Opera in tre Atti | I movimenti di SudTirol-Empoli
Adagio
Presto per dire se la vittoria al fotofinish di Bolzano possa rappresentare lo spartiacque di una stagione che ha visto sin qui gli azzurri balbettare, alla faticosa ricerca di una fisionomia tattica tutta da costruire. Altrettanto prematuro ipotizzare che il rocambolesco successo del Druso possa incarnare il punto di svolta di un campionato che, a oggi, ha trasmesso più dubbi che certezze. I primi pessimi 45 minuti di gioco sono stati lo specchio di una stagione in cui l’Empoli fa enorme fatica a trovare la propria dimensione in un torneo nel quale non ha ancora individuato con chiarezza la propria collocazione. In superiorità numerica dal quinto minuto di gioco, gli azzurri di mister Pagliuca hanno tremendamente sofferto la maggiore caratura agonistica degli uomini di Fabrizio Castori. Abbiamo assistito a un primo tempo in cui il Sudtirol ha lottato fino all’inevitabile esaurimento delle proprie energie con conseguente smarrimento di un Empoli paralizzato dalle proprie paure e surclassato dal maggiore temperamento degli avversari. Nel secondo tempo la musica è cambiata. Alcuni innesti di qualità e il fisiologico calo dei padroni di casa hanno prodotto il ribaltone che si è concretizzato in pieno recupero per la gioia di Lovato e compagni e dei numerosi sostenitori azzurri presenti in Alto Adige.
Andante
Stavolta i correttivi in corso d’opera hanno prodotto i risultati sperati. Quando all’inizio del secondo tempo si sono alzati dalla panchina Ilie, Nasti e Yepes, l’Empoli ha spostato in avanti il baricentro della squadra mettendo alle corde un avversario che ha lottato con dignità ma che, giocoforza, ha dovuto arrendersi all’inferiorità numerica e alla maggiore freschezza degli azzurri. Dei tre subentrati, Marco Nasti era al debutto assoluto. L’ex Cremonese ha bagnato il suo esordio con un gol di enorme importanza e pregevole fattura. Con il graduale recupero di Pellegri e la crescente condizione di Nasti, l’Empoli potrà disporre di soluzioni offensive di maggiore qualità e temperamento. Questo l’elemento più significativo emerso dal post-Sudtirol che induce a guardare al futuro con un pizzico di serenità in più. Gli stessi Ilie e Yepes, sin qui apparsi poco integrati nel contesto tattico azzurro, hanno lanciato ottimi segnali. L’uno attraverso giocate di qualità e fini intuizioni, l’altro offrendo dinamismo e senso tattico. Due piacevoli scoperte.
Allegro
Dalla trasferta altoatesina ne usciamo con i tre punti che mancavano dalla prima di campionato e qualche consapevolezza in più. Soprattutto in termini di profondità della rosa. Mister Pagliuca può disporre di numerose varianti tattiche ma la sensazione è che, con il rientro a pieno regime di Nasti, Pellegri e l’ultimo arrivato Flavio Bianchi, a corollario di un reparto che può già disporre di Shpendi e Popov, si possa percorrere la strada quantomeno delle due punte di ruolo. A ciò si aggiunga il sempre più lucido contributo di un jolly come Ceesay il cui rendimento sta migliorando notevolmente con il trascorrere delle giornate. Giocare in 11 contro 10 praticamente per novanta minuti al Druso ha nettamente agevolato il compito degli uomini di Pagliuca ma gli azzurri sono stati abili a ritagliarsi un’opportunità conquistata sul campo – fallo netto su Shpendi lanciato a rete da una splendida giocata di Saporiti – e non piovuta miracolosamente dall’alto. I meriti dell’Empoli sono stati quelli di non uscire dal match nella fase più delicata, restando aggrappati a un risultato che, a lungo andare, ha sorriso agli azzurri.
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