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PianetaEmpoli
Май
2025

La partita del tifo (Verona)

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Una rubrica a cura di Claudio “Freccia”

Si gioca questa sera, domenica 25 maggio 2025 alle h. 20,45, al “Carlo Castellani-Computer Gross Arena”, un match decisivo, un vero e proprio scontro-salvezza, valido per la 38esima e ultima giornata del campionato italiano di calcio di Serie A. Gli spettatori ufficiali sono 14.025, di cui 7.010 paganti, richiamati allo stadio dai prezzi veramente stracciati praticati dal sodalizio azzurro, come già successo col Parma. Il Verona viene da aver raccolto tre punti nelle ultime sei partite, mentre l’Empoli arriva a questo cruciale appuntamento avendo raccolto sette punti nelle ultime sei partite, grazie soprattutto alle vittorie con Parma e Monza, che avevano interrotto una serie di ben 20 partite senza i tre punti. Come spesso è accaduto quest’anno l’Empoli entra in campo deconcentrato, spento, e dopo soli quattro minuti va sotto con una rete di Serdar, lasciato colpevolmente solo di calciare. La reazione dell’Empoli tarda ad arrivare, la squadra appare abulica, il Verona sembra averne di più, sembra avere più rabbia in corpo e ci mette più garra, poi finalmente, verso fine primo tempo, si sveglia e trova il gol del pareggio con fazzini al 43°. Al rientro dagli spogliatoi l’Empoli ci prova, batte una serie infinita di calci d’angolo, è arrembante ma non produce nulla, il Verona non molla un centimetro, è pericoloso in contropiede ed al 69° arriva per l’Empoli la doccia fredda: cross dalla destra di Tchatchoua e Bradaric insacca di testa, con Vasquez colpevolmente fermo. L’Empoli è come un pugile stordito, attacca ma senza quella giusta convinzione che dovrebbe metterci, ancora tanti corner e punizioni dal limite ma è tutto inutile e perde meritatamente e colpevolmente. Svanisce il sogno di rimanere in Serie A anche l’anno prossimo, coi risultati che vengono dagli altri campi che sono impietosi.

Tantissimi i veronesi che scendono a Empoli, esattamente 1.531, per giunta di domenica sera, tutti ultras o quasi, con l’unico striscione “Hellas Army” a rappresentare tutta la tifoseria in trasferta. Il nucleo principale, come spesso succede, è al terzo spicchio di curva partendo dalla Maratona, davvero pieno, ed è da lì che partono i cori. Quasi riempito è anche il quarto spicchio, mentre una minoranza è anche nel secondo, vicino al nucleo centrale. Il loro tifo parte subito piuttosto bene, con cori come “Alé forza Verona alé forza Verona alé, forza gialloblù gialloblù gialloblù gialloblù”. Il vantaggio della propria squadra, arrivato molto presto, li scatena, con l’accensione di alcuni fumogeni gialli e blu. Va detto che il loro tifo coinvolge tutto il settore ospiti e che saranno molte, nel corso della partita, le torce accese e le bombe carta scoppiate. Sono molto colorati, sventolano tantissimi bandieroni e bandierine, a tratti il loro tifo è debordante, coi loro classici cori che raschiano tutto il repertorio. Il loro secondo tempo è davvero molto convincente, non che nel primo però siano stati a guardare, anzi. Forse però nel corso della prima frazione hanno avuto più pause, ma hanno cantato cori come “Ve-ro-na! Verona! Verona!” o “In Italia Hellas, in Europa Hellas, ovunque Hellas, per sempre gialloblù” e altri ancora. Hanno dato una iniezione di fiducia ulteriore al Verona, quando l’Hellas è passato in vantaggio. Si sono fatti sentire davvero tanto in quei frangenti, con canti come “Non vi lasceremo mai soli, insieme a voi sarem Hellas Hellas!” o “Ovunque noi andiamo la gente vuol sapere chi noi siamo ve lo diciamo, Brigate, Brigate Gialloblù!”. Nel finale non stanno mai zitti, accompagnando la propria squadra alla vittoria e regalando una splendida sciarpata a tutto settore, veramente bella. Purtroppo dopo la fine decretata dal signor Doveri di Roma – buona la sua direzione – si sono lasciati andare a cori offensivi verso la Maratona, quando i giocatori dell’Empoli sono andati sotto a questa tra insulti e applausi, quali “Serie B, Serie B!” e altri ancora. Troppo ghiotta forse per i veronesi l’occasione di prendere in giro gli empolesi, a parti invertite c’è da dire che forse sarebbe stato uguale. Molto buono il livello del tifo scaligero questa sera, anche se li avremmo voluti vedere con un altro epilogo come si sarebbero comportati, in termini meramente di tifo. Comunque senz’altro una delle migliori tifoserie viste ad Empoli quest’anno. Voto: 8.

Stasera la Maratona “Emiliano Del Rosso” è piena più che mai, ed è tanta la voglia di incitare gli azzurri. Il tifo parte subito forte, addirittura a partita ancora da iniziare, con cori tipo “Alé alé oh oh, alé alé oh oh, e forza azzurro alé, gli ultrà son qui con te lotta per vincere” e “Forza azzurro vinci per noi”. A pochi minuti dall’inizio, inusualmente, viene proposto per ben due volte il coro “Tutto lo stadio!”, a cui rispondono dei convincenti “Empoli Empoli!”. Cori che verranno ripetuti, per la verità con minore successo, nel secondo tempo. Poco dopo l’inizio della gara vengono proposti “Vinci per noi magico azzurro” e “Empoli alé siamo sempre insieme a te, siamo gli empolesi, non vi lasceremo mai”, già con l’Empoli sotto di un gol. La delusione è tanta ma si alza anche il coro “Forza ragazzi!”. Più avanti “Empoli alé alé canto solo per te sempre ti sosterrò e mai ti lascerò…”, poi “Alé alé forza l’azzurro alé, sempre ti sosterremo, sempre sarem con te”. La tensione è alta e molte sono le gole dei presenti prosciugate da questa. Si prosegue comunque col tifo con cori quali “Rulleremo i nostri tamburi le bandiere al cielo alzerem, tutti in coro canterem…” ed “E forza azzurro Empoli ti ama tutta la settimana io penso solo a te…”. L’Empoli perviene al pareggio, sembra una liberazione, l’adrenalina è a mille, si accendono fumogeni. Si canta a squarciagola “Forza azzurro facci un gol”, poi è la volta del classico “Forza Azzurro! Vinci per noi!”, che viene piuttosto bene. Più tardi il Verona passa in vantaggio, la mazzata è forte, anche se lo zoccolo duro continua a cantare, incitato dai lanciacori. Cori degni di nota sono il “Siam sempre qui insieme a te per l’Empoli combatterem” ed “Empoli calcio…”. La partita scivola verso la fine, la gente è scoraggiata, comunque onore al merito a chi ha cantato sempre fino alla fine. Al fischio finale i giocatori dell’Empoli non sanno se rimanere dove sono o andare verso la Maratona, poi scelgono con coraggio di dirigersi mestamente sotto il cuore pulsante del tifo azzurro. C’è da dire che in altre piazze non li avrebbero fatti neanche avvicinare e li avrebbero rincorsi a pedate nel sedere. Detto questo ci domandiamo che senso ha avuto applaudirli dopo una prestazione di questo tipo, ma vabbé, siamo a Empoli e si sa che i miracoli non sempre possono avvenire. La Maratona è divisa tra chi applaude e chi contesta, risponde alle offese dei veronesi e si alza il classico “Orgogliosi di essere empolesi”. Anche oggi è stata molto colorata la Maratona, con tante bandiere sventolate, ed è stata autrice di due sciarpate degne di nota, soprattutto quella all’inizio, ma c’è da dire che forse si sarebbe potuto organizzare qualcosa di veramente coreografico. Il livello del tifo azzurro è stato anche stasera molto buono. Voto: 8.

Uno sguardo altrove: La 38^ e ultima giornata si inaugura con le sfide Scudetto che si giocano al venerdì sera alle 20,45. Una è NAPOLI-CAGLIARI. I tifosi del Cagliari, presenti in circa 50 con la Tessera del tifoso, avevano chiesto nei giorni precedenti la gara alla squadra di giocare la partita alla morte. Tra i messaggi comparsi in Rete sui social: “Siamo salvi ma ora c’è la partita più importante”, “Ora vogliamo la ciliegina sulla torta, toglietegli lo Scudetto”, “Fategli pagare gli striscioni dell’andata”, “Non dimentichiamo cosa ci hanno fatto in quello spareggio al San Paolo contro il Piacenza nel 1997”, ecc. Le curve napoletane si erano riunite a Fuorigrotta, nell’immediata vigilia della partita, sotto l’hotel del Cagliari, disturbando il sonno dei giocatori, con ogni mezzo, anche con fuochi d’artificio, petardi e clacson. Sold out ovviamente il “Maradona”. Striscione in Curva A, dove erano presenti con tanto di pezze i gemellati di Ancona e Lokomotiv Plovdiv, “E’ la lotta di una città contro un’intera nazione nessuna paura…senza timore…conquistate per Napoli un altro Tricolore”. Tra i cori segnaliamo “Alé Napoli alé segna questo gol conquista la vittoria conquistala per noi…” e “Pedro Pedro Pedro Pedro Pe…”, famosa hit di Raffaella Carrà, di ringraziamento al giocatore della Lazio, appunto Pedro, che ha realizzato una doppietta a Milano con l’Inter che ha consentito alla Lazio di rimontare due volte e di imporre il pareggio ai nerazzurri, dando via libera al Napoli per il primo posto. Verso la fine, con la vittoria per 2-0 e lo Scudetto ormai acquisiti, è apparso un grande lenzuolo bianco con un “4” colorato d’azzurro, e con accesi in balconata fumogeni verdi, bianchi e rossi a formare il Tricolore. In Curva B, in alto lo striscione “Insieme abbiamo dipinto quest’annata…adesso manca solo la firma e l’opera d’arte è completata!”, più sotto un copricurva bellissimo, un vero e proprio quadro con tanto di cornice, con due ragazzini, uno serio con la maglia dell’Inter, l’altro con quella del Napoli, sorridente, che lo allontana e che ha in mano un Tricolore. In balconata lo striscione “Avanti scugnizzi”. Dopo i gol accesi fuochi d’artificio e decine e decine di torce, forse centinaia, dentro e intorno allo stadio, migliaia impazziti davanti al maxischermo in Piazza del Plebiscito. Festeggiamenti post-Scudetto anche in Piazza del Duomo a Milano. Nella giornata di lunedì 26 maggio due pullman scoperti, i giocatori sopra e un fiume di persone sotto. Napoli continua a festeggiare lo Scudetto.

L’altra partita del venerdì sera è COMO-INTER. Buona rappresentanza di ultras nerazzurri nella vicina Como, esattamente sono 875 unità, speranzosi di vincere, come infatti accadrà, e che il Napoli non vinca in casa col Cagliari, ma purtroppo per loro non si avvera il miracolo. Striscione della Curva Nord a Milano in città “Ieri, oggi e domani odio per Napoli e i napoletani”. Fuori San Siro altro striscione contro i napoletani “A Cantagallo assalti i club per farti bello, hai ancora qualche trauma a Caianello???”. Gli ultras dell’Inter hanno ottenuto pochi biglietti per la finale di Champions League a Monaco contro il Paris St.Germain di sabato 31 maggio prossimo. C’è il rischio concreto che non ci sarà nessuna coreografia. Vicino San Siro lunedì 26 maggio appare la scritta “Società abbiamo una finale alle porte ci vediamo alle 18:00”. E puntuale è scattata la protesta sotto la sede della Società della Nord interista per la distribuzione dei biglietti. Urlati cori come “Senza ultras non è finale”. Si sono ritrovati in centinaia, con srotolato lo striscione “Tutti a Monaco”. E’ nato tutto per la procedura scelta dal club per dare la precedenza agli abbonati decennali che riguarda ben pochi membri della Nord. Di qui, da parte dell’avvocato Perlino, la lettera al presidente dell’Inter Beppe Marotta, nonché al questore Megale e al capo della procura Viola, per un incontro urgente a cui parteciperebbero alcuni membri dell’attuale direttivo della Nord. Un incontro che però al momento non sarebbe stato concesso, nonostante gli ultrà, ben consapevoli delle difficoltà in seguito all’inchiesta “Doppia curva”, abbiano chiarito di essere disposti a pagare i biglietti in anticipo, fornire i nominativi e accettare il divieto del cambio del nominativo. Buono il tifo comasco, realizzata una bella sciarpata ed esposto lo striscione “Dalle giovanili alla Serie ‘A’ Alessio Iovine eterno lariano”. 10.656 spettatori ufficiali. Alle 18 del sabato si gioca BOLOGNA-GENOA, coi genoani che sono qualche decina perché è stata vietata la vendita dei tagliandi ai residenti in Liguria. Striscioni esposti nella colorata Curva “A.Costa”: “14.05.25 chi la fa l’aspetti” e “Diffidati vanto nostro”, riferiti alla Questura che ha notificato alcune diffide il giorno della Finale di Coppa Italia a Roma contro il Milan. Sotto la Torre dei Distinti realizzati due lenzuoli verticali rossoblù, con in uno lo Scudetto con sotto scritto l’anno “1925”, e nell’altro il logo-stemma della Coppa Italia vinta e sotto la scritta “2025”. In basso a corollario di tutto gli striscioni “Dal primo Scudetto alla Coppa Italia…siete l’orgoglio di questa maglia”, ancora più in basso “Grazie ragazzi”. Per la cronaca una classica partita da fine stagione, specie per il Bologna, apparso con la pancia piena, vinta dal Genoa. Alle 20,45 del sabato si gioca MILAN-MONZA. I brianzoli sono circa 250, senza i gruppi organizzati. Infatti gli ultras monzesi decidono di non andare a Milano ma si ritrovano presso la loro sede per passare questa “ultima di Serie A” con tutti i fratelli diffidati per un’apericena di raccolta fondi per sostenere i quasi 100 Daspati, che questi 3 anni passati tra le big del nostro calcio lasciano in “eredità”. Molti vuoti al “Meazza”, in Curva Sud se ne approfitta per una protesta originale: viene realizzata e formata con la sola gente l’eloquente scritta “Go home”, con accese le torce dei telefonini. Contestazione con buona partecipazione, circa 5mila persone, presso la sede del Milan, con gli striscioni “Singer, Cardinale, Furlani, Scaroni, Ibra, Moncada: andate tutti via, liberate il Milan da questa agonia” e “Che sia prima squadra o Milan Futuro con voi al comando fallimento sicuro”. Manifestazione breve anche per le vie cittadine, con a capo la scritta “# Liberate il Milan”. Nessuno ovviamente festeggia l’inutile vittoria. Alle 20,45 della domenica sera si gioca il resto delle partite in programma. ATALANTA-PARMA, coi parmensi in 1.300 che danno spettacolo, occupano tutto il settore ospiti, traboccante di bandieroni, stendardi e pezze. Realizzano una coreografia con bandierine gialle, la maggioranza, e blu, in alto. Sono veramente “belli”. La Curva Nord atalantina espone uno striscione che lì per lì gela tutto lo stadio, “Gasperini vattene”, ma poco dopo, subito sotto, ne compare un altro “A rinnovare il contratto!”. Poi un lenzuolo col Gasp che da condottiero monta un cavallo, molto bello. Sempre in Nord esposta la scritta “Dalle serate di gloria alle notti più fredde fedeli alla storia dal 1907”, con tanti fumogeni dietro a illuminarla. In campo l’Atalanta si fa rimontare da 2-0 a 2-3. Dopo un primo tempo perfetto, nella ripresa dietro si balla.

23.161 spettatori ufficiali. LAZIO-LECCE vede la Lazio crollare all’’Olimpico’, con l’uomo in più per tutto il secondo tempo: Lazio fuori dall’Europa. Festeggia il popolo leccese, arrivato a Roma in 3.615 unità, che riempiono in pratica tutto il settore ospiti, hanno con sé tante pezze, bandiere e stendardi. Belli da vedere e da sentire. Cori contro la Lega Calcio. I laziali rimangono increduli, sono davvero molto delusi. Espongono gli striscioni in piena Curva Nord “Evviva la Lazio”, “Arriva i laziali” ad inizio match. 55mila circa gli spettatori. TORINO-ROMA vede assenti i romanisti per il divieto di trasferta imposto loro dopo i gravi incidenti prederby coi laziali del 13 aprile scorso. In Curva “Maratona” tante bandierine e alcuni bandieroni granata. La partita non ha storia e vede vincere la Roma che agguanta l’Europa League. Il Gruppo “Torino Hooligans”, sistemato in Curva “Primavera”, abbandona lo stadio al 30° del secondo tempo in segno di protesta. Nei pressi dello stadio, firmato da tale Gruppo, esposto lo striscione prima della gara “Nel presente solo la coppa della mediocrità oggi sugli spalti per la nostra mentalità”. 24.252 spettatori ufficiali. UDINESE-FIORENTINA. Circa 600 i fiorentini a Udine, buona presenza davvero, molte le pezze e gli stendardi, oltre ad alcuni bandieroni. Festeggiano con la vittoria, in una partita rocambolesca, l’ingresso in Conference League anche per l’anno prossimo. Curva Nord friulana che si dà da fare come sempre, è piuttosto festante con tanti bandieroni sventolati e i soliti vessilli. 20.463 spettatori ufficiali. VENEZIA-JUVENTUS, con gli juventini, in circa mille, che non espongono nessun striscione, hanno con sé solo qualche stendardo, ma non manca la goliardia al Gruppo “Viking” che espone, su un fianco del traghetto che li trasporta al “Penzo”, lo striscione “Inaffondabili”. La Curva Sud veneziana realizza una bella coreografia: un bellissimo copricurva dai colori arancione, bianco, nero, bianco, nero, bianco, verde, arancione, bianco, nero da sinistra a destra guardando la curva, con in basso il significativo striscione “Non c’è categoria che da te mi porti via”, con acceso qualche fumogeno. In Curva Nord altra coreografia con una scritta piuttosto grande “Conquista la vittoria” e sopra centinaia di bandierine nere, verdi, bianche, arancioni, nere da sinistra a destra. Bandierine anche nei Distinti. Apparso nel finale in Curva Nord a partita ormai compromessa, lo striscione “Tutti a Padova”, che anticipa il verdetto della retrocessione in Serie B del Venezia. Mentre la Juve, con questa sudata vittoria, si regala la partecipazione, con l’arrivo al quarto posto, alla prossima Champions League.

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