William, i figli e la malattia di Kate: «Il 2024 è stato l’anno più difficile della mia vita»
Il principe William ha raccontato per la prima volta in modo diretto come i suoi tre figli — George, Charlotte e Louis — abbiano affrontato la malattia della madre, Kate Middleton, annunciata al pubblico nel marzo 2024. Nel corso di un episodio del programma The Reluctant Traveler con Eugene Levy, l’erede al trono ha parlato di un anno complesso, fatto di paure, resilienza e un forte senso di unità familiare.
«Ognuno ha il suo modo di reagire»
Secondo William, ogni bambino ha elaborato la notizia a modo suo: «Tutti hanno i propri meccanismi di difesa, e i bambini imparano continuamente ad adattarsi. Noi cerchiamo di dare loro sicurezza e stabilità». Il principe ha sottolineato l’importanza di un dialogo aperto in famiglia, in cui non si evitano gli argomenti difficili ma ci si sostiene a vicenda per superare le incertezze.
Un anno tra malattia e responsabilità
Il 2024, ha confessato William, è stato «l’anno più difficile della mia vita»: accanto al sostegno alla moglie in chemioterapia, c’era anche la necessità di proteggere i figli dai riflettori e di stare vicino al padre, re Carlo III, colpito anch’egli da un tumore. Un equilibrio complesso, tra il ruolo pubblico e il bisogno di difendere la propria famiglia.
Vita quotidiana a Windsor
Nonostante le difficoltà, William e Kate hanno fatto di tutto per mantenere una quotidianità serena a Windsor. George, Charlotte e Louis frequentano la Lambrook School, e i genitori si dividono i turni di ingresso e uscita, sottolineando l’importanza di «un’infanzia felice, stabile e lontana dalle distrazioni». A casa, i pasti sono momenti sacri, senza telefoni, solo conversazioni. Louis e Charlotte amano il trampolino, George è appassionato di sport come calcio e hockey, mentre tutti e tre studiano strumenti musicali.
Il futuro della monarchia
William si è detto «orgoglioso» della forza con cui la moglie e i figli hanno affrontato lo scorso anno, e ha ribadito la sua visione di una monarchia capace di cambiare: «Non temo il cambiamento, anzi lo accolgo. Voglio portare innovazioni necessarie, senza stravolgere, ma con l’obiettivo di un futuro migliore».