È guerra tariffaria (e di nervi) tra Usa e Canada
Torna alta la tensione tra Washington e Ottawa. Donald Trump ha infatti minacciato nuovi dazi al Canada: in particolare, il presidente americano ha detto di essere intenzionato a imporre tariffe aggiuntive sull’import di acciaio e alluminio provenienti da Ottawa: tariffe aggiuntive che, se applicate, porterebbero il valore totale dei dazi in essere nel settore al 50%. Nel momento in cui l’inquilino della Casa Bianca dovesse decidere di tirare dritto, le nuove misure entrerebbero in vigore nella mattinata di domani.
La minaccia americana è arrivata come riposta alla decisione dell’Ontario di aumentare del 25% il prezzo dell’elettricità fornita agli Stati di Minnesota, New York e Michigan. Quello stesso Ontario che si è a sua volta detto pronto a tagliare l’export energetico verso gli Usa. Dal canto suo, Trump ha affermato che il Canada “deve immediatamente eliminare la sua tariffa anti-americana per gli agricoltori dal 250% al 390% su vari prodotti caseari statunitensi, che è stata a lungo considerata scandalosa”.
Lo scontro commerciale tra i due Paesi, insomma, si sta facendo sempre più aspro. Come riportato dalla Cnn, il Canada rappresenta la principale fonte di acciaio e alluminio per gli Stati Uniti. “Le esportazioni canadesi di alluminio rappresentano il 41% di tutto l'alluminio importato dagli Stati Uniti lo scorso anno, mentre il ferro e l'acciaio canadesi ne rappresentano circa un quarto”, ha riferito la testata.
L’asticella del duello si alza. E ovviamente anche per Trump la situazione potrebbe farsi rischiosa. Viste le strettissime connessioni commerciali tra Washington e Ottawa nel comparto dell’acciaio, potrebbero verificarsi dei contraccolpi per il mercato del lavoro statunitense. Tuttavia, la strategia del presidente americano implica il correre questo rischio.
Trump ha riavviato le tensioni commerciali con il Canada (e anche con il Messico) il mese scorso. E ha principalmente giustificato la sua linea dura, facendo riferimento al fatto che i due Paesi non farebbero abbastanza per controllare adeguatamente le loro frontiere con gli Stati Uniti. Un problema, questo, che, secondo la Casa Bianca, contribuirebbe ad alimentare i flussi di droga e di immigrati irregolari diretti verso il territorio statunitense.
Con questa escalation commerciale, Trump punta quindi a una vera e propria guerra di nervi con Ottawa. L’inquilino della Casa Bianca è convinto che i canadesi non reggeranno alla pressione dei dazi annunciati poche ore fa su alluminio e acciaio. L’obiettivo, ragionano nel team di Trump, è quello di spaventare le autorità canadesi, spingendole sia a fare un passo indietro sui sovrapprezzi all’energia sia a rafforzare ulteriormente la frontiera con gli Stati Uniti.
Ricordiamo sempre che, dal punto di vista strategico, per il presidente americano il dazio è innanzitutto uno strumento di tipo negoziale: uno strumento, cioè, con cui mettere sotto pressione l’interlocutore, per aprire delle trattative su un determinato dossier (non necessariamente economico) e spuntare, infine, un accordo che sia il più vantaggioso possibile. Quello in atto con il Canada è, dunque, un braccio di ferro in piena regola. La Casa Bianca punta a mettere in ginocchio un settore economico cruciale per Ottawa. Ottawa, dall’altra parte, spera di far leva sulla reazione negativa della Borsa americana per i nuovi dazi. Il duello, insomma, si gioca sul filo di questa tensione.