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Milano, attenzione, nascono le ronde anti-maranza

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Articolo n°52 della Costituzione italiana: La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. Da questo articolo della nostra Carta fondamentale un gruppo di non meglio identificati “giustizieri” ha preso spunto per la creazione di un “comitato anti-maranza”.

Il debutto sui social è stato allo stesso tempo spaventoso e impattante. Un reel pubblicato su Instagram dalla pagina “articolo52” e intitolato «maranza viene catturato», dove un gruppo di 3 ragazzi ferma un ragazzo nordafricano accusandolo di aver rubato una collana, questi nega, ma il gruppo inizia a pestarlo intimandogli di restituire il maltolto.

Il gruppo di sedicenti vigilantes ha anche pubblicato una sorta di manifesto sotto forma di post Instagram, in cui lamenta che «magistrature corrotte e sindaci negligenti hanno portato alla situazione dove chi onestamente paga le tasse viene sbeffeggiato e non tutelato», terminando il tutto con una frase che suona molto da Vecchio Testamento: «La violenza si combatte con la violenza».

In una storia pubblicata su Instagram viene anche mostrato un messaggio di un ammiratore, che chiede aiuto per «andare a prendere» i ladri di un telefonino nel suo quartiere. Nella storia immediatamente successiva il gruppo ringrazia per il supporto che la gente sta manifestando nei loro confronti, chiedendo donazioni atte a coprire «eventuali spese legali» e per «acquistare attrezzature da difesa come spray al peperoncino».

Gli pseudo-giustizieri hanno anche creato un gruppo Telegram, che in meno di due giorni conta già quasi 2000 membri, dove segnalare le «zone da controllare oppure episodi di furti/scippi»; sarebbero addirittura stati creati gruppi basati sulle zone di Milano.

Ecco cosa possono causare anni di aggressioni, rapine e molestie in una città che si pensa il fiore all'occhiello del Paese. Il senso d'insicurezza che da anni circonda il capoluogo meneghino, giustificato dal non invidiabile primo posto nella classifica delle città italiane con il più alto tasso di criminalità (dati lab24, Sole 24 Ore), ha infine scatenato una reazione che rischia di portare a terribili conseguenze sociali.

Ma il senso d’insicurezza trova riscontro nella realtà e nei continui casi di cronaca nera che si verificano quotidianamente a Milano. Si prenda ad esempio il weekend appena passato. Nel pomeriggio di domenica 9 marzo una ragazzina 17enne è stata pedinata e molestata da un 42enne egiziano, che l’ha seguita per diverse fermate prima di raggiungerla e palpeggiarla nelle parti intime. La povera vittima è rimasta impietrita, non riuscendo a chiedere aiuto agli altri passeggeri. Scesa dalla metro in Duomo, la 17enne si è rivolta ad una pattuglia di vigili, denunciando la molestia sessuale. I vigili hanno arrestato l’egiziano nei pressi della statua di Vittorio Emanuele II in piazza Duomo.

Poche ore dopo, all’interno della stazione della metropolitana di Cadorna, una 15enne è stata sfregiata in volto con un oggetto tagliente da un gruppo di ragazzini descritti “dai tratti somatici nordafricani”. Erano circa le 20:30, mentre si trovava sulle scale la 15enne ha ricevuto commenti volgari e indesiderati da un gruppo di ragazzini, così li ha raggiunti tirando uno schiaffo a uno di loro. Poco dopo è stata raggiunta e ferita in volto con un oggetto tagliente.

Il problema sicurezza è reale, molto reale. Mettere un freno alla criminalità rampante nel capoluogo meneghino dovrebbe essere la priorità assoluta dell’amministrazione, o il rischio è il moltiplicarsi di ronde fai-da-te come quelle di “articolo52”, con la terribile conseguenza che allora, per davvero, «a violenza si risponderà con violenza», e a perdere saranno le istituzioni.