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Israele, Hamas restituisce i corpi dei piccoli Bibas e della loro madre

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Questa mattina a partire dalle 8.00 uomini armati e mascherati di Hamas e centinaia di euforici abitanti di Gaza sono stati visti radunarsi sul posto, tra cui donne e bambini, tra bandiere palestinesi e del gruppo jihadista. A proposito dei "civili" l'IDF ha pubblicato una serie di video che mostrano come gli abitanti di Gaza hanno collaborato fattivamente non solo durante gli attacchi del 7 ottobre 2023, ma anche nella custodia degli ostaggi un fatto del quale non si parla mai abbastanza e che mostra quanto sia radicata la cultura della morte e dell'odio tra i palestinesi.

Armi e munizioni sono state sistemate sui tavoli, mentre agenti mascherati le mostravano ai bambini che si sono radunati attorno. Hamas ha costruito un palco a est di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, in vista della restituzione dei corpi dei quattro ostaggi uccisi, Shiri, Ariel e Kfir Bibas, e di Oded Lifshitz. Sullo sfondo del palco campeggiava uno striscione in cui compaiono le foto dei prigionieri uccisi. Al di sopra di esse, un'immagine del Primo Ministro Benjamin Netanyahu raffigurato come un vampiro. Ad accompagnare l'immagine c'è la scritta in arabo, inglese ed ebraico: « Il criminale di guerra Netanyahu e il suo esercito li hanno uccisi con i missili e gli aerei da guerra sionisti», un chiaro espediente propagandistico per accusare Israele della loro morte. Israele ha annunciato di aver ricevuto, tramite la Croce Rossa, le bare di quattro ostaggi deceduti, che saranno trasferite al Centro nazionale di medicina legale Abu Kabir. « Al termine del processo di identificazione verrà inviata una notifica ufficiale alle famiglie», ha dichiarato l'ufficio del premier. Hamas ha affermato che si tratta dei corpi di Shiri Bibas e dei suoi due figli, Ariel e Kfir, oltre a quello di Oded Lifshitz, ma si attende la conferma ufficiale dell’identità, che non arriverà prima di 48 ore. I medici legali dovranno inoltre cercare di determinare le cause della morte.Tra coloro che hanno assistito alla turpe cerimonia messa in scena dai jihadisti palestinesi, i media arabi hanno mostrato un terrorista di Hamas rilasciato da Israele nell'ambito dell'accordo di cessate il fuoco in corso a Gaza, nel luogo in cui il gruppo terroristico dovrebbe consegnare i corpi di quattro ostaggi uccisi, rapiti il 7 ottobre 2023. Mohammed Abu Warda stava scontando 48 ergastoli per aver architettato molteplici attacchi terroristici, tra cui l'attentato su un autobus a Gerusalemme nel 1996, in cui persero la vita 45 persone. Era uno dei circa 2.000 prigionieri di sicurezza palestinesi che saranno liberati nel corso dell'attuale prima fase dell'accordo di tregua, tra cui centinaia di persone che stanno scontando l'ergastolo, in cambio del rilascio di 25 ostaggi viventi e di otto cadaveri. Secondo quanto riportato dai media ebraici, Abu Warda avrebbe dovuto essere deportato in Egitto in base ai termini del cessate il fuoco.

Il Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni viste le immagini ha espresso sdegno e preoccupazione : «Il nostro minuto di silenzio e preghiera inchinandoci dinanzi alle salme di Shiri, dei piccoli Ariel e Kfir e di Oded Lifschiz , con massimo decoro e rispetto dello strazio subito. Questa la nostra risposta al nuovo show dell’horror che in queste ore viene trasmesso da Gaza con folla intorno alle camionette della Cri, compresi mamme e bambini presenti. Nel giorno più buio per Israele e per le nostre comunità, con il cuore frantumato, il nostro grido soffocato è rivolto a gran voce al mondo silenzioso e ai leader politici o religiosi che giudicano Israele ribadendo, ancora una volta, che trattenere le vite o i corpi di una madre e dei due bambini piccoli È IL VERO CRIMINE PIÙ CRUDELE. Tenere gli ostaggi come carte da gioco per uno scambio con sanguinari terroristi è una vergogna per l'intera umanità, e sicuramente per quella che si considera civile. Prima o poi arriveranno in Italia e in Europa, comandati e finanziati dall’Iran e suoi alleati ancora occulti. Constatiamo con dolore che questo non lo comprendono coloro che continuano a presentare e sostenere mozioni per un riconoscimento unilaterale dello Stato palestinese la cui leadership, oggi, è solo quella con il volto coperto di nero e nastri verdi». Poi Di Segni prosegue: « Gli occhi bendati da oltre 503 giorni delle organizzazioni e tribunali internazionali non osservano quanto sta per accedere anche altrove, oltre Gaza. Importante l’attenzione del Governo e delle forze politiche attive al nostro fianco per il varo della Strategia di contrasto all’antisemitismo che riconosce questo orrore come minaccia anche per l’Italia stessa.Oggi in Israele e anche a Gaza piove. D-O piange e noi assieme tutti. L'imperativo adesso è farci forza con chi è ancora lucido. Le nostre lacrime vanno raccolte e devono diventare un pozzo e un fiume che abbevera alimenta vita in Israele e nelle nostre comunità. In questo giorno di lutto la vicinanza delle nostre comunità alle famiglie Bibas, Lifschiz e Israele tutta».