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Moncler firma una collezione con Hiroshi Fujiwara

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La nuova collaborazione tra Moncler e Hiroshi Fujiwara — produttore e dj hip hop giapponese, nonché fondatore di FRGMT — si impone come un’operazione di raffinata sintesi tra innovazione tecnica, estetica urbana e una visione profondamente curatoriale del design. Nata sotto l’egida di Moncler Genius, esprime in modo esemplare la capacità del designer giapponese di reinterpretare i codici della moda attraverso il filtro della subcultura, innestandoli su archetipi consolidati del guardaroba quotidiano. Il risultato è un insieme di capi che trascendono la loro funzione originaria, arricchendosi di dettagli sofisticati, citazioni filosofiche e un’attitudine giocosa che richiama l’estetica Y2K.

Uno degli elementi distintivi della collezione risiede nella cura meticolosa della componente grafica, segno tangibile dell’approccio multidisciplinare di Fujiwara, da molti considerato come «il padrino dello streetwear» e «arbitro di ciò che è cool» . Ogni dettaglio, dai loghi in rilievo ai codici numerici, si inserisce in un linguaggio visivo coerente e stratificato, capace di evocare riferimenti culturali molteplici e sfaccettati. Emblematica in tal senso è la collaborazione con lo studio di illustrazione coreano Nayeon & Rang, che introduce nella collezione un immaginario pop e surreale attraverso l’inserimento di gattini e coniglietti in stile cartoon, accostati a citazioni ricamate di Nietzsche e Aristotele. Questa fusione tra il ludico e il concettuale conferisce ai capi un valore che va oltre la pura estetica, trasformandoli in veri e propri statement visivi e intellettuali.

Materiali e lavorazioni riflettono la tradizione sartoriale e l’expertise tecnica di Moncler, riformulata attraverso una sensibilità urbana. Il nylon nero, con finiture opache e lucide, costituisce il fil rouge della collezione, impreziosito da raffinati ricami a contrasto che ne esaltano la tridimensionalità. I capispalla, fulcro della proposta stilistica, spaziano dai parka sportivi in nylon alle giacche varsity d’ispirazione americana, fino ai cappotti dal taglio classico e alle giacche da lavoro di matrice britannica. L’iconico boudin trapuntato viene rinnovato in una variante a griglia, offrendo un’alternativa più leggera e dinamica, mentre modelli storici come la giacca Maya2 e la Everest2 subiscono un’evoluzione significativa, con una riduzione del peso del 50% rispetto alle versioni invernali, rendendole ideali per la stagione primaverile.

A completare il racconto visivo della collezione, la campagna «Where nothing means everything», concepita in occasione dell’evento The City of Genius tenutosi a Shanghai. Cuore pulsante di questa narrazione immersiva è l’installazione Looking Glass, 2024, creata dallo scultore britannico Richard Wilson su commissione di Moncler e Hiroshi Fujiwara.

L’opera, ispirata ai riflessi del nylon nero lucido impiegato nella collezione, instaura un dialogo tra moda e arte contemporanea, esaltando il potenziale evocativo dei materiali e delle superfici specchianti.

Attraverso questa sinergia tra innovazione tecnica, sperimentazione estetica e riferimenti culturali eterogenei, Moncler e Fujiwara confermano la loro capacità di ridefinire il concetto stesso di abbigliamento urbano, trasformandolo in un linguaggio visivo e narrativo capace di parlare a diverse generazioni di appassionati.