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Regno Unito, Farage e la marcia di Reform Uk: la minaccia che divide laburisti e conservatori

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L’ultima conquista è stata Danny Kruger, ex ministro per il Lavoro e le Pensioni del governo ombra conservatore britannico, passato nei ranghi di Reform Uk. Nigel Farage, leader del partito antisistema che dalle Politiche del 2024 in poi sta mandando a carte quarantotto il bipolarismo britannico, lo ha accolto con una stretta di mano poderosa e un sorriso soddisfatto.

Dopo il successo nelle suppletive di maggio – dove i candidati di Reform hanno azzerato i Tories e persino sfidato il feudo laburista di Runcorn and Helsby – l’ex mister Brexit pensa sempre più in grande.

Il congresso e la mossa a sorpresa

Per Farage, 62 anni, due ex mogli, una compagna, quattro figli e una carriera divisa tra tv e politica, il congresso annuale di Birmingham si è chiuso in trionfo. Il suo discorso è stato anticipato dalle dimissioni di Angela Rayner, vicepremier di Keir Starmer. Farage ne ha approfittato subito: «È ora di pensare a elezioni anticipate al 2027». L’applauso è stato fragoroso, con la platea di attivisti in poliestere azzurro, segno di un partito sempre più giovane e distante dallo stereotipo del supporter over 60.

La strategia sui giovani e sui social

A differenza di Starmer e della leader Tory Kemi Badenoch, poco avvezzi ai social, Farage ha puntato sui maschi bianchi 20-30enni, delusi dai conservatori e ostili alla cultura woke. La svolta è arrivata grazie a Jack Anderton, 24 anni, che ha portato 1,3 milioni di follower su TikTok.

I media e i sondaggi

Secondo Tim Bale (Queen Mary University), Farage gode di una certa benevolenza dei media: Bbc e Itv spesso riprendono notizie dei quotidiani di destra, non ostili a Reform. Molti analisti lo vedono già vincente, ma Bale avverte: «Non è detto che gli elettori credano nella sua capacità di governare». Inoltre, il sistema elettorale britannico penalizza chi non supera il 30% dei voti nazionali.

Le nuove adesioni femminili

Non solo uomini. Laila Cunningham, consigliera a Westminster ed ex conservatrice, e soprattutto Andrea Jenkins, eletta primo sindaco di Reform, dimostrano l’appeal crescente tra le donne. Ultima ad aver ceduto è stata Nadine Dorries, ex ministro alla Cultura con Boris Johnson. Le defezioni dai Tories sono così numerose da spaccare il centrodestra: un partito in estinzione o una forza che dovrebbe unirsi a Farage?

Immigrazione e sicurezza

L’immigrazione è il cavallo di battaglia. Farage ha promesso un piano quinquennale di deportazione per 600 mila migranti, definito da molti analisti irrealizzabile. Ma il leader non si lascia turbare: ha perfino irrigidito la sua posizione verso gli estremisti islamici, annunciando che «con noi al governo non ci saranno più i Fratelli musulmani nel Regno Unito».

Prossime sfide

Il banco di prova saranno le elezioni in Galles nel maggio prossimo: un sondaggio interno al Labour dà Reform al 25%, percentuale impensabile fino a poco tempo fa. Per Farage, che è riuscito a entrare in Parlamento all’ottavo tentativo, sarebbe un traguardo già enorme. Ma lui non è tipo da accontentarsi delle briciole.