Rotazione e cambi di trend
L’autore di questa rubrica economica e di mercato sarebbe molto tentato di parlare di politica e di geopolitica in questo primo articolo del mese di marzo, vista la criticità del momento attuale, che non ha precedenti dalla fine della Seconda guerra mondiale in avanti, per quanto riguarda i rapporti fra i paesi sviluppati, giornalmente posti sotto stress dal Presidente di una nazione la cui bandiera contiene 50 stelline, almeno per ora…
Ma, fedele al titolo della rubrica, non lo farà, parlandovi invece di come sui mercati stiano cambiando alcuni trend importanti che ci avevano accompagnato per lunghi anni e delle rotazioni in corso.
Capire quando trend di lungo periodo si indeboliscono e poi spariscono o si invertono è sempre molto complicato; cogliere quelli che in realtà sono solo delle temporanee pause in un trend è l’errore più tipico.
Pensiamo che oggi ci siano però quattro segnali importanti da evidenziare; importanti perché di una magnitudo che li rende assai significativi.
- L’apice dell’eccezionalismo americano lato azionario è stato raggiunto fra la fine dello scorso anno e l’inizio del 2025 con picchi mai visti in passato: l’equity americano ha vissuto i migliori 15 anni della sua storia (12% di rendimento medio annuo, vedasi grafico di Bridgewater), sovraperformando di molto il resto del mondo (Europa, per fare un esempio, superata in 13 dei 15 anni) e raggiungendo il peso più elevato nell’indice Msci World (uno strabiliante 74%, quasi il doppio del peso del 2010). Da allora ha iniziato a sottoperformare in modo abbastanza netto con in particolare l’indice che più di ogni altri ha rappresentato questa egemonia (il Nasdaq) a subire i cali maggiori.
- L’euro ha vissuto la migliore performance settimanale dal 2009 apprezzandosi fortemente sia contro le principali valute dei paesi sviluppati che contro quelle dei paesi emergenti. I motivi sono vari: probabile fine della lunga fase di forza del dollaro americano partita nel 2008 (quando il cambio Eur/Usd era a 1,60), delta tassi vs resto del mondo in calo e soprattutto, annunci politici in Europa importanti. A testimonianza della significatività dell’evento numerose investment banks hanno alzato di molto i target di fine anno del cambio Eur/Usd; JPMorgan e BOFA Merrill Lynch, tanto per citarne qualcuno.
- I tassi di interesse in Germania hanno fatto registrare l’aumento giornaliero più elevato dal 1997 a oggi (oltre 30bps sul decennale come si può vedere dal grafico del Financial Times), dopo che il paese ha annunciato di voler aumentare gli investimenti statali e dei lander per migliorare la crescita, proponendo un pacchetto di interventi di taglia eccezionale (800 miliardi di euro). Un evento che, se confermato a livello attuativo, è epocale per un paese che ha sempre avuto un’ossessione per l’aumento del debito e i rischi inflazionistici.
4. La performance di settori e paesi fuori dai radar degli investitori da molto tempo è stato ottima, soprattutto in termini relativi, andando a evidenziare la forte rotazione in atto nell’ultimo mese e mezzo sui mercati azionari mondiali. A livello settoriale salgono food&beverage, healthcare, minerari e industriali specie Europei e scendono tecnologici e consumer discretionary americani e altri settori growth a beta più elevato. Le banche volano in borsa un po' ovunque nel mondo, con dei sorpassi lato performance che hanno dell’incredibile come il grafico sempre del Financial Times e rielaborato da Banca Patrimoni Sella & C. ci mostra. A livello geografico la Cina rientra in pista con performance ottime e con vari broker e asset managers che brindano al ritorno del paese del sol levante fra i mercati investibili (se mai ne era uscita…). L’Europa (Stoxx600 +8%) è sopra gli Stati Uniti da inizio anno di 11 punti percentuali (S&P500 -3%).