ru24.pro
Panorama
Февраль
2025
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22
23
24
25
26
27
28

Lo spaventoso video di Protoclone, il primo "essere umano sintetico"

0

Sospeso a mezz’aria, le gambe oscillanti e la testa reclinata, Protoclone si muove con una fluidità inquietante. Il suo corpo, di un bianco candido, lascia intravedere le fasce muscolari tese sotto la superficie sintetica.

Presentato come "il primo essere umano sintetico", Protoclone è l’ultima creazione di Clone Robotics, un’azienda specializzata in robotica bionica avanzata. "La nostra missione", si legge sul sito ufficiale, "è sviluppare robot bionici in grado di svolgere compiti quotidiani, proprio come gli androidi di Westworld". Il riferimento alla celebre serie TV è evidente, non solo nel design etereo e minimalista, ma anche nella sofisticata tecnologia che riproduce fedelmente strutture scheletriche, muscolari, vascolari e nervose.

In un video di 40 secondi pubblicato sui social, Protoclone appare sospeso nel vuoto, compiendo movimenti armoniosi con gambe e braccia. Il volto, celato da una maschera nera, contribuisce al suo fascino enigmatico. "Questo androide", spiega l’azienda, "è anatomicamente accurato, con oltre 200 gradi di libertà, più di 1.000 miofibre e 200 sensori, caratteristiche che lo rendono capace di affrontare le sfide quotidiane con tratti antropomorfi straordinari".

Il co-fondatore di Clone Robotics, Dhanush Radhakrishna, ha dichiarato su X che Protoclone rappresenta "l’epicentro dell’era degli androidi". Tuttavia, al di là degli annunci sensazionalistici, il video non chiarisce appieno le reali capacità del robot.

Colossi come Tesla, Figure AI e Unitree Robotics stanno investendo ingenti risorse nello sviluppo di androidi in grado di assistere l’uomo nelle attività domestiche e lavorative. Clone Robotics, però, segue una strada diversa. Come spiegato dall’ingegnere polacco Lukasz Kozlik, co-fondatore dell’azienda, l’obiettivo non è solo creare macchine funzionali, ma realizzare androidi indistinguibili dagli esseri umani, replicandone l’anatomia fino ai minimi dettagli, dalla pelle ai muscoli più profondi.

Fondata nel 2021 a Wrocław, in Polonia, Clone Robotics si distingue per la sua tecnologia all’avanguardia, in particolare il sistema Myofiber: un muscolo artificiale capace di riprodurre con straordinaria precisione il comportamento dei tessuti umani. Questi muscoli sintetici vantano tempi di risposta inferiori a 50 millisecondi e una capacità di contrazione superiore al 30%, caratteristiche paragonabili a quelle dei muscoli naturali. Ogni fibra, del peso di appena 3 grammi, può sollevare fino a 1 kg, offrendo un livello di realismo che fino a pochi anni fa sembrava fantascienza.

Protoclone rappresenta un passo avanti senza precedenti nella biomeccanica applicata alla robotica. Con 200 gradi di libertà e oltre 1.000 miofibre distribuite sul corpo, il robot è dotato di 500 sensori che monitorano costantemente posizione, pressione, temperatura e forza applicata. Il suo design muscoloscheletrico non è solo estetico: i muscoli Myofiber si contraggono e rilassano proprio come quelli umani, permettendo movimenti incredibilmente fluidi e realistici.

Parallelamente a Protoclone, Clone Robotics ha annunciato Clone Alpha, un androide domestico progettato per assistere nelle faccende quotidiane. Clone Alpha non solo cammina e interagisce, ma è in grado di cucinare pasti semplici, lavare e piegare i vestiti, pulire i pavimenti, caricare la lavastoviglie e persino gestire la dispensa di casa. Grazie al sistema "Telekinesis", gli utenti potranno insegnargli nuove competenze tramite un’interfaccia intuitiva, rendendolo sempre più autonomo e versatile. La produzione iniziale sarà limitata a 279 unità, con consegne previste a partire dal 2025.

Ma la domanda sorge spontanea: siamo davvero pronti ad accogliere questi esseri sintetici nelle nostre case e nei nostri spazi pubblici? La linea di demarcazione tra uomo e macchina si sta assottigliando sempre di più. Se da un lato i robot come Clone Alpha promettono di rivoluzionare la vita quotidiana, dall’altro sollevano interrogativi etici e sociali. Quale sarà l’impatto sul mondo del lavoro? Quanti posti verranno automatizzati una volta che questi androidi diventeranno economicamente accessibili? Inoltre, chi garantirà la sicurezza di questi robot avanzati, evitando che vengano manipolati o utilizzati impropriamente?

Clone Robotics sta ridefinendo i confini della robotica umanoide, rappresenta il primo passo verso un futuro in cui la distinzione tra biologico e artificiale sarà sempre più sfumata. La domanda cruciale non è più se la tecnologia riuscirà a imitare l’uomo, ma se siamo pronti ad accettare una realtà in cui gli androidi saranno parte integrante della nostra società. Il futuro non è quindi più un’ipotesi lontana: è già qui.

TUTTE LE NEWS DI TECNOLOGIA