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Opera in tre Atti | I movimenti di Juve-Empoli

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Lento

Un risultato bugiardo come non mai. Allo Juventus Stadium finisce con un passivo decisamente ingeneroso per gli azzurri, trovatisi in vantaggio per oltre un’ora di gioco. Un 4-1 che non fotografa assolutamente il match. Un risultato reso più severo da due gol segnati dai bianconeri di Thiago Motta nel finale quando i ragazzi di mister D’Aversa, rimasti in inferiorità numerica, avevano ormai alzato bandiera bianca. L’aspetto che genera maggiore inquietudine non è tanto aver perso la gara, ma aver perso i pezzi nel corso della medesima. Fazzini si è arreso prima del fischio d’inizio, Anjorin e Ismajli hanno abbandonato anzitempo il terreno di gioco per guai muscolari. Ormai una costante nel campionato dell’Empoli. Un’emorragia che rischia di falcidiare un cammino che, al netto di alcuni errori di gestione, era stato più che dignitoso. Sia chiaro: non si tratta di generare nella squadra alcun alibi legato esclusivamente alla sfortuna. Si tratta di invertire la sorte contando unicamente sulle proprie forze mentali e caratteriali.

Adagio

Una cosa è certa: mister D’Aversa ha sinora spremuto il massimo dal materiale a disposizione. Con professionalità e onestà intellettuale non ha mai rivendicato ciò che la società, in questo momento, probabilmente non è in grado di offrirgli. Però la coperta rischia adesso di diventare davvero cortissima. A ciò si aggiunga una distanza dalla zona retrocessione che si è andata a poco a poco sgretolando. L’Empoli dovrà essere bravo a non farsi trascinare in quel loop negativo che si è sviluppato nel corso degli ultimi due mesi. È vero che una rosa ridotta all’osso e un calendario ingrato stanno producendo un preoccupante, quanto prevedibile, passo indietro. È altrettanto vero che, a quindici giornate dal termine, c’è ampio margine per arrestare questo passo del gambero e riallinearsi sulle frequenze del precedente trend positivo. Tanto più che, da metà marzo in poi, il calendario tornerà per lo meno a umanizzarsi. Questa squadra ha dimostrato di avere organizzazione e qualità. Si tratta di ricompattare l’organico e allontanare il più possibile i cattivi pensieri.

Andante

L’innesto dell’attaccante ivoriano Christian Kouame può portare linfa e energie a un reparto offensivo limitatissimo sul piano numerico. Non si vive dei soli Esposito e Colombo, sebbene entrambi, con caratteristiche diverse, stiano facendo il massimo, dando fondo a tutte le energie in loro possesso. L’ex viola è giocatore duttile che può agire da prima punta o partire da posizione più defilata. Sulla carta si tratta di una buona intuizione da parte della società anche se probabilmente occorreva un’ulteriore alternativa per rendere più corposo l’attuale scarno ventaglio di soluzioni offensive. Un elemento da non sottovalutare sul piano realizzativo è quello Zurkowski che, abbandonata finalmente l’infermeria, può offrire interessanti soluzioni balistiche e capacità di inserimento non proprio frequentissime nella rosa. A Fazzini, Anjorin e Zurkowski spetta infatti il compito di provare a aumentare la casella dei gol realizzati. Qualche successo personale in più è nelle loro corde. Senza contare che, con il mercato chiuso, si tornerà finalmente a parlare solo di calcio giocato rimandando ambizioni e distrazioni di varia natura alla prossima sessione estiva.  

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