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Сентябрь
2025

Allegri contro Conte, i migliori contro in Milan-Napoli

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Insieme contano undici scudetti (6 Allegri e 5 Conte) e nessuno ai nastri di partenza di questo campionato, seduto su una panchina della Serie A, può fare meglio. Massimiliano Allegri contro Antonio Conte: Milan-Napoli è, prima ancora del match tra due squadre in cerca di una dimensione, la sfida tra i due allenatori con il palmarès più ricco che ci sia in circolazione.

Non è solo una questione di contabilità, però. Allegri e Conte sono semplicemente i migliori allenatori italiani in attività insieme al monumentale Carlo Ancelotti, che ora insegue il sogno del Mondiale con il Brasile. Non ci sono altri tecnici tricolore che possano stare al passo con allegri e Conte. Diversi in tutto tranne che nell’ossessione di vincere. Come? Ciascuno seguendo la propria filosofia e allenando, se possibile, anche i propri limiti.

Antonio Conte, il vincente col tallone d’Achille in Europa

Antonio Conte è l’uomo che considera la sconfitta uno stato di morte apparente, la rifiuta con tutte le sue forze e pretende dai suoi giocatori che facciano altrettanto. Nessuno come lui è capace di trasformare in vincente un progetto, prendersi il cento per cento dalle potenzialità del suo gruppo, stressarlo se necessario, ma sempre portarlo a un livello superiore.

Lo ha fatto alla Juventus, si è ripetuto al Chelsea, con una delle nazionali meno competitive della storia recente (Europeo 2016), poi all’Inter e l’anno scorso al Napoli dove si è tolto lo sfizio di conquistare il quarto scudetto della storia partenopea.

Perfezionista fino alla noia, mai contento di quello che gli viene dato sul mercato da società che sono ben felici di supportarlo nelle scelte e supportarlo nelle uscite pubbliche. Il suo difetto è certamente il rapporto con il calcio internazionale; è vero che ha conquistato la Premier League con il Chelsea nel 2017, ma è altrettanto indiscutibile che il cammino delle sue squadre in Champions League sia sempre stato al di sotto della sufficienza. Soffre per questa statistica e quest’anno con il Napoli cercherà di correggerla.

Allegri, l’aziendalista con un pessima critica

Allegri e l’aziendalista per definizione, ma non perché sia prono a tutte le indicazioni del club: la sua specialità è cucinare con gli ingredienti che gli vengono messi a disposizione, trasformarsi da giochista a risultatista a seconda delle situazioni e garantire il risultato minimo necessario.

Quando ha avuto in mano una grande Juventus ha fatto faville. Nel secondo ciclo è finito al centro delle critiche come speculatore di calcio e tecnico non aggiornato. Ovviamente non era vero e appena ha potuto plasmare un progetto sportivo, il nuovo Milan, mettendo grande qualità a centrocampo, ecco che il gioco è tornato a fluire rapido, funzionale, ma sempre equilibrato. Equilibrio è la sua parola chiave.

Milan contro Napoli non è una sfida scudetto

Milan contro Napoli a fine settembre non potrà mai essere una sfida scudetto, forse anche perché i rossoneri hanno limiti evidenti che non li accreditano dei favori del pronostico per il titolo. Il Napoli no. I partenopei non possono fallire per la qualità della rosa messa a disposizione di Conte. Una pressione che il tecnico leccese sta cercando di togliere dalle spalle dei suoi e che tutti gli altri (Allegri compreso) non mancano di rimandare al mittente.

Il match di San Siro è il primo snodo che aiuterà a comprendere le vere gerarchie di questa stagione. L’unica certezza è che, comunque vada a finire, Allegri e Conte giocheranno una partita nella partita anche dal punto di vista dialettico. Non aspettatevi che uno dei due, anche conquistando la posta piena, si iscriva alla corsa scudetto. Faranno a gara per nascondersi anche se chi sceglie di farsi guidare dai due migliori allenatori italiani in Serie A, non può permettersi di guidare a fari spenti.