EFC | Oggi la ripresa. Da Torino un passivo troppo severo
Riprenderà oggi il lavoro degli azzurri in vista della prossima gara, complicata, che si giocherà sabato al Castellani contro il Milan. Sono diverse le situazioni da monitorare visto che ieri tre giocatori si sono fermati per dei problemi: Fazzini, Anjorin ed Ismajli. Da capire anche le condizioni di Viti che ieri era assente. All’arco di D’Aversa però torneranno Grassi e Pezzella che a Torino non c’erano per squalifica. Da capire poi questo ultimo giorno di calciomercato cosa farà mutare, in entrata ed in uscita, nella rosa. Un Empoli che torna dalla gara esterna con la Juve con un passivo decisamente esagerato per quanto visto nel corso della gara. Non volgiamo recriminare sul punteggio, i numeri complessivi del match danno in ogni caso ragione alla squadra di Thiago Motta, però la sensazione di aver accarezzato qualcosa di importante c’è stata. Soprattutto in quel bel primo tempo, giocato con grande ardore e grande qualità, un primo tempo in cui è arrivato il vantaggio – segnato quasi beffardamente da De Sciglio – e poi si è annusata la possibilità di un rigore che ci avrebbe potuto portare sullo 0-2. Rigore netto per il fatto di De Gregorio su Maleh, ma rigore tolto per un precedente tocco di braccio di Anjorin; tocco che, saremo di parte ok, non sembrava cosi incidente per lo svolgimento dell’azione. Purtroppo però tutto questo non è bastato, e se all’intervallo ci siamo arrivati stropicciandoci gli occhi e con grande entusiasmo, il secondo tempo si è trasformato da sogno in incubo. Come detto, sono davvero tanti i quattro gol segnati dalla Juve, un risultato che a non aver visto nemmeno un minuto di partita potrebbe far pensare ad una passeggiata di salute. Invece la squadra è stata viva anche in quella complicata seconda frazione di gioco, e con Colombo ha avuto anche una palla davvero importante per rimettere a posto le cose. La sensazione è che la strada alla Juve sia stata spianata anche dalla situazione che sta vivendo la squadra, troppo infortuni ed un mercato ancora a secco di rinforzi. Si fa quel che si può da diverso, troppo tempo, e purtroppo è anche difficile gettare la croce addosso a chi da ormai diversi mesi tira la carretta. A partire da Roberto D’Aversa che sta facendo un lavoro straordinario, senza mai aver detto una parola fuori posto rispetto ad una situazione che manderebbe in tilt i più. Tornando sulla gara di Torino c’è davvero da dire peccato. Peccato perché la partita era stata preparata davvero bene, sfruttando anche meglio le palle inattive; ed è proprio da una di queste che nasce il gol dell’Empoli. Poco dopo anche Esposito, sempre sfruttando un calcio da fermo, ci era andato abbastanza vicino. Peccato perché la Juve sembrava essere ancora “rimbambita” dalla settimana tremenda che aveva passato, e faceva molta confusione e tanti errori. Peccato perché fin quando c’è stato in campo Ismajli c’era una sensazione di controllo maggiore rispetto agli attacchi locali, con Kolo Muani ad essere messo in seria difficoltà. Peccato perché poi, nel momento in cui servono forze fresche la panchina non offre ormai da tempo quei ricambi che servirebbero. In mezzo a tutto questo, e nonostante quattro gol sul groppone, c’è da andare a farei complimenti alla squadra, che a nostro avviso per prestazione può uscire serenamente a testa alta. Chiaro che questo non ci toglie da un contesto di preoccupazione che logicamente cresce. La classifica è adesso davvero difficile con un solo punto di vantaggio sulla terzultima, il tutto inquadrato in un calendario che certo non permette mezzi sorrisi. Dal mercato non si sa cosa arriverà, se non quel Kouamè che ormai è in dirittura, ma c’è una situazione legata ai troppi infortuni che lascia qualche perplessità sulla gestione. Anche guardando alle prove dei singoli, non ci sono situazioni specifiche che possano in qualche modo far mettere le mani capelli, l’eccezione la rappresenta Goglichidze che entra in partita come peggio non potesse e poi si scopre anche che – voci di mercato ? – non era totalmente motivato. Migliore dei nostri, di contro, il già citato Ismajli che nel tempo in cui resta in campo porta a casa un’altra prestazione di grande spessore. Importanti i minuti giocati da Zurkowski, si vede che è ancora indietro da un punto di vista della tenuta, ma entra con il piglio giusto e va pure vicino al gol dopo pochi minuti. Poco da dire anche a D’Aversa che fa al meglio rispetto a quelle che sono le possibilità del momento, trovandosi anche a gestire la doppia squalifica di due elementi preziosi come Grassi e Pezzella. A questo si aggiunge un Fazzini che sarebbe stato titolare ma si ferma nel riscaldamento e la decisione cade su Maleh. Più che far continuare ad avere alla squadra lo spirito giusto, sembra si possa far poco in questo momento. Si deve ripartire dalle convinzioni, dalla voglia, dalla mentalità che questi ragazzi e questo tecnico hanno. La strada è sensibilmente in salita, gli errori si pagano a prezzo doppio, ma la speranza di portare ancora una volta la barca a riva c’è e deve essere cosi che va vissuto tutto il girone di ritorno.
D’Aversa conferma Vasquez tra i pali nonostante l’arrivo di Silvestri, mentre cambia due terzi del pacchetto difensivo con Marianucci e De Sciglio al posto di Viti e Goglichidze. Per il resto tutto confermato, con Henderson e Cacace al posto degli squalificati Pezzella e Grassi e con Maleh e non Fazzini per un problema avuto nel riscaldamento insieme ad Esposito e Colombo in avanti. L’Empoli parte con coraggio e bastano appena tre minuti agli azzurri per trovare il clamoroso vantaggio. Sul calcio d’angolo battuto da Henderson la difesa della Juventus si dimentica De Sciglio, che tutto solo sul secondo palo appoggia di testa il pallone in rete. La squadra di D’Aversa, a discapito delle previsioni, comanda il gioco e chiude la Juve nella propria metà campo. Al 14′ l’Empoli si rende ancora pericoloso con un bel tiro al volo di Esposito, Gatti di testa si sostituisce a Di Gregorio e salva. Un minuto dopo i toscani si conquistano in calcio di rigore con Maleh, che viene travolto in area da Di Gregorio. Dopo qualche minuto però Zufferli viene chiamato al Var e decide di annullare il rigore, in quanto nella stessa azione c’era un tocco di mano di Anjorin. La Juve comincia ad accendersi al 24′, spettacolare conclusione in acrobazia di Nico Gonzalez, bravo Vasquez a distendersi e deviare sopra la traversa. I bianconeri aumentano il giro del motore, e al 29′ vanno vicinissimi al pareggio con Yildiz che ubriaca Gyasi con le finte e mette in mezzo per l’inserimento di Koopmeiners che calcia a colpo sicuro ma trova McKennie sulla traiettoria che praticamente salva l’Empoli. La squadra di Thiago Motta chiude in avanti il primo tempo, provandoci con Nico Gonzalez al 45′, che verticalizza bene per l’inserimento di Kolo Muani, anticipato da Vasquez con i tempi giusti. La ripresa si apre con l’infortunio di Anjorin, che al 48′ è costretto ad alzare bandiera bianca per un problema muscolare, al suo posto entra Zurkowski che si rende subito pericoloso con un tiro dal limite dell’area che esce di poco a lato. Rispetto al primo tempo l’Empoli riesce meno a tenere a bada la Juventus. Al 58′ tiro di Koopmeiners dalla distanza, grande risposta di Vasquez che toglie la palla dall’angolino. Due minuti dopo ecco che arriva il pareggio della Juventus: lancio lungo per Kolo Muani, che vince fisicamente con Goglichidze e a tu per tu con Vasquez non sbaglia. L’Empoli va in tilt, perché passa appena un minuto per vedere il sorpasso della Juventus. Giocata sontuosa di Yildiz che avvia l’azione, scaricando palla su Weah che va al tiro da fuori deviato in maniera fortuita dall’ex PSG. Il suo tocco trae in inganno Vasquez che tocca ma non quel tanto per deviare il pallone fuori dallo specchio della porta. L’Empoli prova a farsi rivedere al 70′, gran tiro dalla distanza di Henderson diretto all’incrocio dei pali, Di Gregorio costretto a bloccare in due tempi. I toscani nel finale tornano vivi, e all’80’ sfiorano il pareggio con il tiro di Colombo. Al 90′, con diversi giovani in campo, la Juventus dilaga, segnando prima il gol del 3-1 con Vlahovic e poi il 4-1 con Conceicao. Finisce con l’ampio successo della Juve ma ribadiamo che per quanto visto in campo non ci sono questi tre gol di scarto.
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