà dell’ultimo mese è stata la sfida più grande, siamo un gruppo giovane che ha meno esperienza di altri di fronte a certe situazioni, ma la risposta è stata ottimale.”
Accennavi al gruppo giovane. In questi casi, quanto conta un mister come Pagliuca, che anche dell’aspetto comunicativo fa un suo punto di forza?
“Quella dell’allenatore è una figura delicata, deve esser severo ma anche seguire i singoli giocatori, e non sempre è semplice. Le difficoltà sono sempre normali, bisogna reagire e trovare soluzioni, ma come dicevo prima in un gruppo giovane non è sempre immediato.”
Squadra con meno esperienza, ma pur sempre proveniente dalla A: normale quindi si creino pressioni e aspettative intorno all’Empoli. Le stesse, però, nascono forse più dall’esterno che dall’interno?
“Le pressioni positive vanno sempre bene, ed è fondamentale anche mettersele da soli, per far sì che si dia sempre quel qualcosa in più di ciò che si potrebbe, il cosiddetto 101%. La pressione deve essere quella di migliorare, di ottenere ciò per cui si lavora durante la settimana, perchè solo quando si lavora bene si gestisce poi anche l’esterno, e si ottiene quello che si merita.”
E cosa merita l’Empoli? Di obiettivi ne parlerete…
“L’obiettivo deve essere quello di migliorare e fare più punti possibile, oltre poi a raggiungere una certa crescita personale e di gruppo evidente, che non dire vincere sempre, perdere, pareggiare: vuol semplicemente dire dare il massimo tutti i giorni, e anche qualcosa in più, per raggiungere grandi cose. Chiudere facendo un’annata in cui questo si vede, sarà la vera vittoria.”
Perchè in estate hai scelto Empoli?
“L’Empoli ha la nomina di fucina di talenti e lo è, ma non c’è solo questo. Quello che mi ha colpito è più l’idea del progetto che hanno, che valorizza i giocatori e chi ha voglia di lavorare. Qui si può crescere e migliorare sempre, in un ambiente al top.”
C’è un pò di dispiacere per la mancata riconferma al Sassuolo, dopo quello che è stato fatto l’anno scorso?
“Si, è normale che dispiaccia, anche per i rapporti umani creatisi oltre il campo, ma quello che è stato fatto rimarrà per sempre e ne sono fiero. ora però il mio presente si chiama Empoli.”
In carriera hai cambiato molte squadre, magari non sempre per tua volontà: ti piacerebbe magari fermarti per dare vita a un percorso magari di medio termine?
“Si, ho girato molte squadre, e sono state tutte esperienze formative, tutto mi è servito, ma arrivati a questo punto mi piacerebbe trovare una realtà dove consolidarmi e crescere. Chiaramente dipende poi tutto dagli obiettivi personali e da quelli del club, ma è presto per parlare di tutto ciò: pensiamo adesso a completare al meglio questo percorso in stagione.”
Tu sei giovane, ma alla fine non nuovo al mondo del calcio: di te, però, si sa poco. Chi è Lovato fuori dal campo?
“Quando non gioco mi piace stare con la mia famiglia, seguire in tv le mie passioni, Formula 1 e Moto Gp. Tendo però a tenere forse anche troppo privata la mia vita privata, ma voglio che i riflettori siano accesi solo su quello che faccio in campo: è per quello che devo esser visto, non per il resto.”
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