ru24.pro
Panorama
Октябрь
2025
1 2 3 4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31

I pro Pal fanno la guerra nelle nostre città per protestare contro la guerra a Gaza e il blocco della Flotilla

0

Rieccoci. L’Italia è teatro di uno sciopero generale che coinvolge tutte le grandi città della penisola. Lo slogan è lo stesso del 22 settembre, «blocchiamo tutto», la causa scatenante, invece, è il blocco e la successiva detenzione da parte di Israele degli attivisti della Global Sumud Flotilla.

Certo, il nobile intento appare molto più prosaico se si ricorda che gli attivisti sono stati intercettati in mare dai soldati israeliani nella sera di mercoledì, tanto che già nella notte sono esplose in diverse città italiane manifestazioni spontanee di sostegno alla Flotilla. Landini, però, ha indetto lo sciopero generale non per il giorno successivo, ovvero giovedì, ma per venerdì, come da prassi ormai consolidata.

Consequenziale, quindi, l’ilare (e legittimo) commento della premier Giorgia Meloni: «Mi sarei aspettata che almeno su una questione che reputavano così importante non avessero indetto uno sciopero generale di venerdì, perché weekend lungo e rivoluzione non stanno insieme». E c’è da sperare che i cortei rimangano pacifici, visti i precedenti della scorsa manifestazione pro-pal a Milano.

Oltre cento cortei in tutta Italia

L’agitazione proclamata dalla CGIL, insieme ai sindacati autonomi di base USB, Si-Cobas, CUB, SGB e Unicobas, coinvolgerà tutti i settori pubblici e privati per l’intera giornata del 3 ottobre. Nonostante la Commissione di garanzia degli scioperi abbia dichiarato «illegittima» la mobilitazione per «violazione dell’obbligo legale di preavviso», i sindacati hanno tirato dritto confermando oltre cento manifestazioni in tutta la penisola.

A Roma, il corteo principale ha visto il concentramento alle 8:30 in Piazza Vittorio con destinazione finale Piazza dei Cinquecento, davanti alla stazione Termini. Il segretario generale della CGIL Maurizio Landini ha partecipato personalmente alla manifestazione romana, tenendo un punto stampa in testa al corteo intorno alle ore 9.15. Milano ha visto il suo corteo partire da Porta Venezia per concludersi in Piazza Leonardo Da Vinci, di fronte al Politecnico.

Ma tutte le principali città italiane sono coinvolte da cortei: a Bologna il percorso ha collegato Piazza Malpighi a Piazza Maggiore, mentre a Napoli i manifestanti hanno attraversato il centro storico per raggiungere Piazza del Plebiscito.

Landini ha definito la mobilitazione come «una reazione umanitaria di fraternità e solidarietà», sottolineando come questa dimostri «l’umanità e la volontà di persone per bene che vogliono fermare un genocidio».

Disagi diffusi

Difficilmente lo sciopero di oggi fermerà l’esercito israeliano a Gaza, è invece certo che l’impatto dello sciopero sui trasporti si è rivelato devastante fin dalle prime ore del mattino.

Per il settore ferroviario, l’agitazione è scattata alle 21:00 di giovedì 2 ottobre e si protrarrà fino alle 21:00 di venerdì, causando disagi massicci in tutta Italia. A Milano Centrale si sono registrati ritardi fino a cinque ore e numerose cancellazioni, mentre a Roma Termini i ritardi hanno raggiunto gli 80 minuti con decine di treni soppressi.

A Milano, le linee ATM non sono state garantite tra le 8:45 e le 15:00 e dopo le 18:00, con i treni della M2 che hanno saltato la fermata di Lambrate. Stessa cosa a Roma, dove la metropolitana funzionerà dall’inizio del servizio alle 8:30 e dalle 17:00 alle 20:00, con la stazione Termini completamente chiusa. A Napoli, la situazione è stata ancora più grave: la linea 1 della metropolitana è stata completamente sospesa alla stazione Garibaldi.

Anche il settore aereo ha risentito pesantemente dello sciopero, con l’agitazione che ha coinvolto il personale di volo e di terra dalle 00:01 alle 24:00, rispettando però le fasce di garanzia dalle 7:00 alle 10:00 e dalle 18:00 alle 21:00. In Puglia sono stati cancellati due collegamenti tra Bari e Milano Linate operati da Ita Airways.

Giornata di paralisi totale anche per molti porti italiani. A Livorno, i manifestanti hanno invaso le carreggiate davanti al varco Zara dalle 6 del mattino, bloccando completamente l’accesso alla zona nord del porto con transenne e fuochi accesi.

Centinaia di mezzi pesanti e Tir sono rimasti intrappolati, provocando vivaci proteste di camionisti e automobilisti. Stesso discorso a Genova, dove si sono registrati blocchi significativi ai varchi portuali.

Disagi anche in diverse scuole e università, con l’università Normale di Pisa occupata dagli attivisti pro-pal.