Ex pilota tenta di spegnere i motori in volo: la confessione shock di Joseph David Emerson
Una confessione che potrebbe cambiare le regole sui turni e le verifiche sulla salute dei piloti quella resa da Joseph David Emerson, 46 anni, ex pilota accusato di aver tentato di spegnere i motori di un aeroplano di linea mentre questo era in volo, di fatto dichiarandosi colpevole delle accuse a suo carico in un tribunale federale.
Il 22 ottobre 2023, dopo il decollo da Everett, Washington, con rotta per San Francisco, California, un evento imprevisto aveva costretto il volo a essere dirottato a Portland, nell’Oregon. Emerson quel giorno si trovava fuori servizio ma seduto sullo strapuntino nella cabina di pilotaggio di un volo dell’Alaska Airlines, quando ha detto ai piloti di non sentirsi bene e ha tentato di spegnere i motori, come riportato dai documenti a disposizione del tribunale.
L’uomo dichiarò anche alla polizia di non dormire da più di 40 ore, di aver assunto funghi allucinogeni e di aver sofferto di depressione, accettando il patteggiamento della pena che potrebbe essere un anno di detenzione, mentre i suoi avvocati dovrebbero chiedere che non gli venga inflitta alcuna pena detentiva aggiuntiva.
Gli effetti sulla sua psiche erano dovuti a psilocibina, una sostanza psicoattiva presente nei funghi che aveva mangiato a Washington in compagnia di alcuni amici coi quali stava commemorando il suo miglior amico, anch’egli pilota, scomparso poco tempo prima, evento che lo aveva mandato in depressione. La psilocibina ha un effetto della durata di 4-6 ore che si manifesta dopo 30-90 minuti dall’assunzione e persiste per circa 12 ore.
La condanna e le parole in aula
Durante il dibattimento avvenuto in un tribunale dell’Oregon l’ex comandante Emerson si è dichiarato colpevole di aver messo in pericolo l’intero volo, fatto per il quale è stato condannato a cinquanta giorni di carcere che ha già scontato, cinque anni di libertà vigilata, 664 ore di servizi sociali – otto ore per ogni persona messa in pericolo – nonché 60.659 dollari di risarcimento, come ha riportato l’emittente CBS News.
Eric Pickard, vice procuratore distrettuale della contea di Multnomah, nell’Oregon, ha dichiarato:
“Quello che Joseph Emerson ha fatto è stato sconsiderato, un atto egoista e criminale. Dovremmo ricordare quanto sia stato vicino a rovinare la vita non solo delle 84 persone a bordo del volo Alaska 2059, ma anche di tutti i loro familiari e amici”.
Tra le sconvolgenti frasi dell’imputato, l’ammissione che dopo l’assunzione di allucinogeni non era più in grado di percepire la realtà, aggiungendo:
“Questo difficile percorso mi ha reso un padre e marito migliore, un membro migliore della mia comunità. Oggi potrò essere il padre che non ero capace di essere quando ho dovuto ricorrere all’alcol per affrontare la vita così com’è”.
La dinamica in cabina di pilotaggio
Durante il processo penale, uno dei piloti in servizio quel giorno ha dichiarato di aver dovuto lottare con Emerson finché non ha smesso di opporre resistenza ed è stato fatto uscire dalla cabina di pilotaggio e immobilizzato. L’intero incidente era durato circa un minuto e mezzo.
Una volta calmato, Emerson dichiarò agli assistenti di volo: “Dovete ammanettarmi subito o sarà una brutta esperienza”, cercando in seguito di raggiungere la maniglia dell’uscita di emergenza durante la discesa dell’aereo, probabilmente con l’intenzione di azionarla.
Qualche minuto dopo, rivolgendosi a un assistente di volo che lo sorvegliava, disse: “Ho rovinato tutto, ho cercato di uccidere tutti”.
Le condizioni della libertà vigilata
Ora l’uomo potrà svolgere metà delle sue ore di servizio civile presso la Clear Skies Ahead, un’organizzazione no-profit per la salute dei piloti che ha fondato con la moglie dopo il suo arresto. Dovrà infine essere valutato per abuso di droghe e alcol, astenersi dall’uso di farmaci non prescritti e mantenersi a distanza dagli aeromobili senza il permesso del suo agente di sorveglianza.
Certamente questo evento contribuirà a cambiare le regole sui controlli per accertare l’attitudine psicofisica degli equipaggi, le cui frequenze e modalità potrebbero presto essere implementate.